Skialp: sfida Italia-Francia nel Trofeo Mezzalama della rivoluzione
Xavier Gachet e William Bon Mardion provano a sfilare lo scettro agli Alpini nella prima edizione a coppie; sabato alle 5.30 il via dal centro di Cervinia preceduto da un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco; il ricordo di Leo Vidi, secondo 50 anni fa con la caviglia rotta
Sfida Italia-Francia nel Trofeo Mezzalama della rivoluzione a coppie.
Scatta sabato mattina alle 5.30 la prima edizione aperta a formazioni di due concorrenti.
La svolta è stata voluta dall’organizzazione per motivi di sicurezza.
Xavier Gachet e William Bon Mardion provano a sfilare lo scettro agli Alpini.
Il Centro Sportivo Esercito si affida a Davide Magnini-Matteo Eydallin e Michele Boscacci-Robert Antonioli.
Tra le donne si profila una battaglia stellare tra Axelle Mollaret-Emily Harrop e Alba De Silvestro-Giulia Compagnoni.
Dal Gabiet, sempre sabato mattina, scatterà il Mezzalama Jeunes riservato ai campioni del futuro.
In 320 al via del Trofeo Mezzalama della prima volta a coppie
Un minuto di silenzio per ricordare Papa Francesco e poi via, alle 5.30 di sabato mattina, dal centro di Cervinia.
Il Trofeo Mezzalama non si ferma ed è pronto a mandare in scena la sua edizione numero 24, la prima nel nuovo format con formazioni di due atleti ciascuna.
La svolta voluta dalla Fondazione Mezzalama è piaciuta agli appassionati, come testimoniano le 320 coppie iscritte.
Altra novità di quest’anno è il riconoscimento della categoria mista.
Confermato il tracciato classico, che propone 45 chilometri con 3.272 metri di dislivello positivo.
La Maratona dei Ghiacciai toccherà le vette leggendarie del Castore (4.226 metri) e del Naso del Lyskamm (4.272).
Il traguardo sarà posto a Gressoney-La-Trinité.
Il Trofeo Mezzalama, che chiuderà la Grande Course, sarà valido come Campionato Mondiale ISMF di lunga distanza.
Adriano Favre: «Giacciaio in ottime condizioni»
I dubbi della scorsa settimana, quando la Valle d’Aosta è stata attraversata da una forte perturbazione che ha portato tanta neve in quota e fatto danni in basso, sono stati spazzati via da una finestra di ritrovata stabilità, che ha consentito al collaudato staff diretto da Adriano Favre di tracciare il percorso classico e accendere il semaforo verde per la gara.
«Abbiamo finito di mettere in sicurezza e tracciare tutto l’itinerario – spiega il numero 1 della gara -. Le condizioni del ghiacciaio sono ottime: le ultime nevicate hanno regalato finalmente un aspetto invernale a tutto il massiccio del Monte Rosa. I tratti verticali del Castore e del Naso del Lyskamm richiederanno i ramponi, ma saranno meno estremi rispetto alle passate edizioni. Anche nella parte bassa del tracciato, in direzione Gabiet e poi Gressoney-La-Trinité, l’innevamento è buono: gli atleti arriveranno con gli sci ai piedi quasi fino al traguardo».
Sfida Italia-Francia nel Mezzalama della rivoluzione
Al via ci saranno tanti big, il che aumenta a dismisura l’attesa.
Il ruolo di favoriti spetta ai francesi campioni del mondo a squadre Xavier Gachet e William Bon Mardion e alle due mini-cordate del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur.
Gli Alpini punteranno su Davide Magnini-Matteo Eydallin e Michele Boscacci-Robert Antonioli.
Possibili quarti incomodi sono Alex Oberbacher-William Boffelli, reduci dal trionfo al Trofeo Parravicini.
Il ruolo di outsider calza a pennello per i transalpini Samuel Equy-Matheo Jacquemoud e per Nadir Maguet-Anselme Damevin.
Francia-Italia di fronte anche tra le donne.
Le stelle sono Axelle Mollaret-Emily Harrop e Alba De Silvestro-Giulia Compagnoni.
In mattinata ci sarà anche il Mezzalama Jeunes aperto ai futuri campioni dello skialpche.
Il via sarà dato dal Gabiet su tracciati diversi a seconda della categoria.
Per permettere ai tifosi di seguire la gara, gli impianti apriranno all’alba: alle 5 la funivia da Cervinia verso Plateau Rosa, alle 5.30 le telecabine dal Gabiet e da Alagna per Punta Indren.
50 anni dall’impresa di Leo Vidi: secondo con la caviglia rotta
Il Trofeo Mezzalama ha scritto pagine epiche dello scialpinismo mondiale.
Una di queste è datata 1975, quando l’allora 21enne Leo Vidi difese i colori dell’Esercito.
Il talento di Cogne corse con i fratelli Aldo e Gianfranco Stella.
Gli Alpini presero subito il comando, ma sul più bello qualcosa andò storto.
«Avevo 21 anni e ai fratelli Stella, dominatori delle due ultime edizioni con i colori del Centro Sportivo Esercito, mancava solo quella terza vittoria per conquistare il trofeo – racconta il campione di Cogne -. A Courmayeur, eravamo un gruppetto di 10 scialpinisti ed era normale routine sottoporci a numerosi test e selezioni per capire chi sarebbe entrato in squadra con Aldo e Gianfranco. Con tanta fatica, determinazione e voglia di partecipare, mi guadagni la candidatura e la relativa pesante responsabilità del caso».
Vidi entra nel dettaglio della gara.
Leo Vidi al Mezzalama del 1975
«La partenza era fissata al Colle del Teodulo, mentre l’arrivo era al Gabiet – aggiunge -. Rimanemmo sempre in testa fino a quando purtroppo, sotto la Capanna Gnifetti, caddi fratturandomi la caviglia sinistra. Era così grande la mia voglia di vincere, di conquistare questo importantissimo Trofeo, anche per i due fratelli, che probabilmente superai i miei limiti e le mie possibilità di controllare l’altissima tensione. Fu un disastro: non era il male a fermarmi, ero abituato a sopportare il dolore fisico, ma ad ogni curva o piccolo sobbalzo, la caviglia cedeva e io ruzzolavo».
Un autentico calvario, concluso comunque sotto allo striscione del traguardo.
«Con grande tribolazione e collaborazione dei miei compagni arrivammo al Gabiet, ma la squadra della Polizia ci superò prima, conquistando così il gradino più alto del podio – conclude Vidi -. A noi restò un secondo amarissimo posto. Mi sentivo in colpa perché avevo fatto perdere ai fratelli Stella la possibilità di mettere a segno una nuova grande vittoria e conquistare il Trofeo Mezzalama».
(d.p.)