A Courmayeur i primi ciak del film Bianco, sulla tragedia del Freney, con Alessandro Borghi
Daniele Vicari e Alessandro Borghi a Courmayeur. Foto di Alfredo Falvo
CINEMA, CULTURA & SPETTACOLI
di Erika David  
il 17/09/2025

A Courmayeur i primi ciak del film Bianco, sulla tragedia del Freney, con Alessandro Borghi

Iniziate ieri nel borgo di Entrèves a Courmayeur le riprese del film Bianco di Daniele Vicari che ricorda la tragedia sul Pilone centrale del Freney che coinvolse Walter Bonatti

Bianco come il colore della coltre di neve, Bianco come il nome del Monte che sovrasta Courmayeur, bianco, come l’inferno che vissero sette alpinisti nel tentativo di conquista del Pilastro centrale del Freney.

Dopo 10 anni di stop ieri, martedì 16 settembre, le telecamere della produzione del film Bianco, di Daniele Vicari, si sono accese su Courmayeur e sul massiccio per raccontare la tragedia che vide come protagonisti Walter Bonatti e Pierre Mazeaud, due dei più forti alpinisti dell’epoca, narrata in Freney 1961 – Tragedia sul Monte Bianco, il romanzo di Marco Albino Ferrari.

Il progetto è rimasto fermo per oltre un decennio a causa di difficoltà produttive, ma ora prende finalmente forma grazie a una coproduzione internazionale Italia, Francia, Belgio firmata dai produttori Mattia Guerra, Laurent Fumeron, Joseph Rouschop, Eva Curia e Be Water Film e Tarantula, con Rai Cinema, The Project Film Club, Tarantula con il contributo del Mic-Dgca Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, con il sostegno di Idm Film & Music Commission Südtirol e di Fondazione Film Commission Vallée d’Aoste, in collaborazione con Moncler, con il sostegno di Bcc Valdostana, con il patrocinio del Cai-Club Alpino Italiano e dei Comuni di Courmayeur e di Chamonix e con Skyway Monte Bianco come partner location.

Il film Bianco

Contrariamente alle voci circolate nel corso dell’estate nel cast non c’è Luca Argentero.

Alessandro Borghi, attore ormai di casa in Valle d’Aosta dopo l’intensa esperienza con Le otto montagne, vestirà i panni di Walter Bonatti, insieme a lui Pierre Deladonchamps, Finnegan Oldfield, Marlon Joubert, Quentin Faure, Alessio Del Mastro, Jonas Bloquet.

Le riprese iniziate a Entrèves, a Courmayeur, saliranno in quota sul Monte Bianco e seguiraronno il percorso realmente battuto da Bonatti nella tragica spedizione raccontata nel film: dal Flambeaux alla Fourche fino al Peuterey e ai piedi del pilone centrale del Frêney, una immensa parete di roccia a strapiombo alta 800 metri.

Daniele Vicari

«Qualche anno fa un film come Bianco sarebbe stato impossibile. Sulle pareti verticali non si può pensare a scene complesse, con attori che recitano mentre scalano per settimane, con movimenti di macchina arditi – dice il regista, Daniele Vicari nelle note di regia riportate da Cinecittà -. Girare un film in quel luogo è una vera sfida tecnologica, produttiva e artistica. Un punto di riferimento importante per me è la lavorazione del grande film di Cuaron: Gravity. In questo film Cuaron ha messo a punto un metodo di lavoro sorprendente e innovativo».

Firmano il soggetto e la sceneggiatura Massimo Gaudioso, Francesca Manieri, lo stesso autore del libro, Marco Albino Ferrari, Daniele Vicari. Direttore della fotografia è Gherardo Gossi, scenografia Marta Maffucci, costumi Emmanuelle Youchnovski, suono Alessandro Palmerini, montaggio Benni Atria.

La tragedia del Freny

Il 10 luglio 1961 la spedizione italo francese formata da Walter Bonatti, Roberto Gallieni, Andrea Oggioni, Pierre Mazeaud, Pierre Kohlman, Robert Guillaume e Antoine Vieille parte per conquistare l’inviolato Pilone centrale del Freney, nel massiccio del Monte Bianco.

L’11 luglio sono in vetta, ma di lì a poco si scatena il finimondo con il maltempo che blocca gli alpinisti in parete per tre notti, prima di decidere di tentare la discesa.

Solo in tre sopravviveranno nel disperato tentativo di raggiungere i soccorsi: il francese Pierre Mazeaud e gli italiani Roberto Gallieni e Walter Bonatti.

(er.da.)

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