Allevamento, dermatite nodulare contagiosa: la zona di sorveglianza si estende Courmayeur e Pré-Saint-Didier
Secondo quanto riferito dall'assessore sono coinvolti 29 alpeggi, 107 allevamenti e 2.380 capi, alcuni anche provenienti dal Piemonte
Allevamento, dermatite nodulare contagiosa: la zona di sorveglianza si estende Courmayeur e Pré-Saint-Didier.
Dopo La Thuile, anche i comuni di Courmayeur e Pré-Saint-Didier rientrano nella zona di sorveglianza per la dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD). A comunicarlo l’assessore alla sanità Carlo Marzi durante la seduta del Consiglio regionale. Secondo quanto riferito dall’assessore sono coinvolti 29 alpeggi, 107 allevamenti e 2.380 capi, alcuni anche provenienti dal Piemonte.
«Lunedì 21 luglio abbiamo partecipato alla riunione dell’unità di crisi centrale ministeriale sul tema della Dnc dalla quale è emersa la presenza di altri focolai francesi che fanno avanzare il fronte del nostro areale di sorveglianza di altri 500 metri» ha spiegato Marzi.
Le vaccinazioni
Ha proseguito Marzi: «ho già dato notizia ai due sindaci e al Celva. Il Ministero ha approvato la nostra richiesta di vaccinazione preventiva – richiesta da noi già avanzata a giugno – e si è già attivato in via informale con la Commissione europea per procurarci le dosi necessarie, non solo per i capi contagiati. Essendo la Dnc considerata una malattia extra Ue, il reperimento, la gestione e la distribuzione dei vaccini è solo di competenza dell’Unione europee».
«Entro questa settimana dovremo predisporre il piano vaccinale definendo il numero di capi da trattare – ha aggiunto Marzi -, i tempi necessari per completare il piano e stabilire le procedure normative.Nel caso in cui dovessimo avere dei casi positivi, abbiamo già chiesto la deroga all’abbattimento dell’intero allevamento a protezione del nostro patrimonio zootecnico – 3 specie autoctone in via di estinzione- e auspichiamo un’apertura a trovare eventuali soluzioni, vista la nostra particolarità. Abbiamo chiesto inoltre di poter continuare a lavorare il latte crudo sul posto nelle zone di restrizione dicendo che avremmo designato uno stabilimento di stagionatura in vincolo e anche in questo caso auspichiamo riscontri positivi».