Allevamento senza pace: dopo la lingua blu, è allarme per la dermatite nodulare contagiosa
Il confronto di quest'oggi nella saletta dell'assessorato alla Sanità
Zootecnia
di Cinzia Timpano  
il 18/07/2025

Allevamento senza pace: dopo la lingua blu, è allarme per la dermatite nodulare contagiosa

Considerata la vicinanza con focolai della malattia in Alta Savoia, una zona intorno al Colle del Piccolo San Bernardo rientra nella zona di sorveglianza.

Allevamento senza pace: dopo la lingua blu, è allerta per la dermatite nodulare contagiosa.

Non c’è pace per il settore zootecnico.

La scorsa estate la lingua blu, quest’anno l’emergenza dermatite nodulare contagiosa (LSD).

Cos’è la dermatite nodulare contagiosa: non è trasmissibile all’uomo

La dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD) è una grave malattia emergente, non trasmissibile all’uomo, che colpisce gli allevamenti bovini e che, nell’ambito delle misure di contenimento prevede, secondo le norme comunitarie, l’abbattimento obbligatorio dell’intero allevamento infetto per limitarne la diffusione.

Oggi, venerdì 18 luglio, l’assessore alla Sanità Carlo Marzi e l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel hanno incontrato i rappresentanti del mondo sanitario e del comparto zootecnico per fare il punto della situazione.

Erano presenti anche la veterinaria regionale Enrica Muraro, i rappresentanti delle Strutture regionali competenti e, per l’azienda USL, il direttore generale Massimo Uberti, il direttore dell’Area della prevenzione Maurizio Castelli, i veterinari Sandra Ganio della Struttura Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche, Emilio Bazzocchi della Struttura Igiene della produzione, trasformazione, conservazione alimenti di origine animale e Marco Ragionieri della Struttura Sanità animale.

Gli assessori: «una strategia sanitaria completa»

«Dal mese di giugno – dichiarano gli assessori Carrel e Marzi – gli uffici regionali competenti hanno attivato le necessarie interlocuzioni con il Ministero della Salute.
Fin dai primi segnali di diffusione del virus sono in corso gli approfondimenti tecnici e le azioni preventive, con l’obiettivo di definire una strategia sanitaria completa e condivisa a tutela della nostra zootecnia di montagna e a salvaguardia delle razze bovine valdostane.

Inoltre, sono già stati avviati contatti con il Ministero della Salute per valutare l’eventuale reperimento dei vaccini, ad oggi l’unica misura preventiva efficace per la protezione dalla malattia e per tutelare le razze bovine autoctone della Valle d’Aosta, che, considerati i numeri ridotti, rappresentano un patrimonio genetico prezioso da salvaguardare con la massima attenzione».

Focolai in Alta Savoia, zona di sorveglianza prevista dal protocollo sanitario

Particolare attenzione è stata posta ai focolai recentemente individuati in Alta Savoia (Francia), che rappresentano un fattore di rischio diretto per i territori di confine.

In via informale, stamattina, il Ministero della Salute ha comunicato che una parte del territorio circostante il Colle del Piccolo San Bernardo rientra nella zona di sorveglianza prevista dal protocollo sanitario.

La zona di sorveglianza si estende per un raggio di 50 chilometri dagli allevamenti francesi interessati dalla malattia.

Le misure restrittive saranno rese note non appena ufficiali.

(re.aostanews.it)

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