Corsa contro il tempo per riaprire i sentieri: sono migliaia gli alberi schiantati dopo la nevicata di aprile
Sono almeno 150 gli operai e 15 i tecnici al lavoro nei boschi per ripulirli dagli alberi schiantati dopo l'alluvione e la nevicata del 17 aprile
Sono circa duemila le piante schiantate dal peso della neve o sradicate dalla furia di acqua e vento che gli operai forestali hanno già rimosso dai nostri boschi. Chi fa trekking o passeggia in montagna ha notato ovunque piante sradicate o squarciate e sentieri impraticabili.
«Il lavoro non è concluso, ci vorranno ancora parecchi mesi. Nel bosco sono decine di migliaia gli alberi schiantati, gli eventi calamitosi del 16 e 17 aprile scorsi hanno messo a dura prova il nostro territorio boscato», commenta Jean-Claude Haudemand, dirigente della Struttura Foreste e sentieristica del Dipartimento Risorse naturali e Corpo forestale dell’assessorato all’Agricoltura. L’attività di sistemazione proseguirà per tutta l’estate, dopo aver valutato interventi di sistemazione e recupero delle piante, dove possibile, oppure di esbosco».
8 milioni di euro per i Comuni più colpiti
All’inizio di maggio l’Esecutivo aveva approvato un disegno di legge per stanziare 8 milioni di risorse per i primi interventi per i quali era stato dichiarato lo stato di calamità naturale. Un milione 150 mila euro erano stati destinati a Fontainemore, 900 mila a Montjovet, 700 mila a Quart e 550 a Doues; per gli altri Comuni colpiti, la somma è stata di 4 milioni e 700 mila complessivi.
Territorio boscato
«Soprattutto da Fénis verso l’alta Valle si sono verificati i danni maggiori per rottura o sradicamento di alberi, mentre la Valle del Lys, in particolare Fontainemore e Lillianes, hanno sofferto frane e dissesti. Tutto il territorio boscato, ma anche gli alberi di parchi urbani, madidi di acqua, sono stati schiantati dal vento e dal peso della neve, che addirittura era arrivata in città alla vigilia di Pasqua» puntualizza Haudemand.
Non è possibile definire con precisione la superficie danneggiata, «con intensità variabile, tutti i boschi hanno registrato danni».
Gli interventi urgenti
La viabilità agricola, le piste interpoderali e la rete sentieristica sono state messe a dura prova; un certosino lavoro di coordinamento con le Strutture dell’assessorato, ma anche con Dipartimento di Protezione Civile, Comuni e Consorzsi ha permesso di stabilire una gerarchia nell’urgenza degli interventi.
«Dopo gli interventi urgenti operati dal Dipartimento di Protezione Civile ci siamo concentrati sulla viabilità agricola, per consentire l’accesso a mayen e alpeggi e la monticazione degli animali – spiega Haudemand – grazie al lavoro delle squadre dei bucheron e di alcune ditte. Non soltanto la nostra struttura è intervenuta: dalle corvée dei residenti, ai Consorzi, ad altri privati, sono stati numerosi i lavori per accelerare lo sgombero di sentieri e poderali».
Sentieri e non solo
«Il lavoro è proseguito sui sentieri e tracciati di valenza turistica. La Struttura Foreste e sentieristica ha iniziato a lavorare sui sentieri delle Alte Vie 1 e 2, su quelli del Tour des Combins, du Mont-Blanc e del Monte Rosa e e dal cammino Balteo e Via Francigena, fino a Saint-Rhémy-en-Bosses, iniziando dalla quota media, priva di neve per poi salendo. Tra 1300 e 1800 metri gli alberi caduti nel bosco sono stati decine di migliaia. I Comuni più interessati dallo schianto di alberi sono stati Allein, Doues, Gignod, La Salle, Saint-Nicolas, Sarre, ma anche Gressan, Pila e Jovençan» puntualizza il dirigente.
Fondamentali sono stati anche gli interventi nei canali, sui ru e nelle pertinenze del sistema irriguo; in alcuni casi infatti, gli alberi sono caduti sulle vasche di raccolta e sulle piste di accesso a prati e pascoli. Per la sistemazione della rete sentieristica e viabilità agricola, da fine aprile sono impegnanti circa 150 operai di e 15 tecnici, oltre ad alcune imprese esterne.
(cinzia timpano)