Sanità Valle d’Aosta: nasce ULTRA, progetto di Usl-Assessorato e Università di Torino
Sanità
di Luca Mercanti  
il 01/10/2025

Sanità Valle d’Aosta: nasce ULTRA, progetto di Usl-Assessorato e Università di Torino

L'obiettivo è rispondere in modo adeguato alla grande richiesta di assesitenza in tema di traumi

Una partnership strutturata e duratura tra l’Azienda Usl della Valle d’Aosta, l’Assessorato alla Sanità e l’Università di Torino. È questo il cuore del progetto “ULTRA – Università in Liaison con il polo TRaumatologico Alpino”, presentato questa mattina alla sede dell’USL, ad Aosta

Il nuovo modello punta a trasformare la sanità valdostana in un polo di eccellenza, coniugando assistenza, ricerca e formazione universitaria, in un territorio che registra ogni anno oltre 3,5 milioni di turisti e migliaia di traumi legati alla pratica sportiva.

L’urgenza dei traumi sul territorio regionale

“Il progetto che presentiamo è finalizzato a rispondere in modo più adeguato alle esigenze dei pazienti e a essere attrattivi in un settore molto particolare e importante, quello dei traumi – ha spiegato il direttore generale dell’Azienda USL Massimo Uberti-. Molti degli oltre 3,5 milioni di turisti che transitano nella nostra regione praticano sport ad alto rischio traumatico”.

I numeri della scorsa stagione invernale: “I nostri centri traumatologici hanno visto circa 4’000 pazienti, il pronto soccorso ortopedico dai 7.000 agli 8.000. A questi si aggiungono i politraumi e i traumi maggiori che non passano neanche da queste strutture di accoglienza ma vanno direttamente in reparto, sala operatoria o addirittura rianimazione”.

Per rispondere a questi bisogni, il progetto ritiene fondamentale la collaborazione con giovani specialisti e professionisti della sanità.

“Il mio dipartimento raggruppa tutte le discipline che costituiscono l’asse fondamentale dell’accordo: traumatologia, riabilitazione, diagnostica, chirurgia -ha spiegato il professor Paolo Fonio, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino e professore ordinario di Radiologia -. Ho accolto con entusiasmo questa proposta perché ritengo che si inserisca nella missione più importante di un’università: avere ricadute concrete sui territori. La Valle d’Aosta ha delle peculiarità nella patologia traumatica e confrontarsi con queste patologie sul campo rappresenta una grande opportunità di crescita per i nostri medici in formazione ”.

Gli obiettivi

Sono tre i settori principali su cui si articola l’accordo: formazione congiunta, ricerca condivisa e integrazione clinica: “L’obiettivo principale -hanno sottolineato i relatori – è rendere attrattiva la Valle d’Aosta dal punto di vista sanitario e rafforzare la qualità dei servizi offerti ai cittadini”.

Per la formazione saranno strutturati dei percorsi comuni di aggiornamento, tirocini e presenza di specializzandi nei reparti e nei centri traumatologici; per la ricerca si lavorerà sulla partecipazione a studi multicentrici e sulla valorizzazione di una casistica unica per volumi e varietà; per l’integrazione clinica invece, ci sarà la possibilità di attivare, in futuro e previo accorso con le singole Aziende sanitarie, consulenze specialistiche e procedure di alta complessità grazie al contributo dei professori universitari.

Un progetto che guarda al futuro

Il progetto sarà progressivamente esteso alle discipline coinvolte e potrà includere altri ambiti clinici sulla scorta delle opportunità e dei reciproci interessi. Un ponte tra la sanità valdostana e la rete accademica in grado di offrire benefici immediati alla popolazione e prospettive di sviluppo a lungo termine per l’intero sistema sanitario regionale:  “Negli ultimi giorni si è parlato della nostra sanità come un qualcosa di scontato, che non funziona e che dovrebbe essere sostituito – ha commentato l’assessore uscente alla Sanità e neo rieletto in consiglio regionale Carlo Marzi -. Non è così, è un bene primario e in quanto tale deve essere tutelato. Abbiamo una sanità d’eccellenza che si scontra con numeri importanti e questo progetto darà la possibilità a tanti professori e studenti di accrescere le proprie competenze qui, condividendole sul territorio e magari scegliendo di rimanere a viverci”.

In foto: da sinistra, Carlo Marzi, Massimo Uberti e Paolo Fonio

(giulia calisti)

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