Aosta, inaugurata la Casa domotica, aprirà i battenti il 1° ottobre
Il condominio che ospita la Casa domotica
comuni
di Enrico Ruggeri  
il 18/09/2025

Aosta, inaugurata la Casa domotica, aprirà i battenti il 1° ottobre

Conclusa la realizzazione degli appartamenti che ospiteranno 8 persone con disabilità, creata grazie a fondi comunali e in arrivo dal Pnrr

Aprirà ufficialmente i battenti mercoledì 1° ottobre la casa domotica realizzata nel condomini Doravidi di via Volontari del Sangue ad Aosta.

Il progetto, inserito nei finanziamenti Pnrr e costato 750 mila euro, con 450 mila euro a carico del comune di Aosta, è stato presentato giovedì pomeriggio.

Casa domotica: il progetto

L’interno di uno degli appartamenti

La casa domotica è composta da due gruppi di appartamenti, che serviranno a ospitare 8 ragazzi e ragazze con disabilità fisiche e psichiche, per garantirne autonomizzazione e migliore inserimento sociale e lavorativo.

Il progetto, come spiega Marco Framarin, Responsabile Unico di Progetto per conto del Comune di Aosta, si inserisce nell’area che era stata adibita all’ex Progetto Giovani e ormai da tempo abbandonata.

«Siamo fieri del lavoro che abbiamo fatto grazie alla Giunta, al supporto dei fondi PNRR, a tutti gli enti e alle varie ditte coinvolte» ha detto Framarin, ammettendo che non sono mancati inciampi lungo il percorso.

«I lavori avrebbero dovuto essere completati entro 240 giorni, con scadenza dunque il 3 giugno 2025, ma abbiamo prorogato i termini per un problema di permessi legato all’impianto di teleriscaldamento – ha spiegato Framarin -. C’è stata poi una ripresa dei lavori il 18 agosto, con il termine definitivo il 2 settembre. Adesso la casa è pronta a essere abitata e abbiamo convenuto con la Regione di cederla in comodato d’uso dall’1 ottobre».

Casa domotica: l’inaugurazione

All’inaugurazione è intervenuto anche Marco Ottonello, coordinatore del Dipartimento Politiche sociali della Regione, che ha ereditato il lavoro da gennaio.

«Abbiamo circa duecento progetti di vita che si collegano a questo, come quello di Saint Marcel, che verrà consegnato la prossima settimana e che rientra nella logica di mettere al centro le persone con disabilità e creare dei percorsi per inserimenti lavorativi e sociali e la loro autonomizzazione – ha spiegato Ottonello -. È stato un percorso virtuoso, perché, attraverso una procedura di co-programmazione e co-progettazione, ha messo insieme anche il terzo settore, per il quale voglio ringraziare in particolare le cooperative Indaco e La Libellula che gestiranno la struttura. Come Regione abbiamo già portato avanti il bando per proseguire su questi progetti oltre la deadline del 31 marzo per garantire la loro sostenibilità».

Casa domotica, come funzionerà

Come accennato, la Casa domotica del condominio Doravidi di Aosta ospiterà fino a 8 residenti, suddivisi in due gruppi di appartamenti collegati.

In particolare, ogni appartamento sarà composto da due camere (ognuna delle quali provviste di bagno) con letti singoli, cucina e sala comune, a cui si aggiunge uno spazio comune per il servizio di lavanderia.

Ogni zona è ovviamente progettata per essere accessibile e fruibile da persone con disabilità, che potranno fare uso di strumenti tecnologici del sistema di domotica, l’elemento che contraddistingue questo progetto.

Attraverso una centralina di controllo che verrà poi integrata in dispositivi digitali tramite un’app, infatti, i residenti potranno avere controllo da remoto su funzioni essenziali come illuminazione, termoregolazione (l’impianto di riscaldamento sarà autonomo), apertura e chiusura di tapparelle e sicurezza.

«Non una casa domotica in senso stretto»

Non una casa domotica in senso stretto, ci tiene a sottolineare l’assessora alle Politiche sociali, Clotilde Forcellati.

«È una casa accessibile a disabilità lievi, a differenza di quella di Saint-Marcel che sarà adibita a persone con disabilità fisica e psichica grave. che non hanno un certo tipo di indipendenza».

Sull’importanza sociale del progetto, Clotilde Forcellati ha spiegato che «il progetto è molto importante dal punto di vista dell’inclusività e della sperimentazione lavorativa – ha proseguito -. La struttura si inserisce in un contesto urbano vantaggioso, se parliamo di miglioramento dell’autonomizzazione, per via della quantità dei servizi offerti nell’area e la comodità dei mezzi di trasporto».

Il sindaco: «Le persone hanno necessità di inserirsi socialmente»

Concorde su questo punto poi il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, secondo il quale «le persone che hanno necessità simili devono inserirsi socialmente in città, non in sedi decentrate».

Sul contributo del Comune al progetto, invece, il primo cittadino ha voluto rimarcare l’importanza dello sforzo economico, ricordando come dalle casse del Comune siano usciti 450 mila euro, 750 mila necessari a realizzare l’opera.

A completare lo stanziamento, i 300 mila euro derivanti dai fondi per il PNRR, nell’ambito della realizzazione della Missione 5, “Inclusione e coesione”.

(enrico ruggeri)

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