Prove di francese troppo difficili: ansia, paura e pianti dei bambini. Protestano gli insegnanti
Prove di francese definite troppo difficili da alcuni insegnanti. Alcuni bambini hanno avuto problemi di ansia e crisi di pianto. La protesta di alcuni insegnanti
Prove di conoscenza di francese troppo difficili: ansia, paura e pianti dei bambini. Lo sottolineano alcuni insegnanti della Plaine di Aosta. E lo fanno attraverso una lettera. In evidenza, a loro dire, la difficoltà della prova per le classi seconda e quinta della Primaria.
Le prove si sono svolte questa mattina, lunedì 13 maggio. Si è trattato delle prove di conoscenza della lingua francese, previste dall’articolo 6 della legge regionale 3 agosto 2016, n.18.
I firmatari ricordano che «la finalità di tali prove, sulla linea delle prove Invalsi, dovrebbe essere quella di accertare il livello di conoscenza della lingua francese degli alunni frequentanti le scuole valdostane».
«Tuttavia – sottolineano gli insegnanti -, nel corso della somministrazione delle prove, come insegnanti questa mattina ci siamo resi conto della non adeguatezza delle prove rispetto ai livelli reali di padronanza della lingua degli alunni valdostani, in particolare per quanto riguarda le prove della classe seconda. Le prove non erano adeguate sia in termini di richieste fatte ai bambini, sia rispetto alle competenze attese al termine della classe seconda».
Crisi di ansia e pianti dei bambini
«Numerosi problemi sono stati riscontrati anche rispetto ai tempi che i bambini avevano a disposizione per organizzare il lavoro e alla non linearità della prova che era complessa anche dal punto di vista grafico – sottolineano i docenti -. Come conseguenza della complessità della prova somministrata, diversi alunni sono stati colti da ansia, da paura di non riuscire a portare a termine il lavoro assegnato, sino ad arrivare a vere e proprie crisi di pianto. Nel tentativo di capire come fosse stato possibile realizzare prove tanto complesse, abbiamo contattato l’Assessorato per avere delucidazioni e per avere un confronto con chi aveva elaborato i quesiti. La risposta è stata che, ad elaborare le prove, era stata un’Università svizzera e che, al momento, non era possibile incontrarsi per il confronto richiesto».
I quesiti dei docenti
«Per quale motivo a elaborare le prove è un’università svizzera che non è sicuramente a conoscenza del livello di competenza in lingua francese degli alunni valdostani che, a differenza degli alunni svizzeri, non sono madrelingua? Per quale ragione ad elaborare tali prove non potevano essere docenti dell’Università della Valle d’Aosta? Per quale ragione non esistono in Valle d’Aosta delle indicazioni regionali, sulla linea delle indicazioni nazionali per il curricolo, che stabiliscano quale sia il livello di competenza atteso al termine della classe seconda e della classe quinta della scuola primaria, in modo da tarare l’azione didattica in base ad esse? Se l’obiettivo principale dell’azione didattica dovrebbe essere quello di creare, a scuola, un ambiente accogliente e favorevole all’apprendimento, ci chiediamo infine quale sia la necessità di somministrare ai nostri alunni prove di tale difficoltà che di certo non favoriscono né agevolano il successo formativo dei nostri alunni»
Firmato: Insegnanti della classe seconda della scuola primaria di alcune istituzioni della Plaine d’Aoste.