Milano-Cortina 2026, timori per il mercato degli affitti brevi
Roma, 27 nov. (askanews) – L’aria di Milano, già elettrizzata in vista delle Olimpiadi Invernali 2026, si è fatta pesante per l’ospitalità. Oggetto del contendere è la proposta di un significativo aumento della tassa di soggiorno che potrebbe arrivare alla soglia, ritenuta proibitiva, di 10 euro. Se confermato, rappresenterebbe un ulteriore, durissimo colpo per il mercato degli affitti brevi, già “sotto attacco” per l’incremento dell’aliquota centrale e la cronica mancanza di regolamentazione.
La manovra, voluta dal Sindaco Sala, sta scatenando un’ondata di polemiche che solleva dubbi sulla capacità della città di mantenere la propria attrattività e leadership internazionale, ponendola di fronte a un bivio: capitalizzare sull’opportunità olimpica o auto-sabotarsi.
“Milano non è solo turismo di piacere ma anche business e grandi eventi fieristici che coinvolgono milioni di aziende e lavoratori,” dichiara Gianluca Del Mastro Ceo di Prestige Boutique Homes ed esperto del settore. “Questo aumento danneggia la città e può comprometterne la capacità ricettiva facendone perdere la leadership. La gente preferirà dormire altrove ed essere a Milano solo di passaggio”.
Le ricadute paventate sono chiare: se i costi complessivi per soggiornare a Milano diventano insostenibili, la clientela business e congressuale, notoriamente sensibile, sceglierà soluzioni alternative, spostando la base logistica nell’hinterland. Questo trend, unito al rischio di fuga del turista leisure, potrebbe avere conseguenze sistemiche sul valore aggiunto generato dagli eventi.
“A questo va aggiunto il discorso che per circolare nel centro di Milano si paga il ticket dell’Area C di 7.50 euro. Tutto ciò sembra una follia, e può far tornare Milano al periodo pre-Expo, dove non era una meta turistica di punta,” aggiunge Del Mastro, dipingendo uno scenario di regressione per una città che aveva saputo riscrivere la propria vocazione. La somma di costi fissi (tassa di soggiorno) e variabili (Area C) crea una barriera all’ingresso che i competitor non hanno.
L’aumento della tassa si innesta in un contesto già infiammato dalla polemica sui canoni di locazione in vista del 2026. Secondo i dati di Abitare Co., nelle zone olimpiche i prezzi degli affitti sono quasi raddoppiati. “Etica e professionalità prima di tutto,” avverte Del Mastro. “È giusto adeguare i prezzi alla domanda ma senza eccessi, mantenendo coerenza con la qualità. Occorre garantire alloggi curati e attenzione all’esperienza dell’ospite. Purtroppo, alcuni operatori improvvisati guardano solo all’aspetto economico, trascurando la qualità, danneggiando così business e immagine della città.” Le Olimpiadi restano un’occasione di rilancio, a patto che si affrontino con serietà: “Non basta improvvisarsi host: serve metodo, attenzione ai dettagli e capacità di interpretare le esigenze. Chi si improvvisa rischia di perdere più di quanto guadagni”.
La sfida è duplice: contenere gli effetti negativi di politiche fiscali eccessive ed elevare lo standard qualitativo dell’offerta. Del Mastro consiglia: “La qualità dell’immobile, la manutenzione e la gestione dei servizi accessori fanno la differenza. Per attirare un turista internazionale, serve una proposta competitiva che valorizzi l’esperienza.” Essere flessibili e curare l’accoglienza sono elementi chiave per fidelizzare i clienti internazionali, trasformando l’evento in un trampolino di lancio duraturo.
