Cucina italiana, Federdoc: riconoscimento che valorizza nostra identità
Milano, 10 dic. (askanews) – Federdoc accoglie con grande soddisfazione la decisione dell’Unesco di iscrivere la cucina italiana nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. “E’ un risultato di eccezionale rilievo per il nostro Paese, un riconoscimento che sottolinea la ricchezza di un sistema culturale unico al mondo, fondato su tradizioni, territori, saperi condivisi e una relazione millenaria con l’agricoltura” spiega in una nota la Confederazione nazionale dei Consorzi volontari per la tutela delle Denominazioni dei vini italiani, aggiungendo che “il prestigioso riconoscimento valorizza l’intera filiera agroalimentare italiana e, vogliamo ricordare anche il contributo del vino a Denominazione d’Origine, parte integrante e inscindibile della nostra identità gastronomica”.
“Le Indicazioni Geografiche custodiscono da decenni la memoria dei territori, il lavoro delle comunità locali e un patrimonio di competenze che rende la cucina italiana un unicum culturale” prosegue Federdoc esprimendo il proprio apprezzamento per “l’impegno profuso dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha sostenuto con determinazione la candidatura, contribuendo in modo decisivo al raggiungimento di questo risultato storico”.
“La decisione dell’Unesco sancisce ufficialmente ciò che l’Italia e il mondo riconoscono da sempre: la cucina italiana è un patrimonio culturale che racchiude storia, tradizione e identità” dichiara il presidente di Federdoc, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, spiegando che “i vini a Denominazione d’Origine ne rappresentano una componente fondamentale, perché sono espressione autentica dei territori e della loro capacità di conservare e innovare. Desideriamo – conclude il presidente – ringraziare il ministro Lollobrigida per il sostegno e la visione che hanno accompagnato questo percorso, rafforzando il ruolo del nostro Paese nella tutela e valorizzazione delle sue eccellenze”.
Federdoc sottolinea infine che tale titolo “comporta anche una responsabilità: proseguire con rinnovato impegno nella protezione e promozione delle Denominazioni d’origine, presidio di qualità, tracciabilità, cultura e sostenibilità”.
