Consiglio Aosta: ok agli indirizzi di governo, il sindaco apre, l’opposizione annuncia battaglia
Nella seduta di insediamento dell'assemblea aostana, il primo cittadino ha rimarcato la necessità di lavorare «per tutta la città». Avs si è astenuta elogiando alcuni punti in comune; Renaissance e centrodestra hanno lasciato qualche spiraglio solo per alcuni temi condivisi
Da un lato la voglia di restituire «fiducia a una città spaccata», espressa con tanto di apertura alla minoranza dal neo sindaco Raffaele Rocco, dall’altra la chiusura con poche eccezioni da parte della minoranza, Avs esclusa. Sono stati approvati con queste premesse (20 voti a favore, 8 contrari e Avs astenuta) gli indirizzi generali dei governo della maggioranza del nuovo consiglio comunale di Aosta.
Consiglio Aosta, gli indirizzi generali di governo, Raffaele Rocco
A introdurre gli indirizzi di governo, ovviamente, il primo cittadino Raffaele Rocco, che ha esordito ricordando come «le elezioni consegnano una città spaccata, l’assise non può ignorare tante persone che non hanno votato, tutti noi dobbiamo sanare questo vulnus – ha evidenziato -. La vittoria risicata è un obbligo ad ascoltare, ma non a non decidere. Non è un alibi per la paralisi, l’unica garanzia è prendere decisioni rapide, durature e più forti: l’obiettivo è restituire fiducia».
Rocco parla di un programma che «non sarà un libro dei sogni, ma un patto con la città fondato sui pilastri di partecipazione e trasparenza – ha continuato -. Vogliamo riconquistare la fiducia di chi non ha votato e far vedere a chi ha votato altri che governeremo per tutti».
Ecco quindi la volontà di amministrare in modo trasparente, con una sorta di «cruscotto» per far vedere i provvedimenti in «tempo reale», pensando poi a «portare la Giunta fuori dal Palazzo, con incontri periodici» per parlare, ma soprattutto «ascoltare».
La sfida principale, per il neo sindaco, «sarà finanziaria, ma soprattutto organizzativa – ha specificato -. Siamo ambiziosi, puntiamo a intercettari tutti i fondi, a cominciare da quelli europei e ai partenariati, per l’area mercatale e gli impianti sportivi. Non promettiamo di fare tutto subito, ma promettiamo una governance responsabile».
Ecco quindi l’idea di riorganizzare la macchina, creare tavoli permanenti per il confronto e avviare le «procedure per i Consigli di quartiere».
Il sindaco sa che la gente vuol vedere cose concrete, ma «per bandi e cantieri serve riorganizzare, così da garantire i risultati anche per la città di domani – ha continuato -. Ci impegniamo a far vedere il cambiamento, non solo ad annunciarlo».
Poi, via con la “lista della spesa”, che parte da interventi di decoro, per la sicurezza «con più impegno per la polizia municipale e la conclusione dell’impianto di videosorveglianza», ma anche l’avvio immediato «del piano di abbattimento delle barriere architettoniche».
«Sono le fondamenta su cui si basa la visione strategica “Aosta 2040”, una città alpina, inclusiva e aperta – ha detto ancora Rocco -. Vogliamo una città che stoppa il consumo di suolo e che sia la casa di tutti gli abitanti».
Tra le grandi sfide il piano regolatore e il Piano urbano per la mobilità sostenibile, «cornice su cui cercheremo ampia partecipazione pubblica» ha specificato Raffaele Rocco, invitando a un pesante lavoro in commissione, per rendere il tutto «più condiviso possibile».
Sottolineato come Aosta «non è un’isola, per grandi progetti ci vogliono rapporti con Regione, comuni della Plaine e anche con l’Europa – ha illustrato ancora -. Su questi temi non c’è colore politico e io chiedo la partecipazione di tutti», minoranza compresa, a cui Rocco riconosce «il ruolo di controllo, che chiedo di fare con puntualità, ma in modo costruttivo, stimolando il dibattito».
E ha chiuso.
«L’invito a collaborare non è per diluire o scaricare la responsabilità, ma per cercare un contributo di idee – ha concluso -. Vogliamo che i Consigli di quartiere non siano un organo di facciata, ma abbiano un ruolo consultivo in materia di pianificazione. La città chiede di lavorare tutti insieme, a un programma che non sia una gabbia, ma un patto per il bene di Aosta».
La minoranza, Spirli: «Saremo orgogliosamente posizione»
Sylvie Spirli e Giovanni Girardini
Non lascia spazio a molte aperture l’opposizione di Renaissance e centrodestra.
«L’aula dovrà essere la casa di tutti gli aostani, non solo di una fazione – ha sottolineato la leghista Sylvie Spirli -. Il centrodestra rappresenta il 49,94% dei consensi e in attesa della pronuncia del Tar non ha l’onore di governare per 15 voti. La città è spaccata tra i favorevoli alla continuità, nei volti e nella visione, e coloro favorevoli alla discontinuità di un sistema politico che ha perso il senso della politica come servizio alla città».
Spirli ha ribadito che «non saremo mai minoranza, ma orgogliosamente opposizione – ha aggiunto -. Vogliamo servire la città, non servirsi di essa. Faremo un’opposizione dura e intransigente, ma anche propositiva se non ergerete un muro come in passato».
Sulle linee programmatiche, Sylvie Spirli le ha definite un «bellissimo esercizio di stile, che parte da una maggioranza che ha cambiato l’ordine degli addendi, ridipinti, sperando che il risultato cambi – ha attaccato -. Non cambierà nulla, anche se elogiamo la volontà di aprire a tutti i finanziamenti».
Bocciate ancora una volta le idee in materia di mobilità e sostenibilità «visto che volete attivare tariffe per i parcheggi che disincentivino l’uso dell’auto», Spirli ha poi puntato il mirino su commercio e turismo.
«Si parla di area mercatale, come sempre, ma bisogna superare l’immobilismo degli ultimi anni – ha concluso -. Non ci vuole un nuovo iter, ma rivedere quello approvato nella consiliatura 2015-2020 per un importo di 20 mila che porti alla riqualificazione anche dell’area circostante».
Ecco Spirli ad augurarsi «un dialogo onesto e trasparente», con la crescita del rapporto «tra organo esecutivo ed elettivo».
Cipollone (FdI): «Non ci sia muro di gomma»
Christian Chuc e Manuel Cipollone
Manuel Cipollone, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha ricordato come il risultato non sia «una vittoria netta, ma più un pareggio – ha detto -. Mi prendo un pezzo di responsabilità, ma l’astensione deve preoccupare più chi ha governato per 20 anni».
Cipollone ha sostenuto come «siamo tutti chiamati a dare risposte alla città – ha evidenziato -. Chiediamo di ascoltare la minoranza, questa volta senza essere muri di gomma; il nostro spirito sarà proattivo nella misura in cui ci sono molti elementi che arrivano dalle nostre proposte. Dobbiamo lavorare tutti perché la città sia soddisfatta del Consiglio. Votiamo in maniera contraria, perché il documento è evanescente, ma su discorsi come la sicurezza non vedo perché astenerci in caso di provvedimenti condivisibili».
Girardini: «Opposizione ferrea e determinata»
Voto contrario anche da Renaissance Valdôtaine, come ha esplicitato il candidato sindaco e capogruppo Giovanni Girardini.
«La gente si è allontanata perché non è stata ascoltata, ma mi pare che si voglia continuare sulla stessa strada – ha esclamato -. Sono anni che si nominano tavoli di concertazione, co-progettazione, ma sembrano ormai diventate parolacce».
Girardini ha accusato Raffaele Rocco di aver «parlato in maniera strana delle cose – ha aggiunto -. Di sicurezza, tema di grande attualità e importanza, ne ha accennato en-passant, peraltro riportando cose che diciamo da anni. Non trovo differenza tra il vostro discorso e quello di Guido Grimod o Gianni Nuti, manca concretezza», in particolare su temi come ecologia, gestione di acque e rifiuti, comunità energetiche, ma anche benessere animale e politiche abitative.
«La povertà è un altro problema enorme – ha rincarato la dose -. Mi pare superficiale parlare di tavolo di concertazione con la Regione. Qui non si capisce dove vogliate andare. Faremo un’opposizione ferrea, determinata e non potremo concertare, perché la città è divisa su programmi profondamente diversi».
Giovanni Girardini ha riconosciuto «sindaco e vice, almeno per il momento, ma sarà difficile collaborare – ha concluso -. Credo che la disaffezione sia legata anche al fatto che sovente si dicono cose in campagna elettorale che poi scompaiono. Siamo comunque tutte persone intelligenti e in grado di recepire indicazioni della maggioranza eventualmente accogliebili».
Stringato Christian Chuc di Forza Italia, che ha giustificato il voto contrario con «un programma vago, un libro dei sogni», ma su cui si potrà trovare qualche punto «per provare a venirsi incontro».
Avs, Foletto: «Non faremo sconti su ciò che non condividiamo»
Katya Foletto di Avs – Rete Civica
Si è astenuta Katya Foletto di Avs, che ha riscontrato alcuni elementi in comune con la maggioranza.
«Saremo un’opposizione che non farà sconti su ciò che non condivide, ma daremo il nostro contributo per ciò che consideriamo prioritario per la città – ha esordito -. Ci fondiamo su ambientalismo, solidarietà e partecipazione. e ci auspichiamno che il governo si avvicini alla città come detto dal sindaco».
Riscontrate nel programma «affermazioni di principio lodevoli» Foletto ha comunque rilevato «mancanze e criticità».
Promossa l’idea dei consigli di quartiere e del bilancio partecipativo «su cui però mancano dettagli cruciali», Katya Foletto ha rilevato l’assenza di visione su «piano casa, politiche sanitarie e rapporto ospedale-città – ha aggiunto -. Non si dice nemmeno come si intende affrontare la crescente povertà».
Foletto, poi ha sottolineato la «messa in stand-by» della pedonalizzazione di Arco d’Augusto e piazza della Repubblica, «l’assenza di cenni sulla ferrovia» e la mancanza di riferimenti «su Cer partecipate e gestione dei rifiuti – ha concluso -. Elogiamo, invece, elementi innovativi come la certificazione della parità di genere».
La maggioranza
Paolo Tripodi, capogruppo del Pd, ha sottolineato come «il programma parte dall’asset della precedente legislatura con alcuni elementi correttivi. Vogliamo dare risposte immediate, concrete, ma anche a lungo termine; io avrei accolto le aperture del sindaco».
Nicolò Carlo Munier, capogruppo di Sa-Rv, più giovane consigliere in aula, ha approvato «un programma concreto per la città – ha detto -. Ha i valori che guidano da sempre il nostro movimento e vogliamo rinnovare il patto con la città senza nasconderci dietro alle parole».
(alessandro bianchet)
