IA, appello di startup e imprenditori per un Digital Omnibus più ambizioso
Milano, 3 dic. (askanews) – “Serve un intervento coraggioso per rilanciare la competitività europea”. E’ l’appello di un gruppo di Startup e imprenditori italiani che chiedono “un Digital Omnibus più ambizioso”, presentato oggi alla Camera dei Deputati la presentazione dell’appello per una revisione strutturale delle norme digitali europee, a partire dall’AI Act. Si tratta di un appello “urgente” dell’ecosistema dell’innovazione italiana “per una riforma strutturale del quadro normativo digitale europeo”.
L’iniziativa, promossa dall’On. Andrea Volpi e l’On. Antonio Giordano, in collaborazione con Italian Tech Alliance, ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori), Zest, ed AI Salon, ha visto la partecipazione di una nutrita coalizione di attori dell’innovazione italiana, tra cui DataPizza, HEU, Beelzebub, Tropico Security, LTV e numerose altre realtà del settore, secondo quanto riporta un comunicato stampa.
“L’Europa ha già perso l’opportunità di essere first mover nell’intelligenza artificiale”, evidenzia il Manifesto, citando le parole della Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, richiamate anche dall’intervento di lunedì 1 dicembre di Mario Draghi nel corso della cerimonia di apertura del Polimi. Dal 2019, l’Ue ha approvato oltre 70 nuove normative in ambito digitale, portando a oltre 100 leggi e 270 regolatori attivi. Con il GDPR, il costo dei dati per le aziende europee è aumentato del 20% rispetto agli Stati Uniti, mentre la quota di capitalizzazione europea del mercato tech globale è crollata dal 20% al 4% dagli anni 2000 ad oggi.
Il Digital Omnibus presentato dalla Commissione europea, secondo i promotori dell’appello, “mostra un approccio ancora troppo timido, quasi ‘cosmetico’. Non bastano modifiche superficiali a un impianto che richiederebbe interventi strutturali: serve correggere alcune misure del passato e preparare l’Europa a diventare un continente AI-ready. Per le startup italiane, la semplificazione non deve essere un mantra ideologico, ma una condizione necessaria per permettere a startup e imprese di investire, crescere e trattenere competenze in Europa”.
