Rifiuti, bocciata un’ipotesi termovalorizzatore: «In Valle d’Aosta non è sostenibile con questi numeri»
In Consiglio regionale, sollecitato dall'interpellanza del consigliere Marco Carrel, il no della Giunta all’inceneritore: rifiuti troppo pochi e costi troppo alti
Un termovalorizzatore in Valle d’Aosta non sarebbe sostenibile né dal punto di vista economico né da quello operativo.
È questo il punto centrale emerso nel dibattito in Consiglio regionale sull’economia circolare e la gestione dei rifiuti, acceso dall’interpellanza del consigliere Marco Carrel, Autonomisti di Centro.
Secondo i dati illustrati dall’assessore al territorio e ambiente Davide Sapinet, la quantità di rifiuto indifferenziato prodotta in Valle – circa 18-20 mila tonnellate l’anno, in costante diminuzione – è troppo bassa per garantire la sostenibilità di un impianto di valorizzazione termica.
Troppi pochi rifiuti per tenere in piedi un inceneritore
«Sotto le 20mila tonnellate annue non si garantiscono né la continuità operativa né l’equilibrio economico di un termovalorizzatore» spiega Sapinet.
Un impianto di taglia media, tra le 50 e le 100mila tonnellate, comporterebbe: costi per tonnellata più elevati, meno recupero energetico, tariffe più alte per cittadini e imprese.
«Più cresce la raccolta differenziata, meno rifiuto residuo resta da bruciare: questo rende ancora più difficile mantenere un impianto a pieno regime», ha aggiunto l’assessore.
Piano regionale rifiuti 2022: la strategia è su riciclo e biogas
Il Piano regionale dei rifiuti approvato nel 2022 non prevede la costruzione di un inceneritore, ma punta su: trattamento aerobico-anaerobico della Forsu, produzione di biogas, selezione spinta dei materiali, compostaggio di qualità, riduzione dei rifiuti alla fonte.
All’interno dell’Osservatorio regionale rifiuti è in corso il confronto per migliorare ulteriormente l’impianto esistente e aumentare i tassi di recupero.
Rifiuti fuori regione: costi per 2,2 milioni di euro
Durante il dibattito è emerso anche il tema dei conferimenti extra-regionali. Nel 2024 il costo stimato per trasporto e smaltimento fuori Valle – principalmente per Forsu, plastica, Raee, legno, farmaci, pneumatici e spazzamento stradale – è stato di circa 2 milioni e 265 mila euro. La gestione dell’impianto è affidata a EnVal tramite un Piano economico finanziario che regola in modo rigido costi e margini.
Discarica di Brissogne: capienza fino al 2035
Grazie alla riduzione dei conferimenti, la vita utile della discarica di Brissogne è stata prorogata fino al 2035. Inoltre, la spesa per la gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta è diminuita dell’8,4%, secondo i dati di Cittadinanzattiva.
Carrel: «Serve una scelta strategica subito»
Il capogruppo Marco Carrel ha però richiamato la politica alle proprie responsabilità: «La legislatura scade nel 2030. Anche se il 2035 sembra lontano, bisogna decidere ora la strategia. La prevenzione è fondamentale, ma sotto una certa soglia non si può scendere. Servono soluzioni chiare e tempi certi».
(e.d.)
