Diritti e politiche queer, le risposte dei candidati al questionario di Arcigay – Queer VdA
Elezioni
di Erika David  
il 25/09/2025

Diritti e politiche queer, le risposte dei candidati al questionario di Arcigay – Queer VdA

Tutti e quattro i candidati alle Comunali di Aosta hanno dato delle risposte, per le Regionali hanno risposto cinque liste su nove ai 10 punti sottoposti da Arcigay - Queer VdA

Hanno risposto tutti i candidati sindaci e vice sindaca al Comune di Aosta e cinque liste su nove delle elezioni regionali, nessuna risposta dalla coalizione di centrodestra e da Valle d’Aosta Futura, ai 10 punti del questionario di Arcigay Valle d’Aosta – Queer VdA.

Obiettivo dell’iniziativa dell’associazione conoscere l’impegno concreto dei candidati sui diritti e sulle politiche riguardanti le persone queer.

Le domande hanno riguardato, tra le altre cose, i percorsi di affermazione di genere, la carriera alias, l’educazione all’unicità e alla prevenzione del bullismo, l’adesione alla rete RE.A.DY, il sostegno a iniziative culturali inclusive, l’uso di un linguaggio istituzionale rispettoso, la creazione di strumenti stabili di partecipazione e il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali nei servizi comunali e regionali.

Le risposte dei candidati al Comune di Aosta

Non si sono sottratti al confronto i candidati sindaco e vice sindaca del Comune di Aosta, Raffaele Rocco e Valeria Fadda, Eugenio Torrione e Katya Foletto, Giovanni Girardini e Sonia Furci, Diego Foti e Chiara Giordano.

È emerso un accordo generale sui valori repubblicani, democratici e costituzionali, sugli sportelli di ascolto, sui percorsi educativi contro il bullismo e sull’impegno a garantire una comunicazione istituzionale rispettosa, dice Queer VdA in una nota.

Le differenze si concentrano invece su tre nodi principali: carriera alias, partecipazione del Comune alla rete RE.A.DY e istituzione di una consulta permanente. Solo alcune coppie hanno indicato tempi e strumenti precisi, mentre altre si sono limitate a esprimere disponibilità di principio.

Nelle domande aperte, diversi candidati hanno proposto azioni specifiche per i primi dodici mesi di mandato, come linee guida per modulistica inclusiva, semplificazione per le famiglie omogenitoriali, campagne di sensibilizzazione e corsi di formazione per la Polizia Locale.

Le risposte dei candidati alle elezioni regionali

Sul fronte regionale, cinque liste su nove hanno risposto: Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico e Valle d’Aosta Aperta hanno inviato risposte individuali delle candidate e dei candidati, con livelli di adesione compresi tra il 51% del PD e il 94% di Vda Aperta e una media complessiva di risposte positive prossima al 100%.

Per la lista degli Autonomisti di centro, nonostante l’esplicita richiesta di inviare risposte personali, solo Leonardo Lotto (Azione) ha inviato il questionario singolarmente. La lista ha mandato un’unica risposta per le restanti 34 persone candidate (Pour l’Autonomie, Stella Alpina e Ressemblement valdôtain), dichiarando che, a seguito di confronto interno, le risposte erano da ritenersi valide per tutte e tutti.

L’Union Valdôtaine ha preferito non rispondere alle singole domande ma ha inviato una nota politica di carattere generale.

Non hanno invece risposto le liste della coalizione di centrodestra né Valle d’Aosta Futura, che hanno così deciso di sottrarsi al confronto pubblico. Dall’analisi emerge, quindi, una differenza netta tra chi ha scelto la trasparenza, rispondendo in modo puntuale e assumendo impegni verificabili, e chi è rimasto sul vago o ha scelto di non rispondere affatto.

Il commento

«Il nostro obiettivo è dare a cittadine e cittadini strumenti concreti per un voto consapevole» dichiara Giulio Gasperini, presidente di Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA.

«I diritti non sono un tema secondario: sono il banco di prova della qualità della democrazia e della visione di società che ogni candidatura propone. Per questo pubblichiamo i risultati in modo trasparente, affinché ognuno possa vedere chi sceglie di assumersi responsabilità pubbliche e chi invece preferisce restare nel silenzio».

«Siamo consapevoli che sia molto facile rispondere a questi quesiti e sia decisamente più difficile dimostrare concretamente, nell’azione politica e di governo, queste intenzioni; ma confermiamo – sottolinea Gasperini – il nostro ruolo attento e vigile, a nome della società civile e della comunità queer, per non ripetere l’esperienza della scorsa legge contro l’omolesbotransafobia, fatta naufragare da chi si proclama a favore dei diritti con l’alibi dell’approvazione di una legge quadro che, come ben sappiamo, non è mai neanche stata discussa in Consiglio regionale».

I risultati completi, con le risposte di ogni candidata e candidato, sono disponibili  sui canali social dell’associazione e a questi link: Comunali, Regionali.

(re.aostanews.it)

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