In Giappone il nuovo nemico è l’orso: si susseguono attacchi
Roma, 28 dic. (askanews) – Dal nord al sud del Giappone cresce l’allarme per l’aumento senza precedenti degli avvistamenti e degli attacchi di orsi, un fenomeno che sta mettendo in difficoltà comunità locali e attività economiche, soprattutto nelle aree rurali e montane. A far scattare l’emergenza è stato quest’anno il cattivo raccolto di ghiande, che ha spinto molti animali a cercare cibo sempre più vicino ai centri abitati.
Secondo i dati delle prefetture, tra aprile e ottobre sono stati registrati 36.814 avvistamenti di orsi in tutto il Giappone, esclusa Hokkaido. Gli attacchi alle persone hanno raggiunto quota 230 nello stesso periodo, superando il precedente record, con 13 morti fino a novembre. Anche il numero di animali catturati ha toccato un massimo storico, ma la maggior parte viene abbattuta.
Gli esperti collegano l’escalation non solo alla scarsità di cibo, ma anche allo spopolamento delle aree rurali. L’abbandono di case e terreni crea ambienti favorevoli alla presenza degli orsi, sempre più abituati a muoversi vicino all’uomo. “In passato esistevano zone di transizione tra città e montagne che riducevano il rischio. Con il calo demografico, questi equilibri sono saltati”, ha spiegato Toshio Tsubota, professore all’università di Hokkaido, a Nikkei Asia.
Le conseguenze economiche sono evidenti. Hotel e ristoranti segnalano un calo dei clienti, soprattutto nelle ore serali. Alcune strutture hanno installato campanelli, peperoncini o recinzioni elettriche per scoraggiare gli animali. I negozi di articoli per la casa e il fai-da-te hanno dedicato interi reparti a spray anti-orso e dispositivi di allarme, con vendite in forte crescita. Persino grandi catene di convenience store hanno iniziato a distribuire prodotti specifici nel nord del Paese.
Non mancano però i paradossi. Ad Akita, un ristorante specializzato in carne d’orso è spesso al completo, attirando curiosi da tutto il Giappone. Ma anche qui l’offerta è incerta, a causa della diminuzione dei cacciatori autorizzati, sempre più anziani e in calo numerico. “È impossibile vivere solo di caccia”, racconta una giovane cacciatrice, costretta ad affiancare un altro lavoro per sostenere i costi.
Le autorità locali, in alcuni casi, hanno chiesto il supporto delle Forze di autodifesa – le forze armate nipponiche – per il trasporto di trappole e il pattugliamento delle aree più colpite. Intanto, gli avvistamenti continuano anche oltre il periodo in cui gli orsi dovrebbero essere in letargo, segno di una situazione destinata a ripresentarsi.
