Saint-Vincent: sulla variazione la giunta Borgio ancora a bagno
Continua a reclamare le dimissioni Maurizio Castiglioni ma il sindaco granitico tira dritto
Saint-Vincent: sulla variazione di bilancio da 200 mila euro la giunta di Mario Borgio è andata sotto. Dopo l’8 a 8 di martedì 26 novembre, che ha obbligato a convocare un nuovo Consiglio d’urgenza, nella serata di giovedì 28 il documento contabile ha incassato 9 no malgrado la relazione del responsabile dell’ufficio tecnico abbia sottolineato i rischi di danni erariali per il Comune. Senza l’approvazione della variazione sono in forse i lavori alla piscina comunali senza i quali la struttura non può riaprire per l’estate. Le risorse sono inoltre necessarie per la quota del 20% dei contratti di emergenza abitativa senza contare che si fermano i lavori di restauro della scultura di Minguzzi appena spedita ai laboratori di Venaria. Verrebbero meno infatti i fondi della Compagnia di San Paolo.
Ribadisce Borgio la volontà di condivisione del documento rimandata al mittente dalle opposizioni. Riafferma la volontà di continuare ad amministrare. Maurizio Castiglioni torna a chiedere le dimissioni di sindaco ed esecutivo. Tuttavia per una mozione di sfiducia non ci sono al momento i numeri. Nicchia il gruppo Uv-Sa, capitanato da Giacinta Merlin.
Così Castiglioni
Così Castiglioni nella dichiarazione di voto. «Circa due anni fa, all’indomani dell’uscita dei primi tre consiglieri della maggioranza comunale, il sindaco Mario Borgio dichiarò che avrebbe continuato ad andare avanti fino a che i numeri lo avrebbero consentito. Quest’oggi, dopo l’uscita del quarto componente dell’ex maggioranza, il sindaco è privo dell’elemento base che tiene in piedi ogni assemblea democraticamente eletta: la fiducia della maggioranza dei consiglieri.Tuttavita, come purtroppo da costume italico assai diffuso in politica, non intende rassegnare le dimissioni, restando ostinatamente attaccato alla poltrona che, lo ricordiamo, ha conquistato con uno scarto di soli 20 voti sul candidato rivale.
L’ex maggioranza, allora, privata dell’elemento base della democrazia, ossia il consenso, richiede dalle opposizioni un comportamento di responsabilità, prevedendo catastrofiche conseguenze per il paese con il blocco della macchina amministrativa nel caso la piccola variazione di bilancio proposta (circa 100.000 euro su un bilancio comunale di 15 milioni di euro) non sia accolta per la seconda volta.
Dal nostro punto di vista, oltre a non condividere né i toni quasi inquisitori delle richieste effettuate, né alcuni dei contenuti proposti, riteniamo che non debba essere l’opposizione a sostituirsi alla maggioranza nella responsabilità amministrativa: siete stati eletti per compiere delle scelte e non siete più in grado di portarle a termine. Dovete prenderne atto. Pertanto, il voto del gruppo misto non può che essere contrario.Invece, se ritenete davvero di far prevalere l’interesse personale a quello pubblico, come dite, se ritenete che la piccola variazione di bilancio sia di vitale importanza per il proseguimento dell’attività amministrativa, fate un gesto disinteressato e di responsabilità: il sindaco e il suo vice dichiarino pubblicamente, oggi, le loro dimissioni».
(da.ch.)