Referendum giustizia: VdA Aperta in campo per il Comitato del no
Il movimento civico denuncia le politiche del riarmo «sulle quali la Regione tace»; stigmatizza il silenzio sulle guerre in Ucraina e Palestina; lamenta nel bilancio di previsione regionale la carenza di risorse per le politiche sociali» e denuncia «la svolta a destra del governo»
Referendum giustizia: VdA Aperta in campo per il Comitato del no. A lanciare l’appello per la sua costituzione in Valle d’Aosta è stato, nel corso di una conferenza, Francesco Lucat (Rifondazione comunista) che si è rivolto a tutte le forze progressiste, democratiche e antifasciste, alle associazioni, ai movimenti, ai giuristi e alle cittadine e ai cittadini che hanno a cuore la Costituzione repubblicana.
Il movimento civico denuncia le politiche del riarmo «sulle quali la Regione tace»; stigmatizza il silenzio sulle guerre in Ucraina e Palestina; lamenta nel bilancio di previsione regionale la carenza di risorse per le politiche sociali» e denuncia «la svolta a destra del governo».
Le ragioni del no
«La proposta di separazione delle carriere dei magistrati rappresenta un attacco all’equilibrio costituzionale dei poteri dello Stato e mette a rischio l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, pilastri fondamentali dello Stato di diritto e lede i fondamenti delle democrazie liberali» ha motivato Lucat.
Lotta per la pace e il lavoro
Ivan Palmieri (M5S) si è concentrato sulla pace in Ucraina e in Palestina e sulla dignità dei lavoratori, rammaricandosi della frammentazione delle sigle sindacali sui 2 temi.
«Le politiche sul riarmo stanno prosciugando il bilancio dello Stato a discapito del sociale – ha detto -, della sanità e dell’istruzione. Dalle istituzioni valdostane neppure un cenno sui conflitti e sulle politiche di riarmo dell’Europa. La Valle d’Aosta è molto più a destra di ciò che si pensa. Sul lavoro i sindacati devono fare quadrato altrimenti si arriverà a lavorare fino ai 70 anni».
Deriva a destra
«In Valle d’Aosta, con grande rammarico da parte nostra, abbiamo preso atto del fatto che la cosiddetta svolta a destrad ell’Union viene minimizzata – ha rincarato Raimondo Donzel (Gauche autonomiste). Noi abbiamo spesso denunciato che i bilanci di previsione già negli anni passati avessero un’impronta disattenta al sociale. Non c’è niente di più politico del bilancio anche se hanno tentato di spacciarlo per tecnico. È assolutamente politico e conferma il drenaggio di risorse che vanno a finire, per le parti più significative, sulle grandi opere a discapito di quella che è l’emergenza vera. Non c’è nessuna volontà di assumere seriamente la questione sociale a partire dalla sanità. Sull’ospedale si va avanti con il rallentatore».
Donzel si è poi focalizzato su 2 membri del governo regionale: «È passato sotto traccia che l’assessore Lotto, intelligente e garbato, è di Azione di Calenda che è per il riarmo e l’intervento in Ucraina. La Regione Valle d’Aosta sul riarmo tace. Abbiamo come presidente del Consiglio Stefano Aggravi, persona dalle grandi qualità intellettuali, che non ha mai fatto mistero di essere membro del Milton Friedman Institute che promuove il liberismo. Ricordo che Ronald Reagan e Mrgareth Thatcher, applicando le idee di Friedman, hanno distrutto le politiche sociali e messo in ginocchio i lavoratori».
(da.ch.)
