Ucraina, leader Ue (più o meno) uniti su Ucraina, Meloni ribadisce apertura Trump
Johannesburg, 24 nov. (askanews) – All’indomani della riunione di Ginevra, i leader europei sembrano allineati nella trattativa sulla proposta per l’Ucraina di Donald Trump, pur con accenti diversi nella valutazione della bozza. Se Giorgia Meloni enfatizza la “disponibilità” del tycoon a modificare i 28 punti del piano, c’è chi come Donald Tusk, premier polacco, continua a considerare “semplicemente inaccettabili” alcune proposte.
Questa mattina, prima dell’inizio del vertice Ue-Unione africana a Luanda, si è tenuto un summit dei 27: oltre al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, alcuni capi di Stato e di governo (tra cui Meloni, Pedro Sanchez, Friedrich Merz) hanno partecipato in presenza, gli altri in collegamento, compresa l’Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas. Domani pomeriggio nuovo ‘round’, con un summit in videoconferenza dei “volenterosi”. “I colloqui di Ginevra sono in corso e stiamo facendo progressi, ed è una buona cosa. Tutti sono assolutamente concentrati su ciò che dobbiamo ottenere da questo processo: una pace giusta e duratura”, ha detto il britannico Keir Starmer, promotore del gruppo insieme ad Emmanuel Macron.
“C’è un nuovo slancio nelle negoziazioni di pace” e l’incontro di Ginevra “ha segnato un progresso significativo”, ha detto Costa al termine dell’incontro nella capitale angolana. “Siamo uniti nel nostro sostegno all’Ucraina”, ha aggiunto von der Leyen.
Tra i leader è ormai assodata l’intenzione di lavorare non per una controproposta complessiva ma per apportare modifiche alla bozza Trump. Una linea ieri espressa a Johannesburg da Meloni, che questa mattina, nel corso della riunione, è tornata a evidenziare “l’apertura del presidente Trump a un confronto con i partner”, ribadendo “l’impegno dell’Italia per costruire un percorso concreto verso una pace giusta in Ucraina”. Come detto, però, tra i suoi colleghi c’è chi si mostra ancora scettico sulle possibilità di successo e chi fortemente critico verso la proposta del presidente americano. Tra i primi il cancelliere tedesco Friedrich Merz che non si aspetta “una svolta” a breve, “entro la settimana” e sottolinea la necessità di portare la Russia “al tavolo delle trattative”. Richiesta, questa, avanzata anche dal premier svedese Ulf Kristersson.
Il polacco Tusk è tra quelli meno convinti dalla bozza americana, anche per i timori per la sicurezza futura del suo Paese, al confine con l’Ucraina. “Da parte europea c’è pieno accordo sul fatto che i 28 punti necessitino di ulteriore elaborazione, e alcune di queste proposte sono semplicemente inaccettabili”, dice, sottolineando che “è particolarmente importante che nessun accordo debba in alcun modo indebolire la Polonia, l’Europa o la nostra sicurezza”.
La solita voce fuori dal coro è quella di Viktor Orban, ultrà trumpiano ma soprattutto filo-russo in seno all’Europa. “È chiaro – attacca – che l’Ue vuole continuare la guerra in Ucraina senza la minima idea di come finanziarla. L’Ungheria non finanzierà una guerra impossibile da vincere né ipotecherà il futuro dei nostri nipoti”.

