‘ndrangheta, processo Geenna bis: sentenza rinviata al 17 dicembre
La Corte di Cassazione a Roma
CRONACA
di Danila Chenal  
il 21/10/2025

‘ndrangheta, processo Geenna bis: sentenza rinviata al 17 dicembre

Per "la complessità e la molteplicità delle questioni trattate", i giudici della Prima sezioen penale della Corte di Cassazione si sono presi del tempo per decidere sui ricorsi di accusa e difese

Complessità e molteplicità delle questioni trattate“. Per questi motivi la Prima sezione penale della Corte di Cassazione, a Roma, oggi ha deciso che la sentenza per il processo bis per presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta – il processo Geenna bis – sarà pronunciata il 17 dicembre.

Dopo due ore di relazione riepilogativa, i giudici hanno deciso di prendersi del tempo per valutare bene i ricorsi presentati da accusa e difese contro la sentenza di appello bis del 30 settembre 2024. Quel giorno, a Torino, furono condannati a 8 anni di reclusione il ristoratore Tonino Raso, a 6 anni e 8 mesi l’ex consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico e l’ex dipendente del Casinò Alessandro Giachino, tutti a processo per associazione mafiosa.

Assolta “perché il fatto non sussiste” invece l’altra imputata, Monica Carcea, ex assessora comunale di Saint-Pierre, accusata di concorso esterno, per cui oggi la Procura ha chiesto l’annullamento della sentenza con rinvio.

L’appello bis

L’appello bis si era reso necessario dopo l’annullamento con rinvio da parte della Cassazione delle condanne inflitte nel primo appello a Torino. Secondo i giudici della Suprema Corte, quella la sentenza – emessa a luglio 2021 – non era adeguatamente motivata. In particolare, la motivazione relativa al presunto collegamento con la casa madre era stata definita «carente sotto alcuni profili e manifestamente illogica sotto altri».

All’esito del secondo processo torinese, per il collegio giudicante non è stato dimostrato che Monica Carcea «abbia posto in essere condotte causalmente efficiente a rafforzare la consorteria di stampo ‘ndranghetistico». Da lì, l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Quanto al collegamento con la casa madre, secondo la corte d’appello dalla nostra regione partivano «ambasciate» per informare «i propri referenti» riguardo le vicende che accadevano in Valle d’Aosta.

L’inchiesta Geenna

L’inchiesta Geenna, il 23 gennaio 2019, aveva portato in carcere, in tutto, 16 persone. Tra questi, anche Marco Sorbara, all’epoca dei fatti consigliere regionale (decaduto, e poi rieletto nella tornata elettorale del 28 settembre 2025), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e poi assolto in via definitiva, dopo la condanna a 10 anni in primo grado.

A livello processuale, una parte degli imputati aveva scelto il rito abbreviato. Quel filone si è chiuso definitivamente nell’aprile 2023 e aveva portato alla condanna per associazione mafiosa di Bruno Nirta, Francesco Mammoliti, Marco Fabrizio e Roberto Alex Di Donato.

(re.aostanews.it)