Bivacco Alta Luce, una terrazza sul Monte Rosa
TURISMO & TEMPO LIBERO
di Elena Rembado  
il 13/02/2025

Bivacco Alta Luce, una terrazza sul Monte Rosa

Sono in dirittura d’arrivo i lavori di ricostruzione, che saranno conclusi l’estate prossima

Bivacco Alta Luce, una terrazza sul Monte Rosa

Sono in dirittura d’arrivo i lavori di ricostruzione del bivacco Alta Luce (a Gressoney detta Hochliecht), a 3184 metri di altitudine.

Saranno conclusi nell’estate 2025

Iniziati nell’estate 2023, saranno conclusi l’estate prossima, ovviamente influenzati nelle tempistiche dalla quota e dal meteo.

La vita di Remo Passera

Era intitolato a Remo Passera, nonno dell’attuale sindaco di Gressoney-La-Trinité Alessandro Girod, nonché guida alpina del Monte Rosa, originario di Vigevano e trasferitosi nel primo dopoguerra a Gressoney per amore.

Oltre ad aver istituito il soccorso alpino a Gressoney, insieme a Eugenio Corsico Piccolino promosse la realizzazione del primo impianto di risalita locale, Punta Jolanda.

L’intitolazione del bivacco e la sua distruzione dopo 10 anni

Dopo la morte di Passera in un incidente sul Castore il 19 luglio 1970, il bivacco fu realizzato in sua memoria nei primi anni 70, su una cresta di fronte al Naso del Liskamm e fu distrutto dal vento nel 1983, poiché qualcuno, probabilmente, aveva lasciato la porta aperta e il fortissimo vento che contraddistingue la zona fece letteralmente esplodere il bivacco, prefabbricato in alluminio, come i bivacchi del tempo.

Idea progettuale di Nicole Rat

Da allora è rimasto il basamento e nessuno aveva pensato di ricostruirlo. Finché 5 anni fa l’amministrazione ha pensato di ricostruirlo. Il nuovo bivacco nasce da un’idea progettuale dell’architetto Nicole Rat. La progettazione è poi stata affidata allo studio ingegneristico di Federico Barrel.

Autonomia energetica

“Il nuovo bivacco avrà anche un valore estetico, con un’intelaiatura di metallo coperta di legno e lamiera”, dice Lydia Favre, assessore ai lavori pubblici, “e sarà autonomo dal punto di vista energetico, grazie a pannelli fotovoltaici e a un piccolo dispositivo eolico per illuminare il bivacco, alimentare la piastra elettrica per consentire agli ospiti di cucinare in autonomia.

Si potrà entrare solo su prenotazione, perché la serratura sarà di nuova generazione e potrà essere sbloccata a distanza”.

Lydia Favre

Notte in bivacco, nuova esperienza nella natura

È stato pensato con una vetrata sul Monte Rosa, per offrire un’esperienza straordinaria a chiunque abbia una preparazione alpinistica media e desideri provare una notte in bivacco, senza dover necessariamente raggiungere il rifugio Mantova o la Capanna Gnifetti.

Il sentiero parte da Staffal, dal Gabiet o da Gressoney-La-Trinité. Potrà ospitare 10 persone per la notte. L’interno, tutto in legno, ha un piccolo angolo cottura con tavolo e panche, letti a mensola e un disimpegno tra zona giorno e zona notte dove lasciare zaini e scarponi.

Comune e Regione insieme per la ricostruzione

La struttura è di proprietà del comune, che ha finanziato quasi interamente la costruzione, la regione (assessorato al Turismo) è intervenuta per finanziare i voli degli elicotteri.

(elena rembado)

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