Viaggio tra i resti romani della Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta è famosa in tutto il mondo per il suo skyline naturale, dove 4 tra i più alti monti d’Europa e ben conosciuti da tutti gli escursionisti, sono facilmente riconoscibili. Il primo è il Monte Bianco che con i suoi 4810m scolpiti nel granito è il secondo monte più alto d’Europa dopo il monte Elbrus nella catena del Caucaso, per poi passare al Cervino con la sua famosissima forma piramidale. Gli altri due sono il Monte Rosa, il monte secondo per altezza nelle Alpi e il Gran Paradiso, che con i suoi 4061m è il monte più alto posizionato interamente sul suolo italiano.
Tuttavia, le montagne non sono l’unico punto di forza di questa regione dallo statuto speciale. Interessante è il fatto che vi siano due lingue ufficiali, l’italiano e l’inglese, e che sia l’unica regione italiana a non essere suddivisa in province, infatti è divisa solo in 74 comuni. La storia della Valle d’Aosta è ricca e il suo nome risale proprio all’epoca romana. Infatti, nel 25 d.c. i romani conquistarono la regione e vi fondarono Augusta Praetoria Salassorum (Aosta) per assicurarsi i passi strategici nelle montagne e hanno iniziato a costruire ponti e strade tra le montagne. Il nome Valle d’Aosta significa letteralmente Valle di Augusto. Iniziamo, dunque, il nostro viaggio alla scoperta dei resti romani della regione. La ex colonia romana di Aosta è il principale luogo turistico della regione, viene infatti definita la Roma delle Alpi. Ad Aosta vi sono più testimonianze romane che in qualsiasi altra parte della Valle d’Aosta. Fuori dalle mura vi è infatti l’Arco di Augusto, un arco trionfale in onore dell’Imperatore costruito nel 35 d.c. dopo la vittoria sui Salassi. Sempre dell’epoca di Augusto, possiamo trovare un Teatro Romano di cui rimane solo la facciata meridionale che prima misurava 81 metri di lunghezza e poteva contenere fino ai 4000 spettatori.
Vicino al teatro, possiamo trovare un anfiteatro dell’epoca di Claudio e delle terme romane. Di grande importanza storica è la Villa Romana della Consolata, scoperta solo nel 1971 mentre si stava scavando per la costruzione di un palazzo; la costruzione è di epoca tardorepubblicana ed era la residenza estiva di un patrizio in cui vi lavoravano molti schiavi. Al centro vi è una vasca per raccogliere l’acqua piovana e gli spazi abitativi sono ancora riconoscibili. A pochi chilometri dal capoluogo, a Aymavilles, possiamo trovare un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria idraulica romana nella regione. Il Pont d’Aël è un ponte e acquedotto romano costruito nel 3 dc per l’irrigazione e fornire d’acqua il centro di Aosta. Nel piccolo comune di Pont Saint Martin situato all’imbocco della Valle d’Aosta, possiamo trovare l’affascinante Ponte del Diavolo. Durante l’epoca romana era un punto strategico fondamentale, infatti vi passava la via delle Gallie, costruita da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Una leggenda narra che è su questo ponte che San Martino in pellegrinaggio fece un patto con il diavolo. Non potendo continuare nel suo percorso per via del torrente, il vescovo lasciò costruire il ponte al diavolo in una sola notte in cambio dell’anima del primo che avrebbe attraversato il ponte. Così, il giorno dopo vi lanciò un pezzo di pane e la vittima non fu il santo ma un cane.
Saint-Vincent attira turisti da tutto il mondo non solo per le località montanare, ma anche per degli eventi internazionali organizzati nel Casinò de la Vallée, come lo Chemin de Fer o l’International Poker Tour, evento di riferimento per gli appassionati da diverse edizioni. Di epoca romana vi possiamo trovare un ponte per superare una stretta gola sul torrente Cillian, anche questo costruito sulla famosa via delle Gallie, che è un capolavoro dell’ingegneria romana. Tutti conoscono l’immenso patrimonio territoriale della Valle d’Aosta per via della presenza dei monti più alti e famosi della catena delle Alpi, tuttavia in pochi conoscono l’importanza culturale e storica della ex colonia romana. Allora cosa aspettiamo? Zaino in spalla e andiamo alla ricerca dei resti romani della nostra regione.