Sanità: risultati al top in Italia per ictus, infarto e chirurgia oncologica
È quanto emerge dal Piano Nazionale Esiti 2025 di Agenas che colloca l'ospedale Umberto Parini tra i migliori ospedali italiani per la bassa mortalità dopo l’intervento per tumore al colon retto e dopo l’intervento per ictus e al primo posto per bassa mortalità dopo l’infarto miocardico acuto
Sanità: risultati al top in Italia per ictus, infarto e chirurgia oncologica.
È quanto emerge dal Piano Nazionale Esiti 2025 di Agenas che colloca l’ospedale Umberto Parini tra i migliori ospedali italiani per la bassa mortalità dopo l’intervento per tumore al colon retto e dopo l’intervento per ictus e al primo posto per bassa mortalità dopo l’infarto miocardico acuto.
Il Piano Nazionale Esiti dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, pubblicato il 9 dicembre 2025, conferma risultati di assoluto rilievo per l’Azienda Usl Valle d’Aosta, che si colloca tra le eccellenze del Servizio Sanitario Nazionale per gli esiti di cura nelle principali patologie tempo-dipendenti e in ambito oncologico.
Il commento
«Questi risultati – dichiara il direttore generale dell’azienda Usl Valle d’Aosta, Massimo Uberti – sono il frutto di un grande lavoro di squadra e di un’organizzazione che mette al centro il paziente, puntando sull’elevata competenza dei professionisti e sull’integrazione tra ospedale e territorio. I dati del Piano Nazionale Esiti non rappresentano un punto di arrivo, ma uno stimolo ulteriore a migliorare costantemente la qualità e la sicurezza delle cure offerte ai cittadini valdostani».Rispetto alle patologie tempo-dipendenti, in particolare infarto miocardico acuto e ictus, prima e seconda causa di morte in Italia, la Valle d’Aosta risulta tra i migliori centri a livello nazionale. In queste patologie la sopravvivenza del paziente è strettamente legata alla tempestività e all’efficacia della catena di presa in carico, ambito nel quale il sistema sanitario regionale dimostra performance di alto livello».
Per quanto riguarda l’ictus, il report ha analizzato un campione rappresentativo di 110 pazienti ricoverati nella Struttura di neurologia, diretta daGuido Giardini. Anche in questo ambito la Valle d’Aosta registra la mortalità a 30 giorni più bassa d’Italia, pari al 2,73%, a fronte di una media nazionale del 9,16%.
Gli ambiti
In ambito oncologico, il tumore del colon, seconda causa di morte per tumore in Italia con circa 28.000 decessi l’anno, vede la Chirurgia generale delle Parini, diretta da Paolo Millo, collocarsi al terzo posto a livello nazionale per la bassa mortalità dopo chirurgia laparoscopica.
Per quanto riguarda il carcinoma mammario, che rappresenta il 29% di tutti i tumori ed è la neoplasia più frequentemente diagnosticata nelle donne, la Chirurgia toracica, diretta da Carlo Droz, si distingue per una bassa percentuale di reinterventi a 120 giorni, pari al 4,72% rispetto a una media italiana del 5,07%, e per un ridotto interessamento linfonodale in corso di intervento chirurgico.
Sul fronte cardiologico, il report ha analizzato un campione rappresentativo di 268 pazienti ricoverati per infarto miocardico acuto pi cardiologia, diretta da Paolo Scacciatella. Su scala regionale, la mortalità a 30 giorni risulta la più bassa d’Italia, pari al 3,95%, rispetto a una media nazionale del 6,78%.
I risultati sono particolarmente significativi anche nelle diverse tipologie di infarto. Per l’infarto Stemi, la forma più grave che richiede cure interventistiche ed intensivistiche in emergenza, la mortalità a 30 giorni è pari al 5,47%, a fronte di una media italiana dell’8,56%.
Per l’infarto Instemi, che richiede cure interventistiche ed intensivistiche in emergenza o urgenza, la mortalità si attesta all’1,59%, contro il 4,31% a livello nazionale.
Il tempismo
Tra gli elementi determinanti di questi risultati vi è la tempestività delle cure, misurata da Agenas attraverso l’indicatore di efficienza del sistema rappresentato dalla percentuale di pazienti con infarto trattati con angioplastica entro 90 minuti, che in Valle d’Aosta risulta superiore alla media nazionale (60,4% rispetto al 57,5% italiano).
(re.aostanews.it)
