Turismo: il 2019 è il migliore degli ultimi dieci anni trainato da Monte Bianco e Monte Cervino
Le case vacanze pesano il 4% sulla scelta dei vacanzieri; i pernottamenti durano in media 3 giorni; regioni di prossimità e stranieri in cima alla lista.
«L’estate da poco terminata ha consentito di recuperare il gap di presenze perse nel primo semestre dell’anno, con questa ‘sterzata’ il 2019 diventa, al momento, il miglior anno degli ultimi dieci per il settore turistico della Valle d’Aosta».
Lo ha spiegato l’assessore al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Laurent Viérin, introducendo l’evento di ieri mattina a palazzo regionale ‘Eventus – Lente di ingrandimento sul turismo di oggi e domani in Valle d’Aosta’ organizzato dall’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta.
L’Osservatorio è un marchio di turismOK, azienda di management & marketing per il turismo che si propone partendo dalla raccolta ed elaborazione dati di monitorare il settore turistico, strumento importante per l’elaborazione di strategie sia in termini di offerta, per differenziare i periodi, per capire in quali aree geografiche focalizzare la promozione.
«Partire dai dati è fondamentale – secondo Filippo Gérard, presidente degli Albergatori valdostani – sia per i privati ma anche per le Regioni, le amministrazioni, che devono ragionare come un’azienda».
Monte Bianco e Monte Cervino località star
Jean Paul Tournoud, coordinatore dell’Osservatorio turistico ha mostrato i dati sulle presenze turistiche.
«Le presenze turistiche appaiono polarizzate a favore di due comprensori turistici: Monte Cervino e Monte Bianco.
Le due aree turistiche insieme raccolgono circa il 50% delle presenze dell’intera regione mostrando un territorio che si muove a velocità differenti.
Nell’area del Monte Bianco è significativa la crescita del numero di posti letto legata all’apertura di nuove strutture alberghiere di dimensioni importanti.
Al contrario è bene considerare il (lieve) calo del numero delle strutture ricettive ubicate nell’area della Valle centrale.
Case per vacanze, peso marginale
Continuano, seppur a velocità ridotta, le aperture di “micro” ricettività nell’area di Aosta e dintorni – come ad esempio le CAV, case vacanze, che pesano del 4% sulla scelta dei turisti, il 7% i campeggi e il 72% in strutture alberghiere con tre stelle.
Il pernottamento medio e di 2,88 notti.
l turismo della Valle d’Aosta richiama un pubblico in provenienza da mercati di prossimità, nell’arco di 200 chilometri, Lombardia, Piemonte soprattutto ma anche da paesi esteri.
Si tratta di clientele che possono differire molto per caratteristiche occorre quindi conoscerle con attenzione perché si muovono in periodi dell’anno, località turistiche e tipologie ricettive differenti a seconda dei mercati analizzati».
Sylvie Hugonin, ricercatrice dell’Osservatorio ha relazionato sui dati di ricerche in ambiti differenti quali ad esempio lo sport alpinismo, cicloturismo, sci alpinismo e sulle indagini quali-quantitative per meglio definire il profilo degli ospiti che visitano i siti culturali attraverso un questionario di gradimenti che ha evidenziato come il castello di Fénis sia il sito più visitato e che gli aspetti più apprezzati in tutti i siti sono stati la preparazione e la gentilezza del personale.
Hugonin ha mostrato i dati sul monitoraggio dei flussi turistici considerando 56 eventi organizzati dai vari assessorati regionali competenti ed altre organizzazioni.
Eventus si è conclusa guardando al 2020 con gli interventi di Marco Albarello, responsabile grandi eventi della Valle d’Aosta, Simona Ricci, direttrice dell’Associazione Abbonamenti Musei e Enrico Montrosset, direttore artistico L’Eubage.
Nella foto in alto, Jean-Paul Tournoud, coordinatore dell’Osservatorio Turistico.
(simonetta padalino)