Nuovo governo: Renzo Testolin eletto alla presidenza della Giunta
Gli assessori, votati in blocco, hanno incassato 22 voti a favore e 13 contrari
Nuovo governo: Renzo Testolin eletto alla presidenza della Giunta.
Testolin incassa i 21 voti della maggioranza e nessun voto contrario; schede bianche 7, schede nulle 5; 1 voto va a Laurent Viérin e 1 voto a Marco Carrel.
Gli assessori, votati in blocco, hanno incassato 22 voti a favore e 13 contrari.
Gli assessori
Luigi Bertschy (Sviluppo economico, formazione, lavoro, trasporti e mobilità sostenibile con funzioni di vicepresidente; Leonardo Lotto (Affari europei, innovazione, Pnrr, politiche nazionali per la montagna e politiche giovanili); Speranza Girod (Agricoltura e risorse naturali); Mauro Baccega (Bilancio, finanze e politiche creditizie); Erik Lavevaz (Istruzione, cultura e politiche identitarie); Davide Sapinet (Opere pubbliche, territorio e ambiente); Carlo Marzi (Sanità, salute e politiche sociali); Giulio Grosjacques (Turismo, sport e commercio).
«Non sarà un compito facile ma lo porteremo avanti con l’intenzione di ascoltare il territorio e le sue esigenze. Abbiamo una forte responsabilità ma con il lavoro speriamo di rispettare il programma» ha detto il neo eletto Testolin che promette di «governare con uno spirito di collaborazione anche con le opposizioni».
Renzo Testolin
Dichiarazioni di voto
Nell’annunciare il no al governo Titti Forcellati ha motivato: «È chiaro: oggi il Partito democratico non è contento del passaggio a destra, per noi è doloroso oltre a non trovarci in sintonia. È uno scollamento da quanto i nostri concittadini hanno voluto esprimere con il loro voto. Questo governo nasce sulla riva del Tevere. L’accordo tra UV e FI non lo sentiamo nelle nostre corde. Èun errore politico. Tuttavia il Pd continuerà a misurare ogni azione sulla vita reale dei cittadini. Quando il governo farà bene lo riconosceremo. Il nostro obiettivo è difendere l’interesse pubblico sul quale non possiamo transigere. Saremo vigili e propositivi pronti a far valere la voce dei cittadini».
Il capogruppo della Lega Andrea Manfrin, chiedendo il voto in cabina, ha sottolineato: «Al netto di quelle che possono essere le criticità vogliamo cogliere l’invito a collaborare, a presentare le nostre proposte. Speriamo che le nostre proposte non vengano accolte con l’astensionismo. Il nosto voto non sarà favorevole».
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi: «Buona parte del programma è copia di quello della precedente legislatura. Vogliamo mettere il governo alla prova. Ci sono punti ai quali ci opporremo, punti omessi e punti che condividiamo. Oggi qui nasce un governo nel nome della necessità. L’UV aveva il bisogno di avere più voti per puntellare la maggioranza e continuare a distribuire le carte. Non è il governo della discontinuità. La maggioranza con il centrodestra unito avrebbe avuto più potere intercettivo, sarebbe stat più forte per portare in porto dossier come la riforma della legge elettorale».
(da.ch.)
