Concessioni idroelettriche: sì di AVS all’affidamento diretto a una società a totale controllo pubblico
Da sinistra Alessandro Clemente, Chiara Minelli ed Elio Riccarand
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 09/04/2025

Concessioni idroelettriche: sì di AVS all’affidamento diretto a una società a totale controllo pubblico

In attesa del via libera del Consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo che detta le modalità in materia di concessioni di derivazioni d'acqua e successiva legge regionale, Alleanza Verdi Sinistra, anticipa la strada che perseguirà e va in pressing sul governo nazionale per conoscere la data di esame del decreto che permetterà alla Regione di scegliere le modalità di gestione delle sue 32 centrali idroelettriche

Concessioni idroelettriche: sì di AVS all’affidamento diretto a una società a totale controllo pubblico.

In attesa del via libera del Consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo che detta le modalità in materia di concessioni di derivazioni d’acqua e successiva legge regionale, Alleanza Verdi Sinistra, anticipa la strada che perseguirà e va in pressing sul governo nazionale per conoscere la data di esame del decreto che permetterà alla Regione di scegliere le modalità di gestione delle sue 32 centrali idroelettriche.

L’iniziativa

I deputati Angelo Bonelli (Europa verde) e Nicola Fratoianni (Si) chiedono in un’interrogazione al Consiglio dei ministri l’approvazione del decreto a stretto giro di posta. L’iniziativa romana è stata illustrata da Rete civica in una conferenza stampa. «Le derivazioni idroelettriche sono una questione cruciale per l’economia e l’autonomia valdostana» ha esordito la consigliera regionale Chiara Minelli che punta il dito contro il governo regionale: «l’argomento è sempre stato trascurato. Nel 2019 il Consiglio approvò all’unanimità una risoluzione nella quale era indicata la strada della norma di attuazione per le concessioni idroelettriche ma sulla quale è calato il silenzio. Del tema non si sono occupati né il centrodestra né il Pd né gli autonomisti senza contare il marcato disinteresse da parte di Cva. Al di là dei rallentamenti fisiologici non si è insistito nel portare avanti la norma».

L’urgenza

«Nel 2029 scadranno le concessioni, finirà il controllo sul patrimonio energetico e verrà meno il ruolo di Cva – ha ricordato Elio Riccarand – ma è totale la disattenzione rispetto a un tema di vitale importanza».

Ha poi ricordato che la Valle d’Aosta è l’unica regione italiana a non poter legiferare in materia di concessioni idroelettriche.

«La norma di attuazione sulla gestione delle acque, approdata al Consiglio dei ministri, prevede 4 modalità per il rilascio delle concessioni – ha argomento Riccarand -. Prevede l’indizione di gare, l’affidamento a una società mista pubblico privata, un partenariato pubblico privato e l’affido diretto a una società a totale controllo pubblico, modalità, quest’ultima, prevista soltanto per la Valle d’Aosta che è la strada auspicata da Avs. La società in house dovrà essere il braccio operativo della Regione e al servizio del territorio e della transizione energetica valdostana. La Cva, guidata da Giuseppe Argirò, persegue i profitti con le sue 170 controllate ed espande i suoi interessi a livello nazionale».

Rincara Riccarand: «Argirò sostiene la strada delle gare per le concessioni» e chiede un cambio al vertice di Cva: «l’incarico di Arirò, che scadrà a breve, non deve essere rinnovato».

Il tema sarà anche affrontato in Consiglio Valle mercoledì 16 aprile. Progetto civico progressista ha depositato un’interrogazione nella quale chiede conto al presidente della Regione delle «interlocuzioni con il governo italiano ai fini di una rapida approvazione del decreto legislativo in materia di di concessioni idroelettriche.

(da.ch.)

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