Ambiente, in Alta Sabina ‘Green Community’: Atlante per il futuro
Roma, 10 dic. (askanews) – La fuga verso i grandi centri urbani e il conseguente abbandono delle aree interne è una realtà che sembra inarrestabile. Per il nostro Paese le previsioni Istat indicano un declino demografico entro il 2043 per l’82% dei comuni, con punte del 93 per cento nel Meridione. Un dato a cui si aggiunge la fuga di capitale umano. Basti pensare che solo tra 2002 e 2022, quasi 330mila giovani laureati (25-39 anni) hanno lasciato le aree interne verso i centri urbani o l’estero.
La buona notizia è che invertire la rotta è possibile, investendo su tecnologia e risorse del territorio e, soprattutto, unendo forze e competenze. A confermarlo è l’esperienza dell’Alta Sabina, un’area che sconta da anni una carenza endemica di servizi e un conseguente spopolamento e dove, sulla scia dei Climate Pacts europei, è stata realizzata la Green Community dell’Alta Sabina, finanziata dalla misura Pnrr – Green Communities (NextGenerationEU), uno strumento di governance territoriale integrata.
Da oggi questi territori iniziano ufficialmente un percorso di rinascita che si concretizza nell’Atlante per il futuro, il Contratto energia, clima e società, che definisce la roadmap di ripopolamento e sviluppo sostenibile da seguire nel prossimo decennio, per un totale di 12 milioni di euro di investimenti da convogliare nel territorio. Il contratto viene firmato a Roma presso lo spazio WeGil, dai sindaci di 10 comuni: Rocca Sinibalda, Belmonte, Colle di Tora, Longone, Marcetelli, Torricella, Monteleone, Poggio Moiano, Poggio San Lorenzo, Varco Sabino, che contano in totale 7500 abitanti, sostenuti da Università, istituzioni scientifiche e imprese e che uniscono le forze per realizzare i 15 ambiti del progetto ‘IN. Alta Sabina’, dove IN sta per intelligenza naturale.
(Segue)
