Roma, riapre il museo MACRO che celebra la Città eterna
AskaNews
di admin Administrator  
il 10/12/2025

Roma, riapre il museo MACRO che celebra la Città eterna

Roma, 10 dic. (askanews) – Da domani il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma torna ad accogliere il pubblico con una stagione espositiva interamente dedicata alla Città Eterna, alla sua scena artistica e alle energie creative che la attraversano. La riapertura del museo vuole essere una grande festa per la città: per questo, da venerdì 12 a domenica 14 dicembre, l’ingresso sarà gratuito per tutti e per tutte le attività del MACRO – mostre, cinema, incontri – per permettere a chiunque di vivere da subito il nuovo corso del museo, scoprirne il cinema, riabitarne gli spazi e condividere la nuova visione.

La programmazione, promossa da assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo, è ideata dalla direttrice artistica Cristiana Perrella, che inaugura così la sua visione di un museo a tutto tondo, vivo e ricettivo, in cui il palinsesto espositivo si affianca a una proposta quotidiana capace di restituire al MACRO il suo ruolo di luogo aperto, accessibile e culturalmente vitale.

Dopo i mesi di preparazione e di ripristino degli spazi, il MACRO riapre dunque riflettendo la vitalità culturale di Roma e la sua capacità di reinventarsi, grazie a un’energia dal basso che negli ultimi anni ne ha profondamente trasformato il tessuto creativo. Per celebrare questo rinnovato legame con la città e dare forma a un luogo nuovamente partecipe della sua vita culturale, il museo sceglie di accogliere visitatrici e visitatori con molteplici attività e, contestualmente, torna a funzionare a pieno regime: oltre alla riapertura degli spazi dedicati alla didattica, apre il nuovo cinema del MACRO come infrastruttura permanente, riapre il bar e il museo offre nuovamente al pubblico un ristorante completamente rinnovato, Materia – inaugurato pochi mesi fa e ora parte integrante dei servizi dedicati alle persone che vivono e attraversano il museo (aperto dal martedì al sabato dalle 12 alle 16, il venerdì e il sabato anche dalle 20 all’1, e la domenica dalle 12 alle 16). È in preparazione, inoltre, la riapertura degli spazi della biblioteca.

La nuova stagione – che si estende fino ad aprile 2026 – intreccia linguaggi differenti, dall’arte alla musica,dall’urbanistica al cinema fino alla performance, per raccontare la città come un laboratorio aperto e in costante trasformazione.

I capitoli che compongono questa narrazione sono in dialogo tra loro e si muovono attraverso una temporalità che comprende il passato recente e il futuro prossimo: dalla scena emergente e dagli spazi indipendenti che hanno ridisegnato la mappa culturale della Capitale, al racconto dei primi anni Duemila con il festival Dissonanze, passando per la produzione cinematografica romana fino alle riflessioni sull’abitare contemporaneo e sulla città vissuta da chi viene da lontano.

La scelta di focalizzare l’apertura del museo su Roma è insieme un omaggio e un atto di restituzione: un tributo alla città e, al tempo stesso, l’occasione per raccontarla anche oltre i suoi confini, grazie al posizionamento internazionale del museo e alla rete di relazioni che il MACRO intende attivare.

Quattro le mostre che inaugurano simultaneamente l’11 dicembre a comporre un racconto corale e stratificato che attraversa linguaggi e prospettive diverse e ben rappresenta l’approccio della nuova direzione.

UNAROMA, a cura di Cristiana Perrella e Luca Lo Pinto, direttore precedente di MACRO, visibile dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, è una grande mostra collettiva che restituisce un’immagine della scena artistica ibrida, generativa e in continuo fermento della città di Roma. Attraverso linguaggi espressivi diversi, la mostra racconta la città con un piano sequenza che ne riprende il tessuto culturale vivo e intergenerazionale. Le opere e gli interventi di oltre 70 artiste e artisti di generazioni e linguaggi differenti, sono presentate in un allestimento progettato dallo studio Parasite2.0. Come in un film che alterna momenti di stasi e di azione, la mostra si articola in tre tempi: Set, Live e Off.

Set, nella grande sala al pian terreno, vede un’ampia striscia verde al centro dello spazio, come un ideale green screen, fare da sfondo alla sequenza di opere, in gran parte inedite. Con Live, al primo piano, la mostra si espande per accogliere a cadenza settimanale interventi dal vivo, concerti, dj set, conversazioni, laboratori e proiezioni.

Il progetto include, inoltre, una serie di appuntamenti nella sezione Off, commissionati dal MACRO e realizzati nelle loro sedi da alcuni spazi indipendenti romani, per attivare progettualità autonome ma connesse alla mostra.

Durante il fine settimana inaugurale, sabato 13 dicembre alle 16, il museo presenta anche UNAROMA Flashback, un appuntamento speciale connesso alla mostra che offrirà un viaggio corale attraverso la scena artistica della capitale dagli anni Ottanta a oggi.

Concepito come un prequel storico della mostra UNAROMA, l’incontro – moderato dalla direttrice artistica Cristiana Perrella – vedrà la partecipazione di Laura Cherubini, Stefano Chiodi, Manuela Pacella e Giuseppe Armogida: quattro voci, quattro decenni e quattro prospettive provenienti dal panorama culturale e accademico romano, che insieme comporranno l’immagine multiforme di una città viva e in continua trasformazione.

One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze, a cura di Cristiana Perrella e visibile dall’11 dicembre 2025 al 22 marzo 2026, è la mostra dedicata al celebre festival Dissonanze, che tra il 2000 e il 2010 ha trasformato Roma in un crocevia internazionale per la musica elettronica, la cultura digitale e l’arte. Attraverso un ampio archivio visivo e sonoro il progetto restituisce lo spirito pionieristico di un’esperienza che ha intrecciato suono, immagine e architettura, abitando luoghi simbolici della città, da Pietralata al Palazzo dei Congressi, dall’Ara Pacis alla Cappa Mazzoniana della Stazione Termini.

Jonathas de Andrade. Sorelle senza nome, a cura di Cristiana Perrella, visibile dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, è invece un nuovo video dell’artista brasiliano, commissionato da Conciliazione 5, lo spazio per l’arte contemporanea promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, e prodotto da Fondazione In Between Art Film.

Il video – che dopo l’anteprima a Conciliazione 5 sarà visibile al MACRO per i mesi successivi – è una nuova produzione nata da una ricerca condotta presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso e dedicata a una comunità di suore che, negli anni Sessanta in Brasile, intrecciò spiritualità, impegno politico e pedagogia sociale per trasferirsi – lasciati i voti – a Roma perché minacciate dalla dittatura militare, continuando come laiche la loro azione a favore degli oppressi. Attraverso materiali d’archivio e testimonianze dirette, de Andrade restituisce la forza poetica e politica di una pratica collettiva di libertà e resistenza, tessendo un dialogo ideale tra Belo Horizonte e Roma.

Infine, Abitare le rovine del presente, a cura di Giulia Fiocca e Lorenzo Romito (Stalker), visibile dall’11 dicembre 2025 al 22 marzo 2026, riflette su alcuni processi di rigenerazione di luoghi, che negli anni hanno contribuito alla rimodulazione della struttura urbanistica di Roma. La mostra declina negli spazi del MACRO parte del progetto presentato al Padiglione Austria della Biennale di Architettura 2025 – Agency for Better Living -, un laboratorio che ha messo al confronto le esperienze delle città di Roma e Vienna sulle possibili forme di abitare nell’attuale contesto di crisi ambientale e sociale. Abitare le rovine del presente parte dall’assunto che la Capitale abbia saputo rinnovarsi nel tempo grazie a processi ciclici di rigenerazione spesso nati dal basso. La mostra presenta pratiche spontanee di riutilizzo, spazi caratterizzati da diversità e resilienza capaci di generare strategie di adattamento sociale ed ecologico.

In occasione della riapertura del museo, inaugura il cinema del MACRO, una nuova sala nel cuore della città con un ricco palinsesto di proiezioni e incontri. Nei primi mesi di attività il cinema del museo sarà aperto dal venerdì alla domenica, proponendo una programmazione che estende l’esperienza museale al linguaggio filmico e audiovisivo. Dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026, Cine-città, la prima rassegna del nuovo cinema MACRO a cura di Sergio Sozzo, direttore editoriale di Sentieri selvaggi e Sara Pirone, curata e organizzata in collaborazione con il CSC-Cineteca Nazionale, è dedicata interamente alla scena cinematografica romana, presentando ogni venerdì registe e registi emergenti che introdurranno il loro ultimo film, offrendo uno sguardo sulla vivace scena della Capitale e sulle nuove generazioni di autrici e autori che ne stanno ridefinendo i linguaggi.

Parallelamente ogni domenica mattina MACRO proporrà una visione di Roma, attraverso film scelti e introdotti da noti registi, italiani e internazionali, attivi in città.

Tutte le mostre della stagione saranno accompagnate da una ricca componente di eventi live, che darà vita a un public program intenso e continuo, capace di coinvolgere il pubblico e di ampliare le narrazioni espositive attraverso nuovi linguaggi.

Concerti, performance, incontri, presentazioni, proiezioni e momenti di approfondimento si intrecceranno per tutta la durata della stagione, trasformando il museo in un luogo di esperienza collettiva, in cui la dimensione dell’ascolto e della partecipazione diventa parte integrante della proposta culturale del MACRO.

[Dall’11 dicembre prossimo tantissime le novità|PN_20251210_00001|gn00 rg08| https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/12/20251210_002541_78AAE05D.jpg |10/12/2025 00:25:47|Roma, riapre il museo MACRO che celebra la Città eterna|Mostre|Cronaca, Lazio]