Gressoney-Saint-Jean: addio a Dario Follis, il panettiere-pasticcere innamorato della vita che amava lo sport
L'ultimo saluto alle 9.30 di questa mattina davanti allo storico esercizio commerciale aperto negli anni '70 con la moglie Anna Maria Gamba
Se n’è andato Dario Follis, un pezzo importante di Gressoney-Saint-Jean.
Lo storico panettiere-pasticcere del paese si è spento all’età di 89 anni.
L’ultimo saluto è in programma oggi alle 9.30 davanti all’esercizio commerciale aperto negli anni ’70 assieme alla moglie Anna Maria Gamba.
Una cerimonia semplice – una preghiera e un canto -, ma sentita, in linea con un uomo di montagna, lavoratore instancabile, innamorato della vita e della sua famiglia, amante dello sport.
Dario era papà di Patrizia, Leonardo (il grande scialpinista scomparso nel 2001) a Arianna (campionessa del fondo azzurro, sul podio a Olimpiadi e Mondiali).
Addio a Dario Follis, il panettiere-pasticcere di Gressoney-Saint-Jean
Dario Follis era una delle istituzioni di Gressoney-Saint-Jean.
La panetteria-pasticceria, con annesso bar, aperta con la moglie Anna Maria è uno dei punti di ritrovo di turisti e residenti.
Il profumo del pane e dei dolci, la qualità delle materie prime e il sorriso dei titolari sono da sempre i punti cardini dell’attività commerciale.
Dario Follis ha lavorato una vita intera, continuando a collaborare con la figlia Patrizia e le nipoti Annie e Katrin anche dopo aver passato la mano.
Amante dello sport, nel tempo libero non perdeva occasione per godersi le bellezze della montagna.
Proprio montagna gli ha strappato in maniera improvvisa e crudele l’adorato figlio Leonardo, ucciso da una valanga nel marzo del 2001 mentre preparava il Trofeo Mezzalama, da lui vinto nel 1999.
Ma la stessa montagna gli ha regalato le grandi soddisfazioni legate alle imprese della figlia Arianna.
Classe 1977, poche parole e moltissimi fatti, la gressonara è stata una grande specialista delle gare sprint.
Nella sua carriera ha vinto un oro, un argento e un bronzo ai Mondiali e ha centrato un preziosissimo terzo posto alle Olimpiadi di Torino 2006.
In Coppa del Mondo sono arrivate 7 vittorie (4 individuali) e un totale di 27 podi (14 individuali).
Arianna, emulando il fratello Leo, ha vinto il Trofeo Mezzalama di scialpinismo nel 2001 e nel 2003.
E lo sport ha continuato a servire a nonno Dario motivi per sorridere grazie alle imprese delle nipoti Annie e Katrin, scialpiniste e ultratrailer di livello.
Il commosso ricordo della nipote Katrin
Durante il saluto, è intervenuta Katrin Bieler, che si è rivolta direttamente al nonno con parole d’amore e riconoscenza.
«”Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milioni di scale e, ora che non ci sei, è il vuoto a ogni gradino”.
Te ne sei andato una sera d’estate e, ovunque tu sia, sarai sempre con noi.
Qualche parola per raccontare il papà, il marito, il nonno, l’uomo che sei stato.
Unico e straordinario.
Intelligente, abile e capace.
Brillante, dinamico e mai stanco.
Un uomo che ha lasciato il segno.
Sei stato tenace fino all’ultimo, attaccato alla vita, che hai dedicato alla tua famiglia e al tuo lavoro.
Negli ultimi tempi sei stato amorevolmente accudito e assistito nella tua casa, circondato da tutti noi.
Anche i piccoli August e Leonardo sono stati una presenza costante, portando allegria e regalandoti un sorriso.
Abbiamo avuto il privilegio di avere condiviso il nostro cammino con te, che ci hai amato, protetto, accompagnato e guidato con il tuo esempio, il tuo coraggio, la tua energia, la tua intraprendenza.
Hai trascorso 60 anni con Anna Maria, moglie e compagna di una vita, nostra mamma e nonna. Un amore vero, puro, eterno.
Una rara e grande fortuna.
Ciò che siamo noi oggi, portando avanti con orgoglio e gratitudine quanto voi avete costruito e realizzato con tanti sacrifici, è grazie a tutto il bene che ci avete donato, alla passione e ai valori che vi avete trasmesso, di cui faremo tesoro.
Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta.
Ciao caro Dario, papà, marito e nonno speciale.
Ora sei con Leonardo, stretti in un abbraccio infinito».
Dario Follis è quindi stato salutato con la canzone Signore delle cime.
(d.p.)