Elezioni, il presidente Testolin: «preoccupato per il comportamento del Governo, non per il cammino elettorale del prossimo autunno»
Il presidente della Regione commenta l'impugnativa 'last minute' del Governo su alcuni articoli della legge 4/2025 per lo svolgimento dell'election day
Il presidente Testolin: «preoccupato per il comportamento del Governo, non per il cammino elettorale del prossimo autunno».
Il presidente della Regione commenta l’impugnativa ‘last minute’ del Governo su alcuni articoli della legge 4/2025 per lo svolgimento dell’election day. ‘Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale, nell’anno 2025, delle elezioni regionali e generali comunali. Modificazioni di leggi regionali in materia di enti locali’.
«Decisione del Consiglio dei ministro in contrasto con le nostre competenze in materia di enti locali»
Secondo il presidente Testolin, «la decisione del Consiglio dei Ministri si ponga in contrasto rispetto alle competenze che lo Statuto assegna alla Regione in materia di enti locali.
«L’impianto complessivo della legge e i suoi elementi importanti sono salvi»
«Si tratta comunque di contestazioni che non inficiano l’impianto complessivo della legge e i suoi elementi più rilevanti – il numero degli assessori e la rideterminazione dei compensi per esempio, cosi come alla effettuazione dell’election day.
Dal punto di vista più politico e dei rapporti di leale collaborazione, vi è da rilevare il fatto che il Governo ha aspettato l’ultimo giorno per notificare il ricorso contro la legge regionale, senza un preventivo e costruttivo contraddittorio, peraltro inviando agli uffici regionali solo alcuni giorni prima della scadenza dei 60 giorni a disposizione per l’impugnativa le osservazioni sulle quali la Regione ha ribadito le proprie competenze.
Nonostante i chiarimenti, il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge nel suo articolo 3, perché la Valle d’Aosta ha voluto mantenere un numero massimo di mandati pari a 4 per i Sindaci dei Comuni valdostani sotto i 5.000 abitanti in luogo di non porre alcun limite alle ricandidature come nel resto del territorio nazionale.
Le due altre contestazioni
«Le altre due contestazioni sono invece relative a disposizioni che già esistevano nel nostro ordinamento, che non erano mai state messe in discussione in precedenza e che riguardano il grado di parentela tra Sindaco, Vicesindaco e gli altri componenti della Giunta e la impossibilità, nelle Giunte comunali della Valle d’Aosta, di nominare assessori tecnici» puntualizza Testolin. .
«Il Governo non fa più distinzioni tra Regioni ordinarie e Regioni speciali»
«Le decisioni del Governo destano comunque seria preoccupazione, perché così come accaduto a Trento, testimoniano il fatto che non si faccia più distinzione tra Regioni ordinarie e Regioni speciali e si sorvoli a piè pari rispetto alle competenze esclusive garantite dal nostro Statuto – fa notare il presidente della Regione -.
La volontà di appiattire, in nome di una supposta eguaglianza delle posizioni, le differenze normative che sono alla base del regionalismo e della nostra specialità è propria di una parte del Governo nazionale, come dimostra la contrarietà all’impugnativa da parte di una delle componenti del governo nazionale della legge provinciale di Trento.
«Confusione del Governo nazionale rispetto alle nostre prerogative statutarie»
Questo approccio la dice lunga sulle profonde divisioni che caratterizzano l’esecutivo Meloni ed è sintomatico di una evidente confusione e di un disorientamento del Governo nazionale rispetto alle nostre prerogative statutarie e al nostro particolarismo ordinamentale.
Per cui, non c’è nessuna preoccupazione sul prosieguo del cammino elettorale di questo autunno, ma assoluta certezza di difendere davanti alla Corte costituzionale una specificità legislativa, frutto della competenza primaria consolidata negli anni in materia di ordinamento degli enti locali, in più occasioni confermata proprio dalla Consulta» conclude Testolin.
(re.aostanews.it)