Valsavarenche, un progetto per il Rifugio Città di Chivasso al Col del Nivolet
Il rifugio, di proprietà comunale, è chiuso dal 2020 con la rescissione del contratto dello storico gestore Alessandro Bado; il Consiglio comunale ha approvato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione
Nel 2025 compie 75 anni il Rifugio Città di Chivasso, al Col del Nivolet, ma non sarà ancora possibile festeggiare le nozze di platino all’interno della nuova struttura.
Nell’ultima seduta del mese di marzo il Consiglio comunale di Valsavarenche ha approvato lo studio di fattibilità per la ristrutturazione, la riqualificazione, l’ampliamento e l’adeguamento normativo del rifugio.
Il Rifugio Città di Chivasso
Inaugurato nel 1950 dal Cai chivassese a 2.604 metri di quota, a pochi passi dal Colle del Nivolet, il Rifugio Città di Chivasso è diventato di proprietà comunale dal 2010.
Dotato di 35 posti letto e bar ristorante, il rifugio è chiuso dal 2020, in seguito alla rescissione del contratto, per motivi personali, dello storico gestore Alessandro Bado, angelo del Chivasso dal 1987.
La riapertura una priorità per il Comune
«La ristrutturazione e riapertura del Rifugio Città di Chivasso è una delle prime iniziative che abbiamo messo in cantiere dopo l’insediamento» spiega il sindaco di Valsavarenche, Roger Georgy.
«Abbiamo istituito una commissione tecnica con rifugisti della zona e dopo due incontri e un sopralluogo sono scaturite le sei soluzioni che i progettisti ci hanno sottoposto e tra le quali abbiamo dovuto scegliere».
«Sarebbe bello sognare un progetto da 3 milioni di euro, ma quei soldi non ci sono – aggiunge Georgy -, così abbiamo optato per una soluzione che potesse essere davvero attuabile».
Il progetto per il nuovo Rifugio Città di Chivasso
La commissione tecnica e il Consiglio comunale hanno optato, a maggioranza, per la soluzione n° 6 tra quelle proposte dall’architetto Gianluca Bologna.
L’intervento prevede la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica collegato alla struttura esistente da un nuovo elemento di giunzione.
L’attuale rifugio sarà riqualificato, destinando gli spazi alle attività di ristorazione (cucina, ristorante e bar) e deposito, sarà inoltre ricavato un nuovo piano sottotetto destinato allo spazio gestore, i vari livelli saranno collegati da una nuova scalinata interna.
La distribuzione interna prevede nella struttura esistente, al piano seminterrato i depositi, lo spazio deposito zaini e servizi igienici sia per il personale che per gli utenti.
Al piano terra un nuovo spazio ristorante, bar e cucina, nel sottotetto un nuovo spazio per il gestore.
Nella nuova struttura sarà creata un’area con posti letto e servizi igienici per gli ospiti.
La struttura sarà dotata di 38 posti letto per gli ospiti e 10 per il gestore e il personale, la sala ristorante potrà accogliere 78 persone.
La soluzione numero 6 prevede un costo di 1 milione 624 mila 610,87 euro.
«Questa soluzione è un buon atout iniziale e rimane potenzialmente sviluppabile in futuro» dice il sindaco Roger Georgy.
«Adesso siamo al lavoro per reperire i finanziamenti».
Contraria la minoranza: «bisogna avere il coraggio di osare»
Contrari i tre consiglieri di minoranza, Andrea Benedetti, Stefano Cerise e Didier Fiou.
«A seguito, da parte mia, di una valutazione sulla progettazione dello sviluppo del Rifugio Chivasso, considerando il forte potenziale del turismo al colle del Nivolet, ritengo che bisogna aver il coraggio di osare e pertanto reputo molto valida la proposta N° 3» dice il consigliere di minoranza, e gestore di rifugio, Andrea Benedetti.
La soluzione numero 3 prevede l’ampliamento con 64 posti letto per gli ospiti, 10 per il gestore e 94 posti al ristorante per un totale stimato di 2 milioni 531 mila 970,09 euro.
«Quella proposta, vista la sua posizione, può soddisfare tutte le richieste di accoglienza alla struttura considerando i frequentatori del Colle. Logicamente per farla funzionare al meglio ci vorrà una gestione estremamente competente».
(erika david)