Carcere di Brissogne: sequestrati crack e hashish a 2 detenuti
Carcere di Brissogne: sequestrati crack e hashish a 2 detenuti.
Un’operazione di controllo su due detenuti – uno di origine africana e uno italiano – ha permesso di rinvenire hashish e crack all’interno della casa circondariale di Brissogne.
Il sequestro delle sostanze stupefacenti è avvenuto ieri sera, venerdì 30 maggio.
La preoccupazione del Sinappe
Lo rende noto il Sinappe, il Sindacato nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria preoccupato per «la persistente e allarmante circolazione di droghe all’interno degli istituti penitenziari, nonostante gli sforzi e la professionalità del personale del corpo di Polizia Penitenziaria».
«Il ritrovamento delle sostanze stupefacente è la prova tangibile delle continue sfide che il personale di Polizia penitenziaria affronta quotidianamente negli istituti di distretto – spiega il vice segretario regionale del Sinappe Matteo Ricucci.
La carenza di organico, la vetustà delle strutture e la facilità con cui le sostanze illecite riescono ad entrare negli istituti rappresentano un grave problema per la sicurezza interna e per il percorso rieducativo dei detenuti.
Ma nonostante tutto, ancora una volta dobbiamo constatare come il personale in servizio alla casa circondariale di Brissogne, con abnegazione e spirito di servizio, è riuscito ad intercettare le sostanze stupefacenti» conclude Ricucci.
Il segretario Sinappe chiede più risorse umane
Il Segretario nazionale del Sinappe Raffaele Tuttolomondo sollecita «interventi urgenti, tra cui un aumento delle risorse umane, l’implementazione di tecnologie di controllo più avanzate e un maggiore sostegno al lavoro della Polizia Penitenziaria.
Solo attraverso un impegno congiunto e concreto sarà possibile arginare il fenomeno della droga in carcere e garantire un ambiente più sicuro e orientato alla riabilitazione» .
Il segretario generale Sinappe Roberto Santini auspica «che le azioni degli agenti di Polizia Penitenziaria siano adeguatamente riconosciute e valorizzate dalla direzione della casa circondariale di Brissogne-Aosta e dall’amministrazione regionale e che i protagonisti di questa operazione vengano giustamente premiati e ricompensati per l’ottimo servizio reso».
(re.aostanews.it)