Senato, M5s: no a estromissione Scarpinato e De Raho da Antimafia
Roma, 27 mag. (askanews) – Il MoVimento 5 stelle compatto al fianco del senatore Roberto Scarpinato e del deputato Federico Cafiero De Raho. Una delegazione di quindici parlamentari M5s, composta tra gli altri da Alessandra Maiorino, Luigi Nave, Dolores Bevilacqua ed Elisa Pirro, sta partecipando alla riunione della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che ha all’ordine del giorno il ddl Iannone ‘Modifica alla legge 2 marzo 2023, n. 22, in materia di conflitto di interesse nell’ambito della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere’. L’obiettivo del ddl è quello di estromettere dall’Antimafia Scarpinato e De Raho per conflitto di interessi.
In particolare l’articolo 2 bis prevede che “I componenti della Commissione che, per la carica ricoperta o per le attività svolte, anche non attualmente, si trovino in una situazione di conflitto di interessi in relazione a determinati fatti oggetto dell’inchiesta da parte della Commissione, devono astenersi dalla partecipazione ai lavori e dalla consultazione della documentazione sui fatti medesimi, qualora ciò possa recare pregiudizio alla obbiettività delle indagini e degli accertamenti svolti dalla medesima Commissione”.
“Oggi siamo qui in massa in Commissione Affari Costituzionali per la discussione generale su un assurdo disegno di legge con cui la maggioranza vuole estromettere due magistrati antimafia (Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, M5s) dalla Commissione Antimafia”, spiega Maiorino. “Oggi il nostro Roberto Scarpinato sostituirà un collega in I Commissione per metterci la faccia e noi siamo tutti e tutte al suo fianco per stigmatizzare quanto sta avvenendo in Commissione Affari Costituzionali”, sottolinea.
“La maggioranza non vuole magistrati antimafia in Commissione Antimafia perché dicono che sono in conflitto di interessi, ma Scarpinato e De Raho sono sotto scorta perché hanno messo a rischio la loro vita per combattere la mafia. La verità è un’altra: forse sono scomodi per chi ancora una volta, a distanza di dieci anni, sta depistando gli approfondimenti di eventi che hanno punteggiato la storia di questo Paese”.