Festival di Sanremo, Zonta Club indignato: «frasi sessiste e modelli diseducativi»
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 06/02/2020

Festival di Sanremo, Zonta Club indignato: «frasi sessiste e modelli diseducativi»

Il club service femminile che da 100 anni lotta contro violenza e discriminazione di genere ha scritto alla Commissione Parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi condannando le parole di Amadeus e la presenza del rapper Junior Cally.

Festival di Sanremo, Zonta indignato: «frasi sessiste e modelli diseducativi». 

Anche lo Zonta International, il più antico Club Service femminile che ha appena celebrato i suoi primi 100 anni, in prima linea contro ogni forma di discriminazione e di violenza sulle donne si scaglia contro il Festival di Sanremo. 

Settimana di bufera, dopo le dichiarazioni del conduttore Amadeus a proposito della co-conduttrice Francesca Sofia Novello, scelta «per la capacità di stare vicino a un grande uomo, stando un passo indietro» (il riferimento è al compagno, il pilota di MotoGP Valentino Rossi, ndr).

Come se non bastasse, la notizia della partecipazione del rapper Junior Cally (che si è esibito ieri sera, ndr) è stato motivo per gettare benzina sul fuoco, perchè secondo Zonta «i testi delle canzoni sono pieni di volgarità, istigazione alla violenza, in particolare sulle donne, sessismo e misoginia».

La lettera di protesta alla Commissione Parlamentare

Zonta International ha indirizzato una lettera alla Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, evidenziando i messaggio violenti che questa edizione del Festival rischia di perpetrare.

La lettera è firmata da Angela Bellardi, presidente Zonta Italia, e dalle direttrici di Area e distretto Laura Santagada, Silvia Nutini, Manuela Marcoli, Ivana Sarotto, Fernanda Gallo e Vladirimira Trachera. 

“Appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020, esternando messaggi misogini e promuovendo un modello diseducativo, sia in palese contrasto con i principi generali della Rai che, quale tv di Stato, è tenuta a promuovere la parità di genere e il superamento della rappresentazione stereotipata delle donne, il contrasto a ogni forma di violenza – si legge nella missiva -.

Le socie degli Zonta Club italiani chiedono che la Rai riaffermi i principi generali a sostegno del superamento degli stereotipi dei genere, al fine di promuovere la parità e rispettare l’immagine e la dignità della donna, anche secondo il principio di non discriminazione, nonchè la promozione e la valorizzazione delle pari opportunità, del rispetto della persona, della convivenza civile, del contrasto a ogni forma di violenza, anche quella verbale, troppo spesso sottovalutata”.

Corsa all’aumento dell’audience

Il giudizio di Zonta International è duro.

“Non si può tollerare che la spasmodica rincorsa all’aumento dell’audience calpesti la dignità di tutte le donne promuova modelli estremamente diseducativi per tutti”. 

Zonta chiede “le scuse formali a tutte le donne, per le esternazioni infelici rese dal conduttore” e si augura che la Rai “torni a svolgere il ruolo di leadership nella cultura e nell’educazione del Paese”.
(c.t.)

 

 

 

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