Elezioni: ad Aosta il voto è donna, nel prossimo consiglio saranno da 12 a 15
L'aula del consiglio comunale di Aosta
comuni, Elezioni, POLITICA & ECONOMIA
di Alessandro Bianchet  
il 09/10/2025

Elezioni: ad Aosta il voto è donna, nel prossimo consiglio saranno da 12 a 15

A seconda di chi vincerà il ballottaggio, le donne in consiglio comunale saranno tra le 12 e le 15 (maggioranza). Sicure di un posto Alina Sapinet, Clotilde Forcellati (se non andrà in regione), Cecilia Lazzarotto, Simonetta Salerno, Cristina Dattola, Arianna Viglino e Sylvie Spirli

Un minimo di 12 (esattamente come l’ultima legislatura) in caso di successo al ballottaggio per elezioni di Aosta di Giovanni Girardini e Sonia Furci, un massimo di 15 se la fusciacca dovesse premiare Raffaele Rocco e Valeria Fadda.

Il tutto con pesanti riconoscimenti in termini di preferenze e posizioni di vertice (spesso primo o secondo posto, quando non entrambi) nelle liste.

Elezioni di Aosta, il voto è donna

In poche parole, il voto sembra essere donna nel comune di Aosta, dove le ultime elezioni paiono aver segnato una svolta forse epocale in termini di riconoscimenti per la rappresentanza femminile a piazza Chanoux.

Se i candidati sindaco sono tutti uomini e le donne sono confinate al ruolo di vice (non è passata inosservata la polemica nata in seno al dibattito di mercoledì sera), ecco che per l’ingresso in Consiglio e i possibili ruoli apicali nelle giunta in futura formazione le quota rosa possono prendere il sopravvento.

Elezioni: le donne nel prossimo consiglio comunale

Come detto, nell’ultimo consiglio comunale le donne elette erano state 12 (vice sindaca Josette Borre compresa).

Nel 2025, in caso di vittoria al ballottaggio di Rocco e Fadda, le donne elette saranno 15.

In casa Uv sarebbero tre: Alina Sapinet (campionessa di preferenze a quota 383), Giuseppina Bal (226) e Sylvie Hugonin (190).

Per il PD toccherebbe a Clotilde Forcellati (262), Cecilia Lazzarotto (260), Sara Timpano (163) e Silvia Caveri (159), con Simonetta Salerno (217) e Monica Carradore (155) in quota SA-Rv.

In minoranza, oltre a Sonia Furci, entrerebbero, per La Renaissance, Cristina Dattola (222) e Arianna Viglino (210), Sylvie Spirli (179) per la Lega e Katya Foletto, candidata vice per Avs-Rete Civica, che entra per la rinuncia di Eugenio Torrione, approdato in Place Deffeyes.

Prime escluse, tanto per aggiungere importanza al risultato rosa, ci sarebbero Monica Schiavello per Pla, Ilaria Ramolivaz per Rev- e Flavia Varetti per la Lega (125).

In caso di successo di Girardini-Furci, le elette sarebbero 12: Dattola, Viglino e Maria Sole Bionaz (Renaissance); Spirli e Varetti (Lega); Sapinet (UV); Forcellati e Lazzarotto (PD); Salerno (SA-RV); Foletto (Avs) e, ovviamente, Valeria Fadda.

Insomma, comunque la si guardi, un risultato di spessore, che abbiamo deciso di analizzare con coloro che, qualsiasi sia l’esito del ballottaggio, si guadagneranno il diritto di entrare in aula.

Alina Sapinet

Alina Sapinet

L’assessora uscente allo Sport, Alina Sapinet, accoglie con gioia i risultati.

«È un bel segnale, a prescindere da come finirà – ammette Alina Sapinet, che in caso di successo di Raffaele Rocco avrebbe certamente un posto di governo -. Forse, finalmente, anche in campagna elettorale e al momento del voto siamo solidali tra noi. Per la prima volta, ad esempio, ho sentito persone dire “voto due donne e un uomo”. Sono contenta, sta cambiando qualcosa, si inizia a scegliere la persona, le competenze, non il sesso. Conosco quasi tutte le possili elette e ho una grande stima di loro, spero che lavoreremo bene».

Titti Forcellati

Clotilde Forcellati

Clotilde Forcellati, assessora uscente e ancora indecisa se scegliere Place Deffeyes o piazza Chanoux, interpreta il risultato in «un’unica direzione – dice -. La legge elettorale non è cambiata, ma finalmente, un po’ alla volta, le donne stanno acquisendo consapevolezza dei propri mezzi e del fatto che l’impegno politico possa far parte della nostra vita. È bellissimo. Noi, come Pd, ci siamo spesi tanto ed è bello vedere che le donne stanno diventando una componente importante, soprattutto nei Comuni, visto che in Regione si fa ancora un po’ fatica. Ad Aosta il vento sta cambiando rapidamente, anche se gli uomini hanno ancora un po’ di “timore”: ricordiamo che ogni donna che arriva lo fa per tutte, non solo per se stessa e questa è la grande differenza».

Cecilia Lazzarotto

Cecilia Lazzarotto

Felicissima anche Cecilia Lazzarotto, seconda più votata nel Pd e papabile per un assessorato nel caso di approdo in place Deffeyes di Forcellati.

«Sono molto contenta, credo che sia un inizio di un cambio culturale, anche frutto del grande lavoro fatto da tante donne e tanti uomini – analizza -. In questa campagna il tema è stato molto sentito, anche grazie al grande lavoro della Consulta per le pari opportunità, dei movimenti politici e in particolare di Pd e Donne Democratiche. Il risultato nei Comuni si è visto, in misura minore anche in Regione. È cambiata la narrazione. Ora tanti pensano a votare magari due donne e un uomo, non solo il contrario. Sembra una banalità, ma non lo è: il cambio di legge elettorale, poi, ha aiutato a cambiare il paradigma».

Simonetta Salerno

Simonetta Salerno

Simonetta Salerno, vice presidente della sezione di Aosta di Stella Alpina, ha fatto il vuoto nella sua lista.

«Sono molto contenta, per le donne, ma anche per i giovani – evidenzia -. Sono dei bellissimi messaggi, il segnale che finalmente si muove qualcosa. Credo che questa rappresentanza darà un grande contributo e sono felice, come lo sono per il ritorno di Stella Alpina. Anche in campagna, nonostante sia partita timidamente, ho puntanto molto proprio su donne e giovani: hanno una sensibilità e una visione diversa, fondamentali per la politica».

Cristina Dattola

Cristina Dattola

Cristina Dattola, capolista di Renaissance e consigliera uscente ha avuto un grande riscontro.

«Già nella legislatura precedente eravamo tante, e ben tre nel nostro gruppo – ricorda -. Da noi, oggettivamente, non è mai stato un problema, di solito fatichiamo a trovare uomini. Siamo tante nel direttivo, in lista, nel movimento e crediamo che questa presenza sia fondamentale. Sono felice per il Consiglio, avremo visioni e sensibilità diverse e credo che sia una grande ricchezza. Iniziative riguardanti tampon tax, baby pit stop o cose simili non sarebbero state possibili. È giusto che ci siano tante donne e tanti giovani a rappresentare le diverse visioni della città».

Arianna Viglino

Arianna Viglino

Anche Arianna Viglino ha fatto il pieno di preferenze.

«Sono molto contenta di vedere una così ricca rappresentanza femminile – esclama -. È importante e fa pensare che sia cambiato qualcosa. Come Renaissance abbiamo fatto più fatica a trovare uomini, insomma ce l’abbiamo un po’ nel Dna e siamo orgogliosi di questo. Stupita? Non direi, le donne hanno una grandissima potenzialità, devono solo imparare a fare squadra e a interessarsi di più alla politica, che finora è stata un tema forse più maschile. Ci stiamo arrivando e spero che ci sia una bella collaborazione tra noi, al di là del colore politico».

Sylvie Spirli

Sylvie Spirli

Sylvie Spirli, in caso di vittoria del suo schieramento, aspira senza mezzi termini a un assessorato, anche alla luce dell’ormai ricca esperienza.

«Sono felice di questa presenza femminile, credo che finalmente le donne siano state votate per le proprie capacità, visto che la legge è sempre la stessa – evidenzia -. Pare che la politica “maschilista” stia venendo meno e non può che fare piacere. È un bel segnale per il futuro, chissà che nella prossima tornata non si riesca ad arrivare finalmente anche a qualche candidata sindaca o prima cittadina tout court».

Katya Foletto

Katya Foletto

Katya Foletto, dall’alto del suo ruolo di Consigliera di parità, è particolarmente sensibile al tema.

«È una bellissima notizia, parlare di parità di genere ha avuto un effetto positivo – ammette -. In Comune il dato era già alto, ma è comunque un bel segnale. Ovviamente ci auspichiamo che siano 15 (sorride ndr.), ma in ogni caso sarà garantito un bel lavoro sulle pari opportunità, anche se la Consulta ha già fatto molto nella giunta precedente. Speriamo almeno di instaurare delle belle sinergie tra consigliere, anche di area differente».

(alessandro bianchet)

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