Giubileo dei Giovani, in 115 dalla Valle d’Aosta
I giovani valdostani sono stati ospiti a Morlupo, a circa 40 chilometri dalla capitale
Oltre un milione di ragazze e di ragazzi ha riempito la distesa di Tor Vergata per incontrare Papa Leone XIV nella notte di sabato 2 agosto per la tradizionale Veglia e la Messa di domenica 3 agosto.
La delegazione valdostana
Fra questi giovani, c’erano anche i due pullman dei 115 della delegazione valdostana partiti da Aosta con destinazione Roma, che hanno fatto sosta ad Assisi nei primi due giorni e sono stati ospiti a Morlupo, a circa 40 chilometri dalla capitale, per i restanti giorni.
Accompagnati dai sacerdoti don Daniele Borbey, don Alessandro Valerioti, dal diacono Simone Garavoglia, da Ivana Debernardi, da suor Francesca Daniele, da Sophie Perret e dagli sposi Katia Ronchini e Michele Sanna, i giovani valdostani hanno preso parte al programma messo a punto dal Servizio di Pastorale giovanile nazionale, come le confessioni al Circo Massimo.
I momenti più significativi
Significativi e particolarmente intensi i due momenti della Veglia del sabato sera e laCelebrazione Eucaristica di domenica 3 agosto alla presenza del Santo Padre Leone XIV.
Alcune testimonianze
Molte le testimonianze dei ragazzi e dei giovani presenti, a conferma che l’esperienza di vita e di fede, inserita in un evento di portata mondiale, non resterà solo un ricordo:
“Mi chiamo Jacopo, sono un ragazzo che ha compiuto da poco 18 anni e, partecipando al Giubileo dei giovani 2025, ho provato molte emozioni forti. Certamente, da questo cammino di fede porterò per sempre nel cuore la forza della fede che, attraverso le canzoni cantate da centinaia e centinaia di ragazzi con tutta la gioia di vivere o attraverso il silenzio di un milione di giovani avvenuto nella veglia a Tor Vergata, ha rafforzato in me il legame con Dio. Il Giubileo mi ha dato l’occasione di fare soprattutto nuove amicizie”.
“Da questo Giubileo mi porto a casa bei ricordi, tra balli canti e bellissime amicizie nate sia tra di noi che con ragazzi da tutto il mondo. Ho riscoperto un modo di pregare in compagnia, sentendo semprela presenza di Dio negli altri. Ho provato forti emozioni: gioia e stupore in ogni momento, che fosse un momento di svago o di preghiera. Ho imparato a vivere al meglio i momenti con gli altri restando me stessa e superando quei limiti che di solito mi impediscono di esserlo. Mi porto a casa la spensieratezza e la gioia che ho vissuto in questa settimana. Non voglio perdere le belle amicizie che si sono create e porto con me l’impegno di continuare con la preghiera quotidiana proprio per poter portare avanti anche il rapporto con Dio”. Irene, 17 anni.
(re.aostanews.it)