Coldiretti, tagli alla Pac: «è un disastro per l’agricoltura valdostana»
Un taglio del 20% alle risorse della Politica Agricola Comune nel bilancio europeo 2028–2034 rappresenta un disastro annunciato per l’agricoltura italiana e, in modo ancora più drammatico, per quella della nostra Regione
Coldiretti, tagli alla Pac: «è un disastro per l’agricoltura valdostana». A denunciarlo è Coldiretti Valle d’Aosta.
«Un taglio del 20% alle risorse della Politica Agricola Comune nel bilancio europeo 2028–2034 rappresenta un disastro annunciato per l’agricoltura italiana e, in modo ancora più drammatico, per quella della nostra Regione» scrive in una nota e rilancia sul territorio «la mobilitazione già in corso a Bruxelles e Roma».
L’analisi di Coldiretti
«La proposta di accorpare le risorse destinate allo sviluppo rurale in un fondo unico, insieme alla drastica riduzione complessiva del budget agricolo, colpisce in modo diretto le aree più fragili e interne, come quelle valdostane, dove l’agricoltura ha già subito un pesante ridimensionamento» scrive in una nota l’associazione.
Superficie agricola persa
In trent’anni, in Valle d’Aosta è andata persa circa la metà della superficie agricola coltivata, passata 202 mila ettari nel 1990 a poco più di 120.000 oggi. Un dato drammatico che riflette le difficoltà di un comparto sempre più a rischio di abbandono.
I danni
«A essere colpiti da questi tagli sarebbero settori come la zootecnia e la viticoltura, comparti strategici della Regione Valle d’Aosta e simbolo di un’identità rurale intrisa nel territorio e nelle sue comunità» conclude la nota.
I commenti
«Questa manovra europea mette in discussione il ruolo dell’agricoltura come presidio ambientale, economico e culturale – affermano Alessia Gontier ed Elio Gasco rispettivamente presidente e direttore regionale Coldiretti -. Il nostro territorio, già fragile per conformazione e morfologia, non può permettersi di perdere ulteriori aziende agricole. Si tratta di imprese che mantengono in vita le nostre montagne, contrastano il dissesto idrogeologico e garantiscono cibo sano e di qualità. Tagliare le risorse alla PAC significa condannare definitivamente un modello agricolo sostenibile e legato alla tradizione».
Coldiretti chiede con urgenza un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per ottenere garanzie sul futuro del settore.
L’organizzazione annuncia una mobilitazione permanente nei prossimi due anni, affinché il tema resti al centro del dibattito nazionale ed europeo.
Cia allineata
Sulla stessa lunghezza d’onda la Confederazione italiana agricoltori (Cia): «Come Cia Piemonte/Valle d’Aosta, abbiamo voluto essere presenti con il nostro presidente Gabriele Carenini accanto alla delegazione nazionale per ribadire un messaggio chiaro: la Politica agricola comune non è una voce di bilancio sacrificabile, ma il fondamento stesso della sicurezza alimentare europea. Trasformare la Pac in un Fondo unico e ridurne drasticamente le risorse è un attacco senza precedenti all’identità agricola dell’Europa, alla sua ideologia fondate e alla sostenibilità delle nostre imprese». Così Gianni Champion, vicepresidente di Cia Agricoltori delle Alpi, all’indomani della mobilitazione a Bruxelles promossa dal Copa-Cogeca per protestare contro la politica agricola della Commissione europea.
«L’agricoltura – ha aggiunto Champion – è presidio del territorio, risposta alla crisi climatica, leva di sviluppo per le aree interne. Il taglio delle risorse e la prospettiva di un Fondo unico rappresentano un colpo durissimo per l’agricoltura valdostana e per l’intero Paese. Significa mettere a rischio la sovranità alimentare europea, già oggi minacciata da dazi, guerre commerciali e instabilità geopolitica. Serve una Pac forte, equa, finanziata con chiarezza, frutto di un vero confronto con il settore, e non imposta dall’alto a ridosso delle scadenze».
(re.aostanews.it)