Scuola:  la Cgil non firma il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca
Scuola
di Danila Chenal  
il 29/12/2025

Scuola: la Cgil non firma il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca

Per il sindacato «una scelta motivata da retribuzioni insufficienti, dal mancato recupero dell’inflazione e da una scarsa valorizzazione professionale del personale del comparto»

Scuola: la Cgil non firma il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca. Per il sindacato «una scelta coerente con il mandato delle lavoratrici e dei lavoratori motivata da retribuzioni insufficienti, dal mancato recupero dell’inflazione e da una scarsa valorizzazione professionale del personale del comparto».

Per la Flc Cgil il contratto 2022-24 «non compensa adeguatamente la perdita di circa due terzi del potere d’acquisto delle retribuzioni causata dall’inflazione nel triennio di riferimento, né riconosce in modo congruo l’evoluzione organizzativa e professionale del personale della scuola».

Il futuro

Guardando al futuro, la Flc Cgil Valle d’Aosta auspica «l’apertura tempestiva delle trattative per il prossimo triennio contrattuale, con risorse adeguate all’andamento inflattivo e stanziamenti capaci di valorizzare la crescente professionalità di tutto il personale del comparto, tenendo conto dei profondi cambiamenti organizzativi in atto nelle scuole».

Cahier de doléances

«L’aumento salariale previsto dal contratto – prosegue la nota – risulta del tutto inadeguato rispetto all’attuale tasso di inflazione, che ha raggiunto il 17%, determinando una significativa perdita di potere d’acquisto per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, compreso il personale del comparto scuola. Gli incrementi in busta paga, infatti, si attestano mediamente tra i 110 e i 185 euro lordi mensili e comprendono somme già anticipate sotto forma di indennità di vacanza contrattuale».

Tirando le fila il sindacato puntualizza: «gli arretrati riconosciuti per il periodo 2024–2025 si riducono sostanzialmente a una sola mensilità aggiuntiva, del tutto insufficiente a compensare l’aumento del costo della vita».

(re.aostanews.it)