Da Old wild west a Smashie: Cigierre festeggia 30 anni con piano da 60 mln
AskaNews
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il 24/11/2025

Da Old wild west a Smashie: Cigierre festeggia 30 anni con piano da 60 mln

Milano, 24 nov. (askanews) – Per Cigierre, compagnia generale ristorazione, che comprende catene come Old wild west o la più recente Smashie, il 30esimo anniversario di attività coincide con un piano di investimenti da 60 milioni di euro sui prossimi tre anni, per allargare la rete, sviluppare nuovi format destinati ai più giovani e portare nuove insegne in Italia. Il piano arriva al termine di un 2025 che si è rivelato “positivo”, pur segnato da consumi deboli e da rincari di materie prime “core” come la carne.

“Il 2025, nonostante ci sia ancora una crisi dei consumi, per noi è un anno positivo. La gente esce meno ma quando esce vuole vivere un’esperienza e questo ha riportato le persone all’interno dei ristoranti. Cresciamo in termini di fatturato, anche a perimetro like for like, e anche la marginalità è in linea con quelli che erano i budget, con un recupero dopo gli anni del Covid e nonostante la forte pressione sui prezzi della carne che sono schizzati alle stelle” ci ha raccontato Stefania Criveller, direttrice generale corporate di Cigierre, che ha confermato il target dei 550 milioni di euro di fatturato a fine anno, dai di 545 di un anno prima. “Quest’anno ci siamo focalizzati sui brand core, quindi Old wild west, Wiener haus, Pizzikotto e abbiamo continuato lo sviluppo iniziato l’anno prima di Smashie, la nostra prima esperienza nel fast casual, che sta dando risultati importanti – ha articolato – Intendiamo continuare lo sviluppo di questo format senza servizio al tavolo, con una clientela più giovane rispetto al nostro target tradizionale”. Senza, tuttavia, tralasciare l’insegna storica: “Abbiamo aperto anche nuovi locali di Old Wild West che continua la sua crescita. Per noi quello rimane il brand core, sviluppa oltre 75% del nostro fatturato. Ma noi siamo sempre stati una una società che ha avuto nel proprio Dna la gestione di più marchi e quindi vogliamo continuare in questo senso”.

Per Cigierre, che nel 2024 ha servito 30 milioni di clienti, il piano triennale da 60 milioni di euro si svilupperà in più direzioni. “Riguarderanno sia l’apertura di nuovi locali nella formula casual dining, quindi apriremo Old wild west, Pizzikotto e Wiener Haus, sia lo sviluppo nel mondo del fast casual, con Smashie, e contiamo di introdurre nel mercato nuovi format che stiamo studiando” ha spiegato Criveller che ha parlato di una media di 25-30 nuove aperture all’anno. “Una parte delle risorse, invece, verrà destinata al restyling: nella rete di Old wild west, per esempio, ci sono locali aperti da oltre vent’anni, che funzionano bene ma è giusto anche un po’ innovare”. Geograficamente, le nuove aperture saranno distribuite lungo tutto lo Stivale. “Il focus sarà sull’Italia, su tutto il territorio, perché se c’è una cosa che ci contraddistingue è che funzioniamo bene nelle province italiane, non siamo il format trendy che funziona a Milano. Funzioniamo bene al nord, ma anche al sud che per noi è estremamente importante”.

Nel triennio del piano, però, non sono previste acquisizioni. “Stiamo lavorando su due direttrici: lo sviluppo di nuovi format internamente, come abbiamo fatto per Smashie, e, visto che in Italia le catene hanno ancora grosse possibilità di sviluppo nei prossimi anni, siamo in contatto con alcune catene internazionali interessate ad aprire in Italia, con le quali potremmo instaurare rapporti di master franchising”. Alcune sono insegne “europee – ha spiegato Criveller – altre sono americane che hanno una tradizione più vecchia ma non è detto che funzionino, perché lì c’è una cultura del consumo e della qualità del cibo molto diversa dalla nostra”. Per ora “stiamo facendo un po’ di scouting dei brand più interessanti che si sposino con la nostra cultura e che siano disponibili ad adattare il format al mercato italiano”. Il gruppo monitora anche i nuovi format nati in città come Milano e Roma ma prima occorre capire “se possono avere la scalabilità su tutto il territorio nazionale, perché nella ristorazione una cosa è aprire 3-4 ristoranti a Milano, diverso è che funzionino veramente in provincia. Per ora monitoriamo e valutiamo”.

Di sicuro nei piani di Cigierre lo sviluppo della rete manterrà l’attuale equilibrio tra gestione diretta e franchising degli oltre 360 ristoranti. “Noi abbiamo un terzo dei nostri locali in franchising e due terzi diretti, e rimarrà così, perchè abbiamo rapporti consolidati con i franchisee da molti anni, però vogliamo continuare ad aprire e a gestire i locali, anche perché è uno degli elementi per fare in modo che le catene abbiano successo”.

Accanto agli investimenti, per definire la propria strategia futura, Cigierre ha coinvolto i propri collaboratori under 30 nella stesura di una nuova Carta dei valori, che guiderà il gruppo nei prossimi anni. “Per progettare i prossimi 30 anni occorre capire come parlano, quali sono le necessità e i bisogni degli under 30, perché sono la generazione del futuro, sono il nostro grosso bacino di forza lavoro e quindi dobbiamo capire se i valori, le aspettative e il modo in cui noi comunichiamo internamente sono allineati”, ha spiegato Criveller, che non nega le difficoltà, ormai note, di reperimento del personale anche per il suo gruppo, che attualmente conta 5.000 collaboratori. “Assolutamente sì, c’è un problema di recruiting, che ha delle zone dove è più complesso e altre in cui lo è meno. Noi abbiamo dovuto cambiare l’approccio alla gestione dei collaboratori, garantendo un maggior equilibrio tra vita lavorativa e vita personale. Stiamo puntando anche molto sulla formazione, sui processi di crescita interna – ha detto – per far capire che la ristorazione non è solo un lavoro in cui di parcheggio in attesa di qualcosa di migliore, ma può essere qualcosa su cui si può fare carriera”. In particolare le difficoltà nelle assunzioni riguardano alcune zone nel nord Italia e anche nella zona dell’Emilia Romagna. E questo vale sia per il lavroo in sala che in cucina. “Diciamo che in cucina è ancora più complesso perché è un lavoro più faticoso. In generale tutte le professioni che comportano il fatto di dover lavorare quando gli altri sono in vacanza hanno difficoltà di recruiting”.

Di qui la nuova Carta dei valori, che punta a costruire un ambiente di lavoro più inclusivo, equo e attento al benessere delle persone. “Abbiamo fatto questo lavoro con gli under 30 per creare un’unione e parlare la stessa lingua. Anche perché noi abbiamo oltre 101 nazionalità in azienda, che significano lingue ma anche culture diverse che devono trovare il modo di collaborare anche in ambienti molto stretti, come le cucine – ha concluso – Quindi è importante diffondere una nuova cultura aziendale e permetterci di parlare lo stesso linguaggio”.

[Fatturato 2025 oltre 550 mln. Previste 25-30 aperture l’anno e nuovi format|PN_20251124_00036|gn00 nv03 sp33| https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/11/20251124_115740_45B207FB.jpg |24/11/2025 11:57:48|Da Old wild west a Smashie: Cigierre festeggia 30 anni con piano da 60 mln|Enogastronomia|Economia, Agrifood]

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