Al via lavori al soffitto della Camera di Amore e Psiche di Palazzo Te
Milano, 5 lug. (askanews) – Fondazione Palazzo Te di Mantova annuncia l’inizio dei lavori del progetto di conservazione del soffitto della Camera di Amore e Psiche del palazzo a partire dalle decorazioni pittoriche e lignee della volta e delle lunette. L’intervento conservativo del soffitto della celebre camera affrescata da Giulio Romano, che si svolgerà dalla seconda metà del mese di luglio nell’arco di circa dieci settimane, è sostenuto dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, attiva nei progetti a favore del patrimonio storico, culturale e artistico.
La Camera di Amore e Psiche è l’ambiente più sontuoso di Palazzo Te per la ricchezza e il pregio delle decorazioni e rappresenta un vero capolavoro del manierismo italiano. Deriva il proprio nome dalla Favola di Amore e Psiche, tratta da “Le metamorfosi di Apuleio”, che viene narrata in maniera non lineare sulla volta e nelle lunette e che raggiunge la propria apoteosi nel riquadro al centro del soffitto, dove Giove unisce in matrimonio Psiche e Amore.
Dopo l’ultimo restauro conservativo dei primi anni Novanta, il soffitto della Camera di Amore e Psiche presenta oggi un degrado fisiologico dovuto all’uso della sala e allo scorrere del tempo. Gli interventi in programma riguarderanno principalmente la complessa struttura della volta lignea, delle pellicole pittoriche e delle dorature. Il lavoro di tutela non soltanto restituirà splendore a una delle opere più significative di Giulio Romano, ma rappresenterà anche un’importante occasione di studio e ricerca per gli esperti del settore, permettendo di approfondire la conoscenza delle tecniche pittoriche del Rinascimento e di sviluppare nuove metodologie per la conservazione dei beni culturali.
“L’intervento di conservazione è un passaggio importante del programma del Cinquecentenario di Palazzo Te, un progetto che unisce l’importante piano di conservazione programmata lanciato dalla Fondazione Palazzo Te e l’ampliamento del sistema di partenariati che il Cinquecentenario consente di perseguire” spiega il direttore Stefano Baia Curioni, ringraziando “di cuore tutti coloro che lo rendono possibile, a partire dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, per includere Diamara Parodi Delfino, e le istituzioni che hanno collaborato, il Comune di Mantova e la Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e del Paesaggio per le provincie di Cremona, Mantova e Lodi. Questo intervento privato a sostegno del bene pubblico – conclude – è un elemento fondamentale dei modi in cui la cultura del nostro paese può essere rigenerata”.
“Vorrei ringraziare molto Stefano Baia Curioni, che mi ha fatto riscoprire Palazzo Te: appena ho visto la Camera di Amore e Psiche ho pensato che con la mia Fondazione avrei voluto fare un restauro conservativo di questa meraviglia” dichiara Giovanna Zanuso, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, augurandosi “che il risultato alla fine sia appagante e nel frattempo desidero dare tutto il mio sostegno e la mia ammirazione”.