Sanità: paziente positivo al virus West Nile ricoverato al Parini
L'Azienda Usl precisa che: «il paziente non è contagioso e il caso riscontrato non comporta alcun pericolo di diffusione nella nostra regione»
Sanità: paziente positivo al virus West Nile ricoverato al Parini. A comunicarlo è l’Azienda Usl che precisa: «il paziente non è contagioso e il caso riscontrato non comporta alcun pericolo di diffusione nella nostra regione».
Si tratta del primo caso diagnosticato nella regione ed è d’importazione: il paziente, residente fuori Valle, ha contratto l’infezione al di fuori del territorio valdostano ma, senza aver ricevuto una precedente diagnosi del contagio, è partito per un soggiorno in Valle d’Aosta.
Arrivato in Pronto soccorso per un dolore all’addome, al paziente è stato fatto un prelievo sierologico per il West Nile (febbre e malessere causati da una puntura di zanzare ndr) , come da protocollo per indagare la febbre. E’ risultato positivo al test e poi ricoverato per una patologia probabilmente correlata.
I commenti
«Grazie alle competenze specialistiche e alle tecnologie diagnostiche a disposizione, l’ospedale ‘Parini’ ha potuto individuare tempestivamente la malattia, garantendo al paziente le cure più appropriate. È importante sottolineare che la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona attraverso il contatto diretto con individui infetti, ma esclusivamente tramite la puntura di alcune specie di zanzare che si infettano nutrendosi di uccelli selvatici, veri serbatoi naturali del virus» spiega Mauro Occhi, direttore Sanitario dell’Azienda Usl
«Si tratta – prosegue Occhi – di condizioni che con le progressive mutazioni climatiche cui assistiamo è verosimile si presentino sempre più spesso nei decenni a venire. Questo a conferma della bontà della politica intrapresa da tempo in questa regione di sempre più stretta collaborazione tra i medici, chi si occupa di sanità animale e l’Istituto zooprofilattico.
Cos’è il virus
Il West Nile virus è un agente infettivo appartenente alla famiglia dei Flavivirus, scoperto per la prima volta in Uganda nel 1937. È oggi diffuso in varie aree del mondo, inclusa l’Europa, soprattutto durante la stagione estiva e nei mesi più caldi, quando la circolazione delle zanzare è maggiore.
Silvia Magnani, direttrice della Struttura complessa Malattie infettive dell’ospedale regionale di Aosta spiega: «Da noi c’è il vettore ed è un’estate estremamente calda, e l’attenzione su West Nile virus è molto alta, soprattutto rispetto ai centri trasfusionali. Al momento non c’è ancora un vaccino e non c’è una terapia specifica. Comunque nella maggior parte dei casi l’infezione non causa alcun sintomo e molte persone non si accorgono nemmeno di averla contratta. In altri casi possono manifestarsi sintomi lievi, come febbre, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza, simili a quelli di una sindrome influenzale. Solo in rarissime circostanze, soprattutto in persone anziane o con fragilità, l’infezione può determinare complicanze neurologiche più gravi che richiedono cure ospedaliere».
(re.aostanews.it)