CRONACA
di Thomas Piccot  
il 09/01/2025

Codice rosso: in Valle d’Aosta iscritti 11 fascicoli nei primi 9 giorni del 2025

Il dato è emerso nell'ambito della presentazione della campagna Mia fino alla fine, contro la violenza sulle donne

«Il dato esatto del 2024 non è ancora disponibile, ma posso dire che sono più di 200 le denunce. Nei primi giorni del 2025 i fascicoli iscritti sono già 11». Lo ha detto il sostituto procuratore di Aosta Manlio D’Ambrosi, intervenendo durante la presentazione della campagna Mia fino alla fine, contro la violenza sulle donne. Il riferimento del magistrato è ai reati del codice rosso.

In Valle d’Aosta iscritti 11 fascicoli in 9 giorni per codice rosso

Il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi

Il pm della procura di Aosta, in chiusura della presentazione, si è focalizzato su alcuni aspetti. «Io credo che sia importante mettere tutto a sistema – ha detto D’Ambrosi -. Spesso ci si scaglia contro un sistema legislativo che non funziona, ma l’idea di essere assolti per maltrattamenti o stalking è rara. I femminicidi sono puniti con l’ergastolo. Lo strumento legislativo c’è. Da anni l’attenzione è sulla persona offesa, ma bisogna spostarla anche sull’altro lato. Le semplificazioni hanno portato a un costante aumento del fenomeno».

Il progetto Mia fino alla fine

Le parole del sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi sono arrivate in chiusura della presentazione della campagna di comunicazione Mia fino alla fine.

L’iniziativa è stata promossa dalla Consigliera di parità, insieme al Consiglio Valle, all’assessorato regionale della Sanità e politiche sociali e alla Banca di credito cooperativo valdostana.

La campagna è composta da due video realizzati dal regista Davide Bongiovanni. La diffusione, su Sky e Netlfix, avverrà dal 13 gennaio. I video saranno trasmessi anche sui canali social del Consiglio, della Regione, del Celva e dell’Azienda Usl.

Gli interventi

Alberto Bertin, Carlo Marzi, Katya Foletto, Patrik Vesan, Fabio Bolzoni, Davide Bongiovanni

A fare gli onori di casa, alla sala convegni della Bccv in via Garibaldi ad Aosta, il direttore dell’istituto Fabio Bolzoni. «I temi sociali e di inclusione li abbiamo a cuore – commenta Bolzoni -. Il nostro intento è fare banca, ma l’attenzione va anche a queste tematiche».

Per la consigliera di parità Katya Foletto, «il contrasto alla violenza deve passare attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, per raggiungere più persone possibili. Non c’è un accenno alla diminuzione di questo fenomeno. Anzi, l’età si abbassa e la violenza aumenta. Dobbiamo veicolare messaggi positivi fin dalla prima infanzia».

A prendere la parola anche Patrik Vesan, segretario della Fondazione Comunitaria. «Il femminicidio Cecchettin è stato un punto di svolta – ragiona -. Non è stato il primo e nemmeno l’ultimo, ma deve far scattare la necessità di accelerazione sul tema. Abbiamo deciso di continuare l’azione a sostegno della campagna di comunicazione che deve essere di sensibilizzazione, nei bambini, nelle famiglie. L’idea è lasciare la leggerezza alle cose leggere, queste non lo sono».

Carlo Marzi: «Vogliamo video che diano fastidio»

I video, che hanno per protagonisti uno due ragazzi giovani e l’altro una coppia adulta con un figlio adolescente, sono stati programmati per il 2025. «Nel 2023 abbiamo presentato dei video che avevano avuto l’effetto di trattare il tema in maniera dirompente – rimarca l’assessore alla Sanità e politiche sociali Carlo Marzi -. La campagna si è rivelata molto efficace. Nel 2025 vogliamo diffondere video che diano fastidio. Nulla è casuale, abbiamo scelto di comunicare su un tema su cui solo lavorando tutti insieme si può fare qualcosa».

Consapevolezza nelle parole del presidente del consiglio Alberto Bertin. «Sappiamo che questo fenomeno non cambierà in poco tempo – ammette -. Serviranno investimenti e un cambio di mentalità. Bisogna parlarne, perché questi fenomeni non si contrastano nel silenzio».

Davide Bongiovanni: «Quest’anno vogliamo dare il colpo del ko»

Durante la mattinata è intervenuto anche il regista Davide Bongiovanni. «L’anno scorso abbiamo sferrato i primi colpi per stancare l’avversario, quest’anno speriamo di dare quello del ko – dice il regista -. Tante relazioni nascono nelle chat, a volte si consumano nelle chat, non solo per i giovani, per questo abbiamo voluto inserire i messaggi (compresi quelli di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta). Il ritmo volutamente aumenta, per rendere l’idea di come evolve la relazione. Mia fino alla fine perché è così, non ci si riesce a staccare dall’agguzzino».

«La violenza fisica, psicologica ed economica produce una profonda ferita e rende l’individuo inerme – evidenzia Meri Madeo, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale Psicologia di Aosta -. Dal 1° gennaio al 14 novembre 2024 abbiamo avuto 77 casi di attivazione del nucleo degli psicologi dell’emergenza. 56 casi riguardavano le violenze domestiche, 11 la violenza sessuale».

Lo psicologo Alessandro Trento, referente dell’ambulatorio prevenzione e trattamento della violenza, ha spostato l’attenzione «sull’altra faccia della luna. La violenza ha tantissime facce, uno dei rischi è semplificarla. Noi non ci occupiamo di soggetti che hanno condanne passate in giudicato, ma di chi è in attesa di giudizio. Si tratta di una zona grigia, ma dal punto di vista clinico è quella in cui si riesce a intervenire meglio».

(t.p.)

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