Allerte maltempo e piene della Dora: «non apriamo le dighe a casaccio»
Le modalità di informazione con il Piemonte in caso di allerta meteo al centro di un'interpellanza del consigliere leghista Luca Distort
Allerte maltempo e piene della Dora: «non apriamo le dighe a casaccio».
Le modalità di informazioni in caso di allerta meteo, con i territori interessati dal passaggio della Dora Baltea è stata al centro dell’interpellanza presentata dal consigliere della Lega Luca Distort che ha parlato di «collaborazione tra regioni», citando un articolo de La Sentinella del Canavese che parlava di una gestione critica per l’innalzamento delle acque della Dora lamentata dal Comune di Ivrea.
Esiste un sistema di allerta?
«La Valle d’Aosta non è un’isola ma è il punto di partenza del bacino imbrifero della Dora, defluisce fuori dal territorio fino a defluire nel bacino del Po» – ha detto il consigliere Distort, citando l’articolo del settimanale canavesano.
«Ivrea è il primo paese e pare abbia corso un rischio di esondazione non indifferente in occasione delle forti piogge e della piena della Dora lo scorso 5 settembre. Non risultano segnalazioni al Comune di Ivrea. Esiste un sistema di allerta? Se c’è, è migliorabile? Ed è possibile prevedere ulteriori azioni per ottimizzare le informazioni tra il nostro territorio e i territori confinanti, a valle del tratto valdostano della Dora Baltea?» ha chiesto il consigliere Distort.
23 stazioni idrometriche per i corsi d’acqua
«La nostra regione è dotata di una rete di monitoraggio delle condizioni meteo-idro e nivologiche composta da 100 stazioni; di queste, 23 sono stazioni idrometriche per i corsi d’acqua – ha spiegato il presidente della Regione Renzo Testolin.
I dati sono pubblicati sul sito del Centro Funzionale e disponibili sull’App Meteo 3R, compresi i livelli di allerta e monitoraggio.
Dati, bollettini di allerta e di monitoraggio sono resi disponibili ai Comuni e agli enti del Servizio di Protezione Civile in un portale specifico che i sindaci e gli enti di Protezione Civile devono consultare sino a cessazione dell’allerta» continua Testolin.
Le forti piogge di giovedì 5 settembre
Il presidente della Regione ha poi parlato del ‘caso’ del 5 settembre scorso.
«L’allerta gialla per rischio temporali forti e diffusi e per rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale è stata emessa il 4 settembre alle 14 con un aggiornamento alle 8.30 del giorno successivo che ha elevato la criticità ad arancione in zona C ed è stata attivata l’allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora Baltea per le zone A e B.
La situazione è stata confermata alle ore 14 e alle 19 è stata abbassata l’allerta in zona C a gialla per rischio idrogeologico e tolta l’allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora, che invece è stata mantenuta sulla zona B, al confine col Piemonte perché il picco di piena non era ancora del tutto transitato sul territorio regionale. Il 6 settembre la situazione è rientrata nell’ordinario».
Scambio dati in tempo reale da oltre 20 anni
Da oltre 20 anni, secondo quanto riferito dal presidente della Regione, il Centro Funzionale regionale ha un protocollo di scambio dati in tempo reale con l’omologo Centro Funzionale del Piemonte e i dati sono disponibili e liberalmente consultabili sul sito di Arpa Piemonte.
«Il 5 settembre, il Comune di Ivrea è stato allertato dal sistema di protezione civile piemontese con un’allerta gialla per temporali e un’allerta giallo per il ‘bollettino piene della Dora Baltea’ – ha puntualizzato il presidente Testolin -.
Per cui c’erano tutti gli strumenti per attivare il proprio sistema di Protezione Civile e attivare il presidio territoriale di prevenzione».
«Affermazioni sbagliate e offensive»
Il presidente della Regione ha contestato l’articolo laddove si legge « (…) perché in Valle d’Aosta, ancora una volta, si aprono le dighe senza avvisare il sistema di protezione civile piemontese. Infatti, a Banchette si è corso ai ripari, intorno a quell’ora, chiudendo la chiavica per evitare che si allagassero i garage dei palazzi Marega».
Affermazioni sbagliate e offensive secondo il presidente della Regione.
«Un’affermazione senza alcun fondamento, completamente sbagliata (e anche offensiva), perché la funzione degli invasi è anche quella di “laminare” le piene, cioè di trattenere e accumulare quantitativi di acqua, come peraltro previsto dalle normative di protezione civile. Nessuna diga viene aperta a casaccio» ha concluso Testolin.
(c.t.)