Elezioni, AVS-Rc: «È un pasticcio che dovrà risolvere una giudice»
«È una decisione delicata sotto l'aspetto giuridico e costituirà comunque un precedente rilevante rispetto ad altre situazioni che si potrebbero presentare anche in altre procedure elettorali» commenta il movimento
Elezioni, AVS-RC: «È un pasticcio che dovrà risolvere una giudice». Puntualizza il movimento in una nota: «Sarà una giudice del Tribunale di Aosta a dover decidere se il 28 settembre si voterà con una o con tre preferenze. Una decisione delicata sotto l’aspetto giuridico e che costituirà comunque un precedente rilevante rispetto ad altre situazioni che si potrebbero presentare anche in altre procedure elettorali».
Politica in coma
«Valuteremo tutti, con attenzione e rispetto – prosegue la nota -, gli argomenti del giudice, ma quello che fin d’ora si può dire è che sotto l’aspetto politico la vicenda elettorale ha una connotazione molto chiara ed evidenzia lo stato comatoso in cui si trovano la politica valdostana e gran parte dei partiti che vi operano».
«Alla fine l’Uv ha ottenuto il SI (leggi referendum confermativo) per la loro leggina solo da 8.000 persone su 105.000 valdostani aventi diritto al voto: un rifiuto popolare netto e clamoroso!» stigmatizza AVS-Rc.
L’affondo
Poi l’affondo sul centrodestra: «Sul versante della destra politica, che giudizio possono dare i valdostani sui partiti che hanno lanciato il sasso e poi nascosto la mano? La Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dopo tante critiche alla leggina, non si sono impegnati nella campagna per il Referendum e non hanno intrapreso nessuna azione giuridica. Una assenza di iniziativa, su un tema cruciale, davvero squalificante.
Riproporremo la riforma
«Indipendentemente da come si voterà il 28 settembre, AVS-Rete Civica, come ha scritto nel suo programma, riproporrà con forza e con una puntuale Proposta di legge, fin dall’inizio della prossima legislatura, una riforma elettorale vera che consenta agli elettori di scegliere conoscendo preventivamente le alleanze e promuovendo effettivamente la parità, con la doppia preferenza di genere».
(re.aostanews.it)