CULTURA & SPETTACOLI
di Erika David  
il 26/11/2025

Attualità, politica e cani e gatti tengono a galla Lo Charaban n°55

Stentano a decollare le prime due pièces dell'edizione 2025, ma la solita panchina del tandem Baravex-Celesia e i cani ideati da Andrea Cavagnet strappano i consueti applausi di un Giacosa praticamente al completo

Sono gli animali, oltre all’inevitabile attualità politica, a tenere banco e a strappare risate e gli applausi più generosi alla prima dello Charaban n°55 andata in scena ieri sera al Teatro Giacosa.

Basta l’ingresso in scena della panchina che ormai da quattro edizioni accompagna la storica compagnia di teatro popolare, a creare aspettativa e solleticare il riso tra l’affezionato pubblico che ieri, martedì 25 novembre, ha riempito quasi fino all’ultimo posto, le poltroncine blu del teatro cittadino.

La panchina di Manuel Baravex e Michel Celesia

Il tandem Manuel Baravex-Michel Celesia si conferma la trovata più riuscita della nuova era dello Charaban post Covid sotto la guida dello stesso Celesia.

Nonostante la formula sia ormai conosciuta, le interazioni tra il padrone del temibile cagnolino Tyson, Baravex, e l’uomo che cerca la solitudine per leggere in pace il suo giornale, Celesia, riescono ogni volta a trovare nuovi modi per far divertire il pubblico.

Oltre agli inevitabili riferimenti alle recenti elezioni regionali («Lé campagnar n’an de Sperance, sperèn!») e comunali (con l’inevitabile confusione tra il Rocco “nazionale” e il nuovo sindaco di Aosta), Baravex-Celesia si occupano anche dei grandi scandali che hanno coinvolto la Valle d’Aosta, riportandola alla ribalta nazionale e internazionale, dalla sparizione dei gatti a Cogne (opera di Jack lo Squartatsat?) alla Tac eseguita al gatto del noto medico, marito della senatrice… Pleumatsat.

Le tre nuove pièces

Stentano a decollare le prime due pièces dell’edizione 2025.

In Siliven vu se marié di Laura Grivon la costruzione della storia porta ad aspettarsi un colpo di scena finale che, nonostante l’accenno all’immancabile Intelligenza artificiale e la bravura degli attori in scena, non arriva.

Un po’ confuso Eun esamen obleudzà di Flavio Albaney che mette alla prova cinque aspiranti consiglieri regionali con un esame finale insistendo sui soliti cliché attribuiti a Place Deffeyes.

Riuscito il debutto alla scrittura di Andrea Cavagnet nel doppio ruolo di autore e di Fisella, l’intrepido cane poliziotto, in Via da tsin, l’ultima divertente pièce della serata.

Con lo sfondo di una super scenografia curata da Eleonora Rasetto e Ilaria Lovisetti, Cavagnet, in un momento storico in cui praticamente ogni famiglia possiede un animale, sceglie di dare voce anche ai cani, dal pastore dell’alpeggio (Birillo-Wanner Orsi) al campione di obedience, il dalmata Ornello-Christian Brunod, dalla cagnolina da sfilata Tiffany-Elisa Pieiller all’eccitato cane poliziotto Fisella, fino al pacifico Pantouffla-Joël Albaney.

Musica e ricordi

I saluti finali

Ospite speciale dell’edizione numero 55 de Lo Charaban, che si è aperta con un commosso ricordo per Pierrette Bovio, storica attrice scomparsa nel corso dell’anno, la Chorale et Frustapot Louis Cuneaz di Gressan e Le Dzovenno de la Coumba.

Lo Charaban prosegue ancora fino a sabato sera con repliche alle 21.15 e domenica pomeriggio con lo spettacolo finale delle 15.

Per eventuali biglietti rimasti controllare il sito locharaban.vda.it.

(erika david)

 

 

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