Elezioni anticipate, Rete civica: «Una sconfitta dell’autonomia e dell’intera Valle d’Aosta»
La responsabilità di ciò che sta accadendo è in particolare dell'Union Valdôtaine che ha usato questa crisi politica per i propri regolamenti di conti interni
Elezioni anticipate: per Rete civica una sconfitta dell’autonomia e dell’intera Valle d’Aosta.
«Nei settanta anni di storia dell’autonomia valdostana non si era mai verificato lo scioglimento del Consiglio regionale a neanche due anni dall’inizio della legislatura. L’emergere dell’infiltrazione mafiosa fin nel cuore della massima istituzione valdostana ha reso necessario il voto anticipato rispetto alla scadenza elettorale naturale.
Si torna, però, alle urne nel modo peggiore: aggiungendo altri cinque mesi di paralisi dell’attività amministrativa, iniziata a dicembre, penalizzando l’erogazione di servizi essenziali e bloccando decisioni fondamentali per il futuro della Regione, quali ad esempio il percorso della norma di attuazione sull’idroelettrico».
Scomposta corsa alle urne
Prosegue il comunicato. «Inoltre sciogliendo ora il Consiglio regionale si vanno a sovrapporre le due campagne per le elezioni regionali e quelle comunali; due appuntamenti che dovevano rimanere nettamente distinti per riservare, non solo a parole, la giusta importanza all’appuntamento per il futuro dei nostri Comuni.
Una scomposta corsa alle urne in cui gli interessi della comunità valdostana sono stati immolati sull’altare dei calcoli di partito e personali. A ciò si aggiunge la demagogia populista e conservatrice della Lega e dei suoi satelliti; le elezioni anticipate con lo stesso sistema elettorale del 20 Maggio 2018 rischiano di restituirci la stessa frammentazione e instabilità.
L’Uv maggiore responsabile
Rete civica punta il dito contro l’Uv. «La responsabilità di ciò che sta accadendo è di molti, ma di certo ricade più pesantemente su quelle forze che si sono rese permeabili alle infiltrazioni criminali. In particolare ricade sull’Union Valdôtaine che, oltre a non aver saputo reagire e difendere le istituzioni, ha usato questa crisi politica per i propri regolamenti di conti interni, senza un minimo di autocritica. Un triste epilogo. Se poi, come pare, alcune di queste forze pensano, in segreto, di trovare tra loro futuri compromessi, il cerchio di una pessima e volgare politica si chiude sulle teste di tutti.
L’alternativa
«Noi avevamo proposto a tutti di affrontare, con uno scatto di orgoglio e di responsabilità e con una logica istituzionale, pochi e determinanti nodi irrisolti del sistema politico ed economico valdostano; poi andare al voto in autunno, dando agli elettori la possibilità di esercitare davvero un potere di scelta tra progetti di governo alternativi.
Non è stato possibile, o meglio non si è voluto farlo. Rete Civica tuttavia è fiduciosa che i cittadini valdostani sapranno giudicare chi ha lavorato con concretezza; chi non chiesto posti di potere o perseguendo logiche di convenienza; non si è rifugiato in una opposizione di principio contro tutto e tutti, ma operando nell’interesse della comunità. I cittadini voteranno senza farsi influenzare dagli slogan urlati; dalla demagogia di quei partiti come la Lega che, alla prova dei fatti, hanno già fallito nel governo della Regione».
«C’è bisogno, oggi più che mai, di un forte riscatto e di un impegno di tutte le migliori risorse civili, civiche e sociali per “risollevare la Valle d’Aosta” dalla depressione economica e politica in cui è stata sconsideratamente gettata e per combattere ogni forma di corruzione e di collusione con le organizzazioni di stampo mafioso».
(re.newsvda.it)