Economia circolare e inclusione lavorativa al centro dell’evento annuale di Progetto QUID
Roma, 16 mag. – Si è tenuto ieri, 15 maggio, l’evento annuale “Boarding for the Future – Il futuro tra persone e tessuti” di Progetto QUID, impresa sociale veronese che dal 2013 unisce economia circolare e inclusione lavorativa. Ospitato presso il loro laboratorio, l’appuntamento ha visto la partecipazione di aziende, istituzioni ed esperti del settore, per riflettere su strategie concrete per affrontare le sfide ambientali e sociali attraverso l’innovazione sostenibile e l’empowerment lavorativo.
L’evento si è articolato in due panel principali durante i quali i relatori hanno approfondito temi di grande rilevanza per il panorama imprenditoriale e sociale, dall’importanza dell’economia circolare alla nuova normativa europea sull’eco-design, che stanno portando le aziende a ripensare i propri modelli di business, analizzando sfide e opportunità che le imprese si troveranno ad affrontare nei prossimi anni in un contesto normativo in evoluzione. Parallelamente, è stato trattato il tema del lavoro, della formazione e delle competenze per creare opportunità di inclusione sociale, sottolineando come le imprese possano diventare motori di cambiamento, promuovendo inclusività e nuove opportunità professionali per chi si trova in situazioni di vulnerabilità.
Il panel dedicato al lavoro ha approfondito anche il tema dell’economia carceraria, attraverso le parole di Maria Grazia Bregoli, Direttrice della Casa di Reclusione Giudecca Venezia, che ha condiviso una visione del tempo trascorso in carcere come momento e luogo di trasformazione, in cui acquisire nuove competenze e professionalità, rilevante soprattutto per la componente femminile in un’ottica di vera parità di genere. Progetto QUID ha infatti all’attivo due laboratori all’interno della Casa Circondariale di Montorio Veronese, creando opportunità per 12 uomini e 10 donne, partecipando attivamente alla loro formazione e costruzione di una nuova carriera, vera leva di cambiamento ed emancipazione, per ridurre il rischio di recidiva.
Tra i tanti ospiti intervenuti, anche importanti figure istituzionali come l’europarlamentare Alessandra Moretti, membro della Commissione per l’ambiente, il clima e la sicurezza alimentare, che ha contribuito a delineare lo scenario normativo e regolatorio; Camilla Gandini, Senior Social Development Specialist della Banca Mondiale, ha condiviso una visione di empowerment internazionale, con casi studio e best practice che indirizzano le politiche di sviluppo.
Un importante interlocutore che sta favorendo il dialogo tra realtà profit, no profit e istituzioni è Consorzio ELIS, rappresentato sul palco da Valeria Bonilauri, Responsabile Innovazione e Sviluppo, che ha spiegato come le dinamiche di social procurement e la costruzione di filiere ibride con imprese profit e imprese impact, come Quid, rappresentano la vera sfida e il progetto concreto che si sta portando avanti in dialogo con il Ministero.
Molti poi gli imprenditori e i manager a capo di aziende che collaborano con QUID a vario titolo, come Virginia Da Sie, CEO di Malìparmi; Giovanni Zoppas, già CEO Tecnica Group, promotore del progetto “Recycle your boots”, esempio di economia circolare e di upcycling; Attila Kiss, CEO di Gruppo Florence, ha raccontato la sua esperienza di imprenditore e un modello di fare “made in Italy” con resilienza e sinergia, per valorizzare le persone, l’alta manifattura e know-how italiano. Tra gli interventi del panel dedicato alla circolarità e all’eco-design, importanti le prospettive condivise da due aziende che già collaborano con Quid: Maria Vittoria Mangiarotti, Direttrice Creativa di Davines, ha ricordato l’importanza del legame tra etica ed estetica, a partire dalla progettazione di un prodotto sostenibile, che incarni davvero i valori del Brand e François Revardeaux, Head of Institutional Affairs di Kering, ha condiviso la visione internazionale di un importante gruppo del Lusso, per diffondere iniziative concrete di sostenibilità ed empowerment per start up innovative ad impatto.
Silvia Tracchi, Direttrice Comunicazione dell’Università Bocconi di Milano ha moderato due interviste singole: la prima rivolta a Marco Boglione, Presidente di Gruppo BasicNet, che ha condiviso la sua visione pioneristica con cui a metà degli anni ‘90 ha dato vita ad un modello di business innovativo e sostenibile. Il secondo intervistato è stato Alberto Racca, CEO di Miroglio Group e Trussardi, che ha condiviso una riflessione sui valori che guidano i brand e le persone, con attenzione al ruolo dell’intelligenza artificiale e al dialogo intergenerazionale, anche in un’ottica di attrazione dei talenti e di retention.
Anna Fiscale, Presidente e Fondatrice di Progetto QUID, ha dichiarato: “Come dimostrano molte delle testimonianze che abbiamo avuto il piacere di ascoltare, il futuro è nel dialogo tra profit e non profit e nell’unione delle forze per amplificare l’impatto positivo che possiamo generare. Dallo scorso anno, il nostro focus è rivolto alla collaborazione con le aziende, come principale Partner etico per la produzione di collezioni, merchandising, accessori, abbigliamento e divise da lavoro da filiera etica “Ethically Made in Italy”. Moltissime aziende, di tutti i settori, si stanno rivolgendo a noi per sviluppare progetti di upcycling e creare nuovi prodotti e progetti a partire da prodotto finito e loro rimanenze tessili: stiamo sviluppando uno specifico know-how, in linea con le nuove richieste del mercato e della recente regolamentazione europea. Alcuni esempi virtuosi sono stati i progetti con IKEA, Liu Jo, Maliparmi. Per il 2030 vorremmo creare un distretto produttivo ad alto impatto sociale, coinvolgendo aziende partner e clienti in un disegno ambizioso capace di mettere insieme i valori dell’inclusione a quelli della manifattura italiana. Il primo passo è già stato fatto: ad inizio 2025, abbiamo aperto un nostro laboratorio a Padova, che conta già 3 dipendenti con fragilità e una coordinatrice; prevediamo un organico su Padova di 15 persone entro un anno. Lavoriamo inoltre già in partnership con altre cooperative sociali del territorio. Portare tutti a bordo di questo grande progetto di cambiamento è la nostra visione del futuro”.
La serata è stata anche l’occasione per consegnare la prestigiosa “Molletta D’Oro” ai partner di Progetto QUID che si sono distinti nel sostenerne la mission: generare impatto sociale e ambientale positivo attraverso il lavoro. Hanno ricevuto il riconoscimento: Enrica Ronchi, CEO di In Job; Maurizio Cossato, Presidente di Contec-Pronext; Antonio Cabras, Amministratore Delegato di Cooperativa Gruppo R; Fabio Brescacin, Presidente di NaturaSì; Luciano De Propris, Head of Open Innovation – ELIS Innovation Hub; Giorgio Ravasio, Country Manager Italia di Vivienne Westwood; Mario Dattoli, CEO di 8wave e Marco Gaina, Funzionario Relazioni Industriali e Capitale Umano di Confindustria Verona.
L’evento ha anche rappresentato la seconda tappa per la campagna di raccolta fondi 2025 “A Ticket to the Future”, che continuerà a finanziare i percorsi di inserimento lavorativo, sostenendo in tutto 5 percorsi di inclusione lavorativa, con oltre 5.000 ore di formazione per persone in situazioni di fragilità sociale. La collaborazione con le aziende, infatti, si estende anche all’anima filantropica a sostegno del progetto sociale.
Hanno già contribuito: ABEONA – AVIO PARKING, CONTEC-PRONEXT, STUDIO FACCINCANI, FIORELLA RUBINO, FONDAZIONE HELLAS, GENTILI MOSCONI, INFERMENTUM, LA GIARDINIERA DI MORGAN, MASSIMO ROSSI E PARTNER, MONDE, PALM S.P.A. SB, SCHWABE, TECNOIMP, VETROCAR, FASAC e GRUPPO SIRTI, VERTOURS.
Molte le aziende che hanno partecipato all’evento in qualità di sponsor, tra cui: Tecnica Group, In Job, Mondo Consulting, Valpolicella Benaco Banca, Prisma, Vertours. Sponsor tecnici, Palm SPA SB, Gelateria Nanà, Cantina F.lli Zeni.