Marta Bechis alla vigilia della Courmayeur Cup: «Il campo ci dirà di che pasta siamo fatte»
Marta Bechis in azione durante la pre-season (foto Maurizio Anatrini)
SPORT
di Davide Pellegrino  
il 25/09/2025

Marta Bechis alla vigilia della Courmayeur Cup: «Il campo ci dirà di che pasta siamo fatte»

La palleggiatrice torinese ha scelto Scandicci per rituffarsi nel campionato italiano di serie A1 dopo l'esperienza ad Atlanta: «La League One ha grandi potenzialità, ma anche cose da sistemare; sono molto stimolata dall'idea di giocare il Mondiale per club»

Conto alla rovescia agli sgoccioli per l’edizione numero 2 della Courmayeur Cup.

Il gustoso aperitivo al campionato di A1 femminile di volley è in programma venerdì 26 e sabato 27 settembre.

Teatro della competizione sarà il Forum Sport Center di Dolonne.

La competizione metterà di fronte le migliori quattro squadre dell’ultima stagione.

Venerdì si giocheranno le due semifinali: Conegliano-Novara (17.30) e Scandicci-Milano (20.30).

Sabato a partire dalle 16.30 sono in programma le finali.

I biglietti sono disponibili sul portale Vivaticket.com.

Domani alle 11.30 al cinema di Courmayeur ci sarà la presentazione della serie A con l’ufficializzazione dei calendari.

Marta Bechis ha scelto Scandicci per rituffarsi nel campionato italiano

Da Firenze a Scandicci, passando per Atlanta.

Marta Bechis è uno dei volti nuovi della Savino Del Bene che si appresta a scendere in campo nella Courmayeur Cup.

La palleggiatrice torinese classe 1989 è tornata in Italia dopo l’esperienza in Legue One e ha scelto la Toscana per impreziosire ulteriormente un palmarès già ricco

«A Courmayeur un bellissimo test per capire a che punto siamo»

Marta, cosa vuol dire incontrare le migliori squadre del campionato alla vigilia dell’inizio della stagione?

«La Courmayeur Cup è un bellissimo test match che ci consente di giocare partite di livello e capire a che punto siamo e su cosa dobbiamo lavorare per essere al meglio all’inizio del campionato. I gruppi si sono completati da poco con il rientro delle giocatrici dal Mondiale, le tempistiche sono ridotte, ma faremo il massimo per trovare il giusto feeling ed esprimere un grande livello. È sempre più stimolante giocare contro le big».

«La League One ha un grande potenziale, ma anche cose da sistemare»

Marta Bechis con la maglia di Atlanta

Lei è reduce dall’avventura con la maglia di Atlanta: cosa le ha lasciato l’esperienza americana?

«È nato tutto da una chiamata arrivata direttamente dagli States, il progetto della nuova lega americana mi ha ammaliato, perché loro sono bravissimi a creare sport di alto livello. Avevo voglia di scoprire un nuovo mondo, ero curiosa di vedere com’erano organizzati, volevo vivere un’esperienza sia sportiva che umana, insomma, era un treno che passava e non l’ho voluto perdere. L’esperienza è stata positiva sotto tanti aspetti, anche se ce ne sono stati altri che mi hanno fatto prendere la strada del ritorno. La League One ha un grande potenziale per il futuro, ma al momento ci sono cose da sistemare».

«Sono molto stimolata dall’idea di giocare il Mondiale per club»

Cosa l’ha convinta a ripartire in Italia con Scandicci?

«Ho voluto tornare in un campionato che conosco bene e che è tra i migliori al mondo. La proposta di Scandicci è stata bella, ero stata molto bene a Firenze, città che mi è rimasta nel cuore. Quando è arrivata la telefonata, stavo valutando di venire via dall’America, Scandicci è una squadra stimata, di rispetto, che gioca competizioni importanti, vuole migliorarsi per arrivare in alto e centrare grandi obiettivi. Tutto questo è stimolante, così come lo è poter giocare il Mondiale per club, competizione per pochi alla quale non ho mai preso parte, che rappresenta una bella sfida per tutti quanti noi, giocatrici, staff, club. Le sfide, nello sport, stimolano il lavoro quotidiano e noi siamo qui per lavorare bene e in fretta, in modo da riuscire a conoscerci e capire chi siamo in campo il prima possibile».

«Le nostre giovani della serie B ci hanno dato una grande mano in pre-season»

Quanto condiziona la pre-season un impegno come il Mondiale che toglie giocatrici dalla rosa delle diverse squadre?

«È sicuramente più complicato allenarsi al meglio. La pallavolo è uno sport di squadra nel quale bisogna allenarsi in 12 o in 14. L’assenza di giocatrici importanti pesa sul lavoro quotidiano, in quello che si fa in campo. Si possono organizzare lavori diversi, che però non replicano quello che è il gioco 6vs6. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter disporre delle giovani della B che ci hanno dato una grande mano. Per noi sono state preziosissime e molto carine e l’esperienza è stata importante anche per loro».

«La società vuole arrivare in fondo in tutte le competizioni»

Quali sono gli obiettivi di questa stagione?

«La società è stata molto chiara, vorrebbe arrivare in fondo a tutte le competizioni. Conegliano è sempre la squadra da battere, stanno lavorando benissimo da tanto tempo, hanno trovato una chiave che ha funzionato e continua a funzionare alla grande, gli altri devono trovare il modo per metterle in difficoltà. Noi vogliamo sfidarle, facendo vedere che ci siamo e raggiungere obiettivi importanti. Non bisogna però commettere l’errore di pensare che ci siano solo loro, ogni partita sarà fondamentale, visto che per giocare contro Conegliano per i titoli bisogna battere tutte le altre. Dovremo sfruttare le debolezze delle avversarie per arrivare in fondo con quella serenità di lavoro che ti fa alzare l’asticella. Siamo una squadra nuova, capiremo di che pasta siamo fatte conoscendoci».

«Per battere Conegliano ci vuole anche un po’ di sfacciataggine»

Lei ha giocato e vinto con Conegliano: come si batte questa corazzata pigliatutto?

«La sfacciataggine a volte può aiutare, essere spavaldi e incoscienti, meno calcolatori. Hanno creato un’aura di imbattibilità, questo blocca e paralizza, così bisogna pensare che la pressione ce l’hanno loro, anche se far venire dubbi ad atlete che hanno feeling e consapevolezza di cosa sanno fare non è semplice».

«Per gestire al meglio una stagione così intensa è fondamentale la programmazione di ogni aspetto»

Gli impegni sono sempre più ravvicinati: quanto è difficile mantenere una condizione sempre al top?

«Molto. Bisogna programmare la stagione in maniera ottimale, siamo umane, quindi il lavoro fisico va calibrato in maniera precisa, sia in sala pesi che in campo, senza dimenticare il recupero, aspetto fondamentale del quale si parla pochissimo. Ci sono tanti fattori che vanno tarati al meglio, compresi i viaggi, l’alimentazione, il jet lag. È tutto molto complesso, ci vuole tanta competenza in ogni settore».

«Felici di essere italiane e di praticare uno sport vincente»

Come ha vissuto la cavalcata delle azzurre verso il titolo Mondiale?

«Con il sorriso stampato sulle labbra. È stato molto bello vedere che il gruppo sia risorto e abbia dimostrato di essere forte, tenace e resistente. Tutte queste vittorie aiutano il movimento a crescere e ad avere sempre più visibilità sui media, facendo sì che il nostro sport sia riconosciuto come bello e di prima fascia. Sono contenta e orgogliosa della nostra nazionale, è partita in sordina, poi ha centrato la doppietta Olimpiade-Mondiale che ci ha esaltato, speriamo che possa continuare così e portare altri grandi risultati preziosi per tutti. Siamo felici di essere italiane e di praticare uno sport che è vincente. Anch’io mi sono emozionata quando ho potuto indossare la maglietta azzurra».

«Amo la montagna, ho bellissimi ricordi della Valle d’Aosta»

Conosce la Valle d’Aosta?

«Da piemontese siamo vicini di casa, anche se ho iniziato a girare l’Italia quando avevo solo 16 anni. Amo le montagne, ho ricordi bellissimi della Valle d’Aosta, sia legati allo sci e alle passeggiate, che prettamente sportivi quando con Chieri, in passato, siamo venute a fare un raduno a Courmayeur. Sciare mi manca, recupererò più avanti».

(davide pellegrino)

Corsa in montagna: Xavier Chevrier è 50° nell’uphill di apertura del Mondiale di Canfranc, domina lo svizzero Bonnet
Andrea Elia è il migliore degli azzurri nella gara d’esordio dell’evento iridato, il valdostano chiude terzo degli italiani; domani tocca a Roberta Jacquin, sabato a Giuditta Turini
il 25/09/2025
Andrea Elia è il migliore degli azzurri nella gara d’esordio dell’evento iridato, il valdostano chiude terzo degli italiani; domani tocca a Roberta Ja...