Export ortofrutta in primi 9 mesi +7,8% volume e +13,2% valore
Roma, 11 dic. (askanews) – Export italiano di ortofrutta fresca in decisa crescita nei primi nove mesi del 2025. In base ai dati ISTAT elaborati da Fruitimprese, le esportazioni in volume sono aumentate del 7,8%, mentre il valore esportato è cresciuto del 13,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Non altrettanto positivi di dati della bilancia commerciale che, seppur migliorando leggermente in termini di quantità (di circa 7.000 tonnellate), torna dopo molti trimestri in area negativa: le importazioni hanno superato le esportazioni di circa 39 milioni di euro. A rendere noti i dati è Fruitimprese.
Fatte salve le esportazioni di frutta tropicale, che si riducono del 14,5% in quantità e del 5,6% in valore, tutti i principali comparti segnano numeri positivi. La frutta fresca registra un aumento dell’export del 11,9% in volume e del 17,5% in valore, gli agrumi del 14% in quantità e del 20,7% in valore, la frutta secca del 29,3% in volume e del 37,5% in valore; pressochè costanti le esportazioni di tuberi, legumi e ortaggi che crescono dell’1% in quantità e del 2,8% in valore rispetto ai primi 3 trimestri dell’anno precedente.
Sono in netta crescita anche le importazioni, in particolare quelle della frutta secca che segnano un +18,8% in volume e del 53,1% in valore, degli agrumi +8,8% in quantità e +30,3% in valore.
In leggera controtendenza l’import di frutta fresca che diminuisce in quantità dell’1,8% e cresce in valore del 7,9%, in risalita anche nel periodo estivo l’import di frutta tropicale +5,3% in volume e +7,4% in valore e quello degli ortaggi che è aumentato soprattutto in termini di volume (+9,1%).
Per quanto riguarda i prodotti più esportati, molto bene le mele con numeri prossimi al +20% sia in quantità che in valore, i kiwi con +19,34% in quantità e un ottimo +31,9% in valore, grazie all’apporto delle varietà gialle e rosse.
Per quanto riguarda gli agrumi, bene le arance le cui esportazioni salgono del 4,58% in quantità e del 10,64% in valore e soprattutto i limoni che segnano un export in crescita del 37,65% in volume e del 43,31% in valore.
Non benissimo l’uva da tavola che già nei primi mesi di commercializzazione dava segnali di una campagna che si sarebbe dimostrata difficile, con un export costante in termini di valore, ma in discesa del 7,45% rispetto allo stesso periodo del 2024. Discorso analogo per pesche e nettarine che perdono l’8,2% in volume e del 19,68% in valore.
Non devono ingannare i numeri in crescita dell’export di pere (+31,77% in volume e +53,05% in valore) perché confrontati con un’annata, quella del 2024, che ha segnato il record negativo. Per quanto riguarda i prodotti più importati, le importazioni di banane segnano numeri analoghi a quelli dello scorso anno, l’ananas è in leggera flessione in termini di quantità (-6,49% rispetto ai tre trimestri del 2024), mentre continua la corsa dell’import di avocado che però cresce di più in volume (+16,82%) che in valore (8,43%).
