I premiati della Fiera di Sant’Orso: dal giovane Davide Brusaferro (17 anni), al decano Luigi Marquis (91)
Davide Brusaferro ha vinto il Prix Amédée Berthod
ATTUALITA'
di Erika David  
il 31/01/2024

I premiati della Fiera di Sant’Orso: dal giovane Davide Brusaferro (17 anni), al decano Luigi Marquis (91)

Si è tenuta in piazza Chanoux la cerimonia di premiazione della 1024ª Fiera di Sant'Orso; a Angelo Bettoni e Franco Ruffier il premio Noces d'or avec la Foire

Il più giovane ha 17 anni tra pochi giorni, il più anziano ne compirà 92 a settembre: in mezzo una carrellata delle eccellenze degli artigiani della 1024ª Fiera di Sant’Orso premiate oggi.

La cerimonia di premiazione si è tenuta alle 13 in piazza Chanoux, ad Aosta, anticipata per non sovrapporsi con gli impegni istituzionali per l‘arrivo della premier Giorgia Meloni.

Tutti i premiati

Angelo Bettoni, scultore di Perloz, e Franco Ruffier, specialista dei fiori di legno di Etroubles, hanno vinto il premio Noces d’or avec la Foire attribuito agli espositori che partecipano alla Millenaria da 50 anni o più.

Il Prix Amedée Berthod, assegnato dall’Ivat per l’artigiano più promettente con meno di 25 anni, è andato a Davide Brusaferro, di Aosta, che lunedì 5 febbraio compirà 17 anni.

«Davide manifesta una grande passione per il suo lavoro e dimostra una approfondita ricerca di ciò che ci sta dietro. Partendo dalla lana grezza, si occupa dell’intera lavorazione fino a ottenere un filato di qualità. Il suo interesse per la lana e i filati si concretizza anche con la realizzazione di tessuti con telaio manuale. Inoltre Davide ha di recente appreso la difficile arte della lavorazione di pizzi al tombolo» è la motivazione del premio.

I bottai Paolo e Fabio Henriod di Nus, che da nni presidiano la Porta Praetoria hanno ottenuto il premio attribuito dall’assessorato Agricultura e Risorse naturali «pour avoir préservé les techniques artisanales traditionnelles dans la fabrication d’outils agricoles, à remettre en valeur aujourd’hui».

Luigi Marquis, classe 1932, di Saint-Nicolas, ha ottenuto il Prix Robert Berton assegnato, su indicazione dell’assessorato regionale allo Sviluppo, formazione e lavoro, al decano degli artigiani non premiato nelle ultime cinque edizioni.

Lo scultore di Doues Guido Diémoz è stato premiato non per la sua opera più grande, ma per Lo tén di recor, con il Prix Pierre Vietti, assegnato dal Comité des Traditions Valdôtaines all’artigiano che si è impegnato nello studio e nella ricerca storica sul tema “Le rôle de la femme dans la communauté valdôtaine”.

«Par son œuvre «Lo tén di recor» monsieur Diémoz a su non seulement représenter d’un style efficace et élégant le sujet proposé, mettant ainsi en évidence le rôle fondamental exercé par la femme dans la vie et les travaux d’antan, mais il a également permis de récupérer et transmettre la mémoire des usages et des pratiques liées à l’existence des paysans qui ont façonné le paysage valdotain au fil des siècles. En plus, monsieur Diémoz a rédigé un rapport illustrant sa pièce dans le respect de nos langues maternelles» la motivazione del premio.

Hanno ricevuto una menzione anche Romano Hugonin di Verrayes, «Qui a su évoquer le travail de la femme par un objet très symbolique de la paysannerie» e Domenico Minniti di Charvensod e Michel Rosset di La Salle, «Qui ont représenté deux aspects du travail féminin méconnus, tel que le nettoyage des instruments de travail et l’assistance aux malades».

Il Prix Carlo Jans, assegnato su indicazione dell’Assessorato regionale competente in materia di artigianato di tradizione ai corsi regionali è andato al Corso di Vannerie di Saint-Marcel «pour le chois et l’assemblage des matériels employés, pour le bon travail exécuté et son résultat final exprimé par la majorité des oeuvres exposées».

Franco Pinet, di Issogne, ha vinto il  Prix de la Ville d’Aoste – Franco Balan «Balan non voleva essere il futuro, lo era già. Per questo attraverso la creazione di Pinet la giuria ha ritrovato la stessa concezione riflessa nella sua opera. L’uso di diversi materiali, la musicalità dei colori, restituiscono lo spirito giocoso e leggero che abbiamo nella produzione artistica di Franco Balan».

A Ornella Cretaz, maestra artigiana d’intaglio di Pont-Saint-Martin è andato il Prix Savt-Foire de Saint-Ours attribuito all’opera o allo stand più originale e innovativo e che meglio illustra il mondo del lavoro .

«La sua opera, un bassorilievo intagliato intitolato “Ora basta!”, è una dichiarazione contro la violenza sulle donne» spiega il Savt. Questo lavoro ispirato dalla personale esperienza di Ornella narra come il lavoro di artigiana le abbia fornito una via per reinventare la propria vita. L’opera fonde tradizione e innovazione, valorizzando la tecnica delle merlettaie di Cogne e rielaborando, sul legno, il tema del pizzo con una personale tecnica moderna che ne esalta l’iperrealismo. L’innovazione si rispecchia anche nella simbologia della figura femminile, presente nell’opera, simboleggiata da farfalle e scoiattoli che evocano la fragilità come fonte di forza e libertà».

La Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta ha assegnato il Prix Domenico Orsi all’opera più rappresentativa del concetto di dono a Christian Gallego Selles, di Fénis: «con la sua opera “Amore senza tempo” ha rappresentato il tema del dono raffigurando l’amore senza età che sopravvive al trascorrere inesorabile del tempo, dono di due persone nel dedicarsi reciprocamente uno all’altra».

Mention pour Michel Rosset (La Salle) che ha rappresentato con originalità il concetto del dono attraverso un bassorilievo raffigurante il prendersi cura con amore del familiare all’interno del tradizionale focolare domestico

Il Prix Don Garino per la migliore opera a tema religioso assegnata dall’associazione Amici di Don Garino è andato a Marcel Diémoz di Bionaz per il suo Saint Prejet: «Pour l’originalité du sujet : un saint peu connu, qui aide les enfants et les adultes aussi à bien parler. Un saint hivernal (25 janvier) comme Saint Ours et une seule chapelle à lui dédiée».

La Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari  – Fidapa ha scelto di premiare Ornella Cretaz perché «Ha affrontato il tema della violenza contro le donne con grande delicatezza, con forza e impegno nel superare le avversità e nel liberarsi del ricordo del male subito. Nell’opera apprezziamo la meticolosità dei particolari e la perizia nella realizzazione, nonché il richiamo alla tradizione delle dentelles de Cogne. Inoltre, premiamo il tempo dedicato all’arte come passione e veicolo puro di espressione».

Michael Munari ha vinto con Histoire en bois il premio Enfanthéâtre, scelto da un gruppo di bambini e che sarà utilizzato per premiare la compagnia teatrale che vincerà l’edizione 2023-2024 del Festival internazionale di Teatro per Ragazze e Ragazzi Città di Aosta, 29° Enfanthéâtre.

L’opera di Munari è un omaggio al teatro. Una semplice scatola che, aprendosi, diventa luogo di diverse storie che, animate grazie alla fantasia dei bambini, prendono finalmente luce, arricchendosi di immaginazione come motore di vita. I bambini della giuria lo premiano con un bel 9,5.

Infine il Prix La Saint-Ours assegnato all’assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, all’autore di un’opera particolarmente interessante del settore tradizionale è andato a Sebastiano Yon, di Pont-Saint-Martin, per il suo bassorilievo «composé en utilisant du bois et de la pierre ollaire dans un ensemble armonique est un exemple intéressant de la tradition artisanale valdôtaine et de son évolution moderne».

Yon è stato selezionato tra i dieci finalisti: Erick Bionaz, Giangiuseppe Barmasse, Giuseppe Crestani, Guido Diémoz, Alberto Fontana, Diego Jacquin, Mauro , Petitjacques, Donato Savin, Siro Viérin e, appunto, Sebastiano Yon.

(re.aostanews.it)

di segreteria 
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