Maltempo devasta agricoltura, grandine al Nord e siccità al Sud
Roma, 7 lug. (askanews) – Italia divisa in due con la grandine che si abbatte sulle campagne del Nord e del Centro Italia, colpendo i vigneti del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, mentre al Sud gli agricoltori sono costretti ad abbandonare i campi di pomodori per la mancanza di acqua per irrigare. E’ il quadro che emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che sta investendo la parte settentrionale della Penisola mentre al Meridione si continuano a fare i conti con l’afa.
Nell’ultima settimana, riepiloga Coldiretti sui dati Eswd, si sono abbattuti sul Centro Nord quasi venti nubifragi, grandinate e tempeste di vento al giorno. La grandine, in particolare, è l’evento più temuto dagli agricoltori, tanto più in un momento dove frutta e ortaggi stanno arrivando a maturazione e sono pronte per la raccolta. Ma in pericolo ci sono anche le vigne. In Toscana la grandine ha colpito i territori del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano con danni che sono ora in corso di verifica. Nelle prossime ore sarà possibile avere un quadro più chiaro. Nel weekend il maltempo aveva flagellato anche le campagne della Lombardia, con danni nel Bergamasco a stalle e capannoni agricoli. Grandine anche sul ravennate con effetti pesanti su frutteti, uliveti e vigneti.
L’afa resiste, invece, al Sud. In Puglia il caldo intenso ha accentuato ulteriormente la crisi idrica con il taglio del 20% delle superfici coltivate a pomodoro, in particolare nella zona nord del Fortore, nel Foggiano, dove la stagione irrigua non è mai iniziata, poiché la poca acqua rimasta nell’invaso di Occhito è destinata prioritariamente al consumo potabile. In pratica, gli agricoltori sono stati costretti ad abbandonare parte delle produzioni per concentrare l’utilizzo della poca acqua disponibile.
Una situazione che, sottolinea la Confederazione agricola, deve spingere ad accelerare sulla realizzazione del piano invasi con sistemi di pompaggio lanciato da Coldiretti e Anbi per garantire riserve idriche nei periodi di siccità ma anche per limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti. Importante, conclude Coldiretti il via libera Ue per finanziare direttamente la gestione idrica, attraverso le risorse comunitarie dei fondi di coesione. Ma l’Italia deve fare i conti anche con gli incendi. Dall’inizio dell’anno il sistema europeo Effis ne rileva quasi 130 incendi, il triplo rispetto alla media degli ultimi vent’anni. Coldiretti stima che ogni ettaro bruciato costi oltre diecimila euro, tra spese di spegnimento, bonifica e ripristino del territorio.